''Ecco la famosa stazione.''-penso tra me e me, nonostante i forti rumori che provengono da fuori.
La stazione è immensa, nel frattempo si sente il rumore delle ruote del mio trolley e di quello di Vanessa. Una marea di persone che corrono verso il loro treno o che scendono con le loro pesanti valigie. Madri e ragazze che si abbracciano e i controllori con la divisa che gironzolano per la piattaforma pedonale. Gente che lascia incustodite le proprie cose per andare a salutare le persone a loro più care.
''Ho chiamato zia Silvia e dice che non è riuscita a venire lei qui. Ha detto che possiamo prende tranquillamente un treno speciale di cui non ricordo il nome però.''-urla mia madre per il casino che c'è.
''Intendi quello?''-chiedo indicando un cartello bianco e nero con scritto 'Circumvesuviana' e con una freccia. Mia madre annuisce e ci dirigiamo verso la biglietteria. Appena arriviamo, troviamo una signora non tanto vecchia alla cassa dai capelli rossi.
''Prego.''-dice la donna.
''Salve, tre biglietti giornalieri.''-dice mia mamma.
''Certo.''-dice con un gran sorriso mentre stampa i biglietti
''La ringrazio.''-sorride mia mamma e ci avviamo verso i binari.
Appena ci sediamo, mia mamma estrae il telefono dalla borsa e noto che inizia a cercare qualcosa. Qui, c'è meno casino rispetto a prima e parlarsi non è un problema.
''Sto cercando il messaggio dove mi dice il nome del paese in cui abita.''-dice mia mamma scorrendo con il dito tra i vari messaggi ricevuti.
A volte vorrei proprio sapere di chi sono tutti quei messaggi. Io e Vanessa ci guardiamo con aria felice, ma allo stesso tempo stanca.
''S-san Giorgio a Cremano.''-tartaglia nostra madre.
''Ecco il treno o almeno penso che sia questo.''-esclama Vanessa.
Appena saliamo, noto che l'interno del treno assomiglia abbastanza ad un treno normale. Allo stesso tempo è molto diverso rispetto ai treni delle metrò.
''Prossima fermata: San Giorgio a Cremano''-annuncia una voce femminile robotica.
''Ecco Silvia. E' proprio cambiata però.''-dice nostra madre salutando una persona dal finestrino.
''Ciao Carol! Da quanto tempo, per poco non ti riconoscevo più.''-esclama una donna minuta. A guardarla, sembra molto giovane, le darei circa trent'anni, non di più. Ha i capelli abbastanza corti castani. La donna porta degli occhiali da sole, che al momento sono appoggiati sul suo capo. Ha un sorriso smagliante e sprizza tanta allegria, tanto da contagiare me e Vanessa.
''E' un piacere rivederti. Ragazze, questa è Silvia, vostra zia. Non la vedevo da quasi nove anni. Silvia, lei è Vanessa la più piccola, mentre lei è Asia, la più grande.''-ci presenta nostra madre asciugandosi gli occhi.
''Ciao Zia, siamo entrambe contente di conoscerti.''-dice mia sorella.
''Anche io sono molto contenta.''-dice la zia rivolgendosi ad entrambe.
''Ma come ti trovi qui?''-chiede mia mamma salendo le scale del condominio di mia zia.
Ero così contenta che non mi sono nemmeno accorta che siamo già arrivate a casa della mia parente.
''Bene, alla sera senti sempre un po' di casino qui, ma del resto è un bellissimo posto. Mi sono innamorata di questa città.''-risponde Silvia con un gran sorriso.
''Innamorata di questa provincia o di Napoli?''-domando io curiosa.
''Beh, cara Asia. Qui non c'è molto, ma non mi trovo male. Mi sono innamorata della bellezza di Napoli, certo che se andassi a vivere lì, prima cosa l'appartamento costerebbe molto caro, seconda cosa sarebbe un gran casino. Anche se con tutti i mezzi di trasporto che ci sono, mi sposto in totale autonomia. Se non si fosse capito, vivo da sola.''-dice cercando le chiavi dalla sua grande borsa color porpora.
