Capitolo 19 | Gianluigi

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Oggi, è un altro giorno di me in questo posto. Non lo ritengo un posto qualsiasi, bensì una seconda casa. Tra qualche anno, sarà considerata come una terza casa, ma per questo bisogna ancora attendere.

 Mio nonno è il così detto 'boss' di questo posto. E' anche l'artefice della mia famiglia se è per questo. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui. Sin da piccolo mi portava in luoghi nuovi ed affascinanti per la mia persona. Mi ricordo che facevamo delle piccole gite con la sua moto. Meglio dire, con la mia moto dato che mi è passata in eredità.

Ogni giorno incontro volti diversi incuriositi da tutto questo. Penso di aver visto più gente qui che nella mia vecchia scuola. Dico vecchia perché, giusto un mese fa, ho finito la scuola. Sono ancora un po' incerto sul mio futuro a dir la verità. Prenderò al volo, qualsiasi occasione mi si presenterà davanti.

 Mi piace dialogare con gente nuova, per questo amo il mio piccolo lavoro.

Oggi sono in quindici circa, ci sono due famiglie, una coppia di fidanzati, due donne che penso siano sorelle e due ragazze. Una ha i capelli lunghi biondi, mentre l'altra gli ha lunghi e castani. Penso siano sorelle, hanno entrambe gli occhi scuri e il naso all'insù. Se non fosse per i capelli, le prenderei per gemelle.

Io e Thomas, ci siamo divisi i compiti: io faccio da guida, mentre lui aiuta le persone claustrofobiche. 

La ragazza con i capelli castani, sta sussurrando qualcosa all'orecchio della bionda e la guardo con aria di sfida e se ne accorge arrossendo.

''Salve a tutti, io sono a Gianluigi e oggi vi parlerò. Precisamente di cosa? Della nascita e delle funzioni di questo posto? Questo si vedrà con l'andare avanti del discorso.''-inizio e improvvisamente la ragazza di prima, mi sorride ma non arrossisce. 

Solo ora mi rendo conto di quanto sia bella e la osservo con attenzione mentre spiego. Ora gli altri turisti non gli vedo più, vedo solamente lei. 

''Ora, guardando il disegno che c'è su questo muro, chi mi sa dire di chi si tratta?''-domando indicando con la torcia, il profilo di Mussolini disegnato sul muro. Nessuno sa rispondere alla mia domanda. Tranne quella misteriosa ragazza, la quale sembra essere a conoscenza della risposta.

''E' il profilo di Mussolini?''-domanda sorridente. Quanto è bella quando sorride? 

''Esatto signorina.''-esclamo con un sorriso malizioso e lei arrossisce subito. 

''Ora seguitemi, passeremo in un corridoio strettissimo. Per chi fosse claustrofobico, la prego di seguire il ragazzo alle mie spalle, perché non sono bravo a incoraggiare la gente.''-raccomando al gruppo e tutti ridono. Noto che solo un signore abbastanza in carne decide di seguire Thomas.

Mentre siamo nel corridoio strettissimo, mi rendo conto che dietro di me c'è una signora e dietro di quest'ultima c'è quella ragazza. In questa via stretta, ci sarò passato un'infinità di volte e non mi sono mai girato per osservare qualcuno in particolare. Appena mi rigiro, per poco non sbatto la testa contro il soffitto roccioso. L'unica ad essersene accorta è lei, che la sento ridere dietro di me e le sorrido imbarazzato.

C'è qualcosa in lei che mi attira, qualcosa che voglio conoscere più a fondo. 

''Eccoci arrivati. Come vi è sembrata questa parte di percorso?''-domando al mio gruppo e vedo che la bionda interviene.

''Bello e coinvolgente.''-risponde la possibile sorella della ragazza misteriosa.

''E a te affianco? Com'è sembrato?''-sorrido alla ragazza segreta.

Tutto d'un tratto, sento e vedo solo lei. Gli altri turisti sembrano essere spariti.

''All'inizio ero spaventata ma poi ho subito capito di che cosa mi sarei persa se avessi scelto di non fare il percorso.''-pensa a voce alta e annuisco, cercando di metterla a proprio agio.

Subito dopo, vedo due signore che annuiscono e dicono di pensarla allo stesso modo.

''Tutto ciò mi fa piacere.''-sorrido dirigendomi verso la tappa successiva.

