Capitolo 4 | Vanessa

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''È il caso che tu ti muova, o faremo tardi.''-mi ordina mia sorella fuori dalla nostra camera.

''Ma che sarà mai, è solo un pomeriggio fuori.''-sbuffo, dirigendomi verso l'uscita.

''Potrebbe essere la persona che ti cambierà la vita o magari no. La vita è imprevedibile, non si sa mai cosa aspettarsi da lei.''-dice tenendo alzato l'indice destro.

''Queste lezioni di vita da dove ti spuntano? Corri, che c'è Mattia.''-la prendo in giro, spingendola delicatamente contro il suo ragazzo.

''E tu saluta, che c'è Giacomo che ti osserva.''-ribatte facendomi la linguaccia.

''Ciao ragazzi!''-esclama mia sorella, andando ad abbracciare Mattia.

L'abbraccio dura tanto e per il silenzio, io e Giacomo ci guardiamo e ci salutiamo a bassa voce.

Mi avvicino a lui o no? Gli stringo la mano?

Mentre sono impegnata a pormi infinite domande, Giacomo fa il primo passo e si avvicina a me stringendomi la mano.

Alle sue semplici parole, alzo lo sguardo di scatto e arrossisco.

''Io sono Vanessa.''-dico cercando di calmarmi e lo vedo sorridere. Ha un sorriso stupendo e in più, ha le fossette.

Ha gli occhi verdi, stupendi, nei quali mi sono già persa. Esteticamente è molto bello, ma non so com'è interiormente. Non bisognerebbe mai fermarsi all'aspetto esteriore di una persona, e il mio passato questo lo sa bene.

''Stavamo iniziando a pensare, che vi foste messi della colla sul petto.''-li prende in giro Giacomo, venendo vicino a me e dandomi una gomitata.

''Voi due, a quanto pare, avete già fatto squadra.''-ribatte scherzosamente mia sorella.

''Cara Asia, io propongo di lasciarli soli.''-dice Mattia, prendendo per i fianchi mia sorella.

''Ci sto. Ci vediamo dopo sorellina.''-mi prende in giro, facendomi l'occhiolino. 

Giacomo non può non aver visto la scena e non oso girarmi verso di lui, anche solo per vedere la sua reazione.

Giacomo non apre bocca e questa cosa mi preoccupa molto. Gli sto dando le spalle perché so di essere viola in viso e non voglio darlo a vedere. Ho seriamente paura che non parli per i prossimi cinque minuti.

''Allora Vanessa, perché non mi racconti un po' di te mentre ti porto in un posto speciale?''-chiede una voce maschile alle mie spalle, facendomi sobbalzare.

''E-esistono posti speciali, qui, a Padova?''-domando divertita, evitando il suo sguardo.

''Non ci credi? Eddai, ci sarai sicuramente stata! Io ti porto, ad una condizione però.''-conclude avvicinandosi di più a me e lo guardo con aria interrogativa.

''Mi racconterai di te, senza vergognarti.''-mi fa l'occhiolino.

''Saresti stato in grado di tirar fuori una condizione peggiore, non è vero? Comunque, accetto la tua condizione caro.''-ribatto sorridendogli.

''Andiamo per di qua Vanessa, così facciamo una scorciatoia .''-dice prendendomi dolcemente per il polso.

''Il mio nome lo sai a quanto pare.''-lo prendo in giro mentre camminiamo per i piccoli borghi sperduti di Padova.

Non c'è un gran che di gente a Padova. Di solito alla mattina è molto più affollata, per il mercato.

''Ora inizio a parlarti di me, questa volta seriamente. Come forse non saprai, io faccio il turistico al Mazzini, qui a Padova, dove sono stata rimandata in scienze per la mia immensa gioia. Tu dove vai a scuola, invece?''-domando rivolgendomi a Giacomo.

''Io vado al Veronese, non molto lontano dalla tua scuola. Ho finito il secondo anno del liceo scientifico e a differenza tua, sono stato promosso senza debiti.''-mi canzona.

''Allora saresti perfettamente in grado, di darmi una mano con scienze? Il professore che ho avuto quest'anno, non è adatto a fare l'insegnante.''-faccio una breve risata.

''Con piacere, carissima.''-dice scherzosamente.

Successivamente, si fionda un altro grande silenzio imbarazzante, al quale non posso bloccarmi.

''Da quanto conosci mia sorella?''-gli sorrido e intanto guardo la gente che passeggia nei nostri dintorni.

''Precisamente, da quando ha conosciuto mio fratello. Anche tu sei fidanzata, come lei?''-azzarda a chiedere.

''Ma figurati, a malapena ho delle amiche! Non sono molto aperta con la gente, diciamo..''-inizio a dire ma vengo interrotta dall'espressione stupita di Giacomo.

''Non sei aperta? A quanto pare, con me lo sei invece.''-dice dolcemente, mettendomi un braccio dietro alla testa.

''Io ho delle amiche fantastiche, mi trovo molto bene con loro! Un giorno devo proprio fartele conoscere. Scommetto che con Chloe, andrai tanto d'accordo.''-spiega brevemente.

''Chloe?''-domando sorpresa. 

È un nome che non sento praticamente, mai. Ma mi piace tanto come nome, è un nome che darei volentieri a mia figlia. Sempre se ne avrò una... insomma, sono piccola!

''Sì, è la mia migliore amica. Per non parlare di Francesca! Quella è matta, ma in fondo le voglio tanto bene. Però devo farti conoscere anche qualche bel maschietto.''-conclude con un espressione perversa.

''Guarda, non ce n'è assolutamente bisogno.''-rido nervosamente.

A tratti la mia risata, potrebbe sembrare quella di una psicopatica appena entrata in un manicomio.

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