''Quanti anni date alla zia, ragazze?''-ci domanda mia mamma entrando.
''Una trentina, forse qualcosa di meno.''-appunta Vanessa.
''Sbagliato, quarantadue.''-ci interrompe mia zia, aprendoci la porta di zia.
''Gli porti veramente bene zia.''-mi complimento.
''Grazie tesoro. Il mio appartamento è abbastanza grande per noi quattro. Ora vi faccio vedere le stanze così potete lasciare le valigie.''-avvisa la donna.
A primo impatto l'appartamento è piccolo ma accogliente. La prima stanza in cui ci si trova è il piccolo soggiorno con un grande divano pieno di coperte e cuscini. Davanti al divano c'è una piccola televisione e affianco un tavolo di legno. La stanza vicina è la cucina e anche questa è molto piccola. Ci stanno giusto un tavolo e i mobili. Uscendo dalla cucina c'è un piccolo corridoio che porta a tre camere. Il bagno e due camere. Il bagno è arredato in uno stile che mi piace un sacco. Le mattonelle sono celesti e vengono interrotte dal bianco dei mobili presenti. Ha una piccola vasca con qualche flacone di shampoo vicino al bidè. Anche le tende sono bianche e hanno dei fiori ricamati in pizzo.
''Da quanti anni sei qui?''-domando.
''Precisamente otto anni. Seguitemi, vi mostro le camere.''-pronuncia la donna.
''Questa è la mia camera, che da ora sarà sia mia che di vostra madre. Questa affianco è vostra. Potete appoggiare le borse dove volete.''-chiarisce mia zia. La loro stanza è veramente bella, le pareti sono tinte di oro e le cassettiere e gli armadi sono marroni.
La nostra stanza è più bella di quella che abbiamo a Padova. Le pareti sono di un bel violetto, ci sono due letti singoli e in mezzo c'è un grande comodino attaccato al muro. Di fronte ai letti ci sono degli armadi con dei cassettoni. Alla fine del letto a destra ci sono due mensole e una piccola scrivania bianca.
''Grazie tante zia. Non so come ringraziarti, è tutto perfetto.''-la ringrazio, Vanessa annuisce e Silvia si gira a guardare mia madre con aria entusiasta.
''Grazie a voi, di essermi venute a trovare. Dopo tanti anni è bello rivedersi.''-dice commossa e le sorridiamo.
Deve sentirsi sola a volte, chissà se qui ha delle amiche.
''Allora donzelle, intanto riposatevi che stasera voglio portarvi in un bel ristorante per festeggiare. Offro io però.''-propone nostra madre.
''La solita Carol.''-dice mia zia facendoci l'occhiolino. Dopo ciò, chiudono la porta della nostra stanza e inizio a sistemare i vestiti insieme a mia sorella.
''Dove gli metti?''-domanda mia sorella.
''In questo cassettone, sperando che la zia non ci abbia messo dentro niente.''-dico ridendo.
Dopo mezz'ora passata a mettere apposto vestiti e abiti, decidiamo di riposarci un po'.
C'è una vista molto carina dalla mia camera e non posso fare a meno di guardarla.
''Cosa pensi di metterti stasera?''-mi chiede mia sorella stiracchiandosi.
''Non lo so, tu?''-rispondo.
''Penso di mettere quel vestito nero e bianco, che mi piace tanto.''-mi risponde.
''Cosa pensi della zia? O dell'incontro.''-le sorrido.
''Penso che sia una donna fantastica e sono contenta di essere sua nipote. Mi dispiace di averla conosciuta molto tardi, ma ormai è fatta. Tu?''-ricambia la domanda.
''Io penso lo stesso. Vorrei tanto che venisse a vivere da noi. Sarebbe bello se un giorno venisse a trovarci,non credi?''-penso a voce alta e annuisce.
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Genç Kız EdebiyatıL'amore non conosce età e mai la conoscerà. Vanessa, un adolescente sognatrice, che non si sente ancora pronta per una relazione. Gianluigi, ormai adulto, il solito ragazzo ambizioso. Entrambi amano viaggiare e visitare posti nuovi. E chi dice che...