''Ora però c'è un problema.''-dico ad alta voce fermandomi davanti ad un altra entrata rocciosa.

Vedo tutti un po' spaventati, tranne quella ragazza oscura.

''Vedete quest'entrata? Sembra identica a quella di prima vero?''-chiedo e annuiscono.

''Bene, dovete sapere che noi non dovremmo fare questa via.''-concludo e vedo tutti tirar un sospiro di sollievo.

''Bensì questa.''-esclamo indicando l'ennesima entrata minuscola e oscura.

''Peggio di prima?''-domanda una signora.

''Un po' più stretta, ma vi prometto che non ce ne saranno più.''-ridacchio insieme alla folla che mi segue.

E' appena finita l'ennesima visita qui e sto aspettando che tutti salgano la lunga scala iniziale. L'ultima è lei insieme a sua sorella. Stanno ridendo e parlando, questa scena mi riempie di felicità. Anche io ho una sorella, con cui ho un rapporto di amore e odio ed è più piccola di me. Appena sua sorella raggiunge due signore, ne approfitto per parlarle e la prendo per un braccio.

''Scusa per i modi, ma non sapevo come chiamarti. Sei stata molto brava. La visita ti è piaciuta?''-improvviso e le sorrido, per non metterla a disagio. Le due signore mi sorridono e fanno gesto alla ragazza che l'aspettano fuori e proprio in quel momento, arriva mio nonno che le tiene occupate.

''Grazie, ma per brava cosa intendi? Non ho fatto niente. Sei stato molto bravo.''-mi sorride.

''Invece si. Sei intervenuta molto e grazie che non ti sei fermata nelle vie più strette.''-rido avvicinandomi a lei e nello stesso momento, arrossisce e fa un passo indietro.

''Sinceramente ad un certo punto volevo fermarmi per farti un dispetto ma sono stata gentile e me lo sono risparmiata.''-ride e fa un altro passo indietro.

''Doppio grazie. Come.. ti chiami?''-le domando finalmente.

''Vanessa, piacere.''-mi stringe la mano.

''Piacere mio.''-le stringo anche io la mano.

''Abiti qui in centro?''-mi domanda.

''No, e tu?''-che domanda stupida. E' ovvio che non è di qui.

''Abito a Padova. Per queste due settimane, sono in visita. Sono ospitata da mia zia che abita a San G...''-borbotta insicura.

''San Giorgio a Cremano?''-finisco al posto suo.

''Sì, proprio lì. Ci sei mai stato?''-mi chiede.

''Sì, è un po' distante da dove abito io.''-le rivelo e le offro un caffè alle macchinette.

''Grazie mille, questo è dovuto alla mia simpatia? Capisco. Quanti anni hai?''-mi chiede ridendo. Man mano vedo che si sente sempre di più a suo agio.

''Venti, tu?''-le sorrido.

''Quindici. Allora, saresti in grado di presentarmi Napoli un giorno? Ma non voglio una spiegazione solo estetica della città, ma anche di quello che c'è dietro all'aspetto esteriore di Napoli.''-sogna ad occhi aperti.

''Beh si, mi trovi sempre qui. Questo è il numero, non è mio, ma del gruppo. Se chiami, dimmi che sei tu però.''-le porgo un bigliettino da visita.

''Grazie, quando lavori?''-mi chiede.

''Alle 11 e alle 19 sono impegnato, quindi cerca di essere libera per un pomeriggio.''-la avverto e annuisce.

''Per ora posso definirti una turista simpatica?''-chiedo ironicamente.

''Certamente. Ora meglio se vado sennò le mie donne si arrabbiano. Ciao guida simpatica''-scherza raggiungendo le due signore e sua sorella.

Vanessa, Vanessa, Vanessa. Mi piace, è una ragazza solare e divertente. Mi stupisco del fatto che in un certo senso, mi abbia chiesto lei di uscire. O forse sono stato io a chiederglielo? Non lo so, la sua è stata una domanda a trabocchetto. Anche se secondo me, il trabocchetto lo troveremo in entrambi.

 Sembrava interessata a me, ma devo sbrigarmi, prima che parta! Perché so che se non le chiedo di uscire, me ne pentirò assai. Voglio che quando torni a Padova, si ricordi di me e che possieda un ricordo di me.

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