Capitolo 20

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-AXEEL!- urlai rincorrendolo, -QUESTA ME LA PAGHI! Vieni qui!-

-Eddai basta! Non l'ho fatto apposta!-

-Sei cattivo- iniziai a versare lacrime, -non ti voglio più- dissi facendo il labbruccio,

-Se ti abbraccio prometti che non mi sporcherai il viso?- chiese timoroso,

-Dai che dopo facciamo la doccia insieme- sorrisi maliziosa, -se non vuoi fa niente, vado da sola- mi girai, -ciao Axel- corsi in camera.
Entrai dentro il bagno, mi spogliai e rimasi in intimo.

-Leila..- sussurrò imbarazzato,

-Esci- gli ordinai, -dannazione sai quant'è appiccicoso il miele?- chiesi cercando di separare alcune ciocche di capelli.
Mi sbattè nel muro e mi blocco per i polsi.

-Perchè finisce sempre così?- chiese,

-Perchè mi ami?-

-Non c'è un perchè, si ama e basta- mi costrinse a guardarlo negli occhi, -sai quanto fa male?-

-È colpa mia?-

-Sì. Tua- gli sfilai la maglietta,

-Dì che è colpa mia- morsi il labbro inferiore,

-È colpa tua- sbottonai i jeans,

-No aspetta- mi liberai, -è strano- dissi imbarazzata,

-È normale se mi vuoi- rimase in boxer,

-Va a vedere la pizza dai- dissi,

-Abbiamo iniziato e ora continuiamo-

Dopo il momento d'intimità dentro la doccia, io e Axel andammo a preparare il pranzo. Per davvero.
SÌ. Lo avevamo fatto dentro la doccia. Lui era così bello.
Leila riprenditi!, pensai in imbarazzo.

-Penso che lo faremo più spesso- ghignò,

-Era scomodo- dissi,

-Ma ti è piaciuto-

-Non posso dire di no- risposi,

-La mia piccola Leila sta crescendo-

-Lontano da me- gli puntai il dito contro,

-La pizza è pronta!!- fischiò,

-Pensi sia buona?- chiesi preoccupata,

-Certo, per chi mi hai preso- disse fiero,

-Ma scusa, a che cosa ti è servito il miele?- chiesi,

-A niente- mi guardò, -per infastidirti- lo fulminai,

-Ti odio-

-Mi ami. Dai mangiamo!!-

-Lo assaggi per primo? Chissà..-

-Vieni qua dai- mi sedetti sulle sue gambe,

-Ti piace così?- chiesi divertita,

-Molto- mi baciò il collo,

-Buon appetito- mangiai una fetta, -è così buona..-

-Te l'avevo detto-

-Dai mangia anche tu- gli dissi,

-No..preferisco vederti mangiare- mi accarezzò i capelli, -come mai non sopporti le ragazze basse?- chiese,

-A Seoul una ragazza bassa mi prendeva in giro- spiegai brevemente, -da lì hanno iniziato a starmi sulle scatole, non che li odio ma sono fastidiose-

-Ho capito- sorrise,

-Dai mangia questo! Poi mi fai sentire in colpa-

-Se dovessimo avere dei figli..come li vorresti chiamare?- chiese,

Quel giorno in cui ti abbandonaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora