loving and fighting

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Sgranai gli occhi quando lo vidi mettere giù la pistola.
"Cosa? Sta scherzando?" Chiesi incredula.
Sentii uno sparo e quel tipo cadde a terra, tutti si girarono verso Jason che guardava quel tipo dissanguarsi, disse qualcosa ai suoi uomini e se ne andò.
Vidi la porta aprirsi ed entrare Justin, Florence corse verso di lui e lo abbracciò.
"Papà!" Disse e lui la prese in braccio mentre le accarezzava i capelli.
"Va tutto bene piccola, va tutto bene" le diede un bacio sulla fronte.
"Possa andare in camera?"Chiese e lui annuì e la fece scendere.
La vidi correre verso la sua stanza e guardai Justin.
"Lo avresti lasciato vivere" dissi incredula e mi guardò negli occhi.
"Già" confermò.
"Potrebbe aver ucciso i tuoi genitori!" Alzai la voce.
"Se fossero morti, Kai avrebbe chiamato" spiegò sospirando.
"No, non sospirare! HA FATTO DEL MALE A FLORENCE!" Urlai.
"NON HA FATTO NIENTE A FLORENCE!" Urlò anche lui.
"STA DI FATTO CHE CI AVREBBE PROVATO E PERSONE COME LUI DOVREBBERO MORIRE"
"STIAMO SERIAMENTE LITIGANDO SUL PERCHÉ NON L'HO UCCISO?" Chiese incredulo.
"SI!" Risposi ovvia e distolse lo sguardo.
"Buffo come Jason e Mia probabilmente stanno avendo la stessa conversazione ma sul perché l'ha ucciso" roteò gli occhi.
"Mi spieghi che ti prende? Sei freddo!" Lo vidi distogliere lo sguardo.
"Come pretendi che non lo sia mentre tu mi urli contro?" Chiese
"Ho ragione di farlo! Dissi disperatamente.
"No, non ne hai" scosse la testa.
"Stai scherzando, vero?"
"No" rispose secco
"Non hai mai voluto che io uccidessi qualcuno se non ero a lavoro" si leccò le labbra e si passò la mano tra i capelli.
Si sedette sul divano e chiuse gli occhi e fece un grosso respiro.
"Justin" lo chiamai ma non rispose.
"Non sembri star bene" mi avvicinai a lui ma scosse la testa e mi fece cenno di non avvicinarmi.
"Sto bene"
"Smettila di essere freddo"
"Non lo sono" alzò lo sguardo e mi guardò negli occhi.
"Non lo sono" sospirai pesantemente.
"Invece lo sei" mi sedetti accanto a lui.
"Sono stato mesi senza di te, non hai idea di ciò che ho passato" scosse la testa.
"Devo abituarmi a riaverti con me"
Appoggiai la mia mano sulla sua spalla mentre i miei occhi diventavano lucidi.
"Mi dispiace"
"Ti amo da morire" mi diede un bacio soffice e poi si alzò in piedi.
"Vado da Kai, devo sapere se stanno bene, poi vado a lavoro" annui soltanto e mi diede un bacio sulla fronte.
"Vengono Jason e Mia a stare con te" uscì prima che potessi dire qualcosa.
Sospirai pesantemente e mi alzai in piedi per poi andare di sopra, andai nella stanza di Florence e la vidi dormire mentre teneva tra le braccia la foro di Justin, sorrisi debolmente e poi gliela tolsi lentamente e la guardai, risaliva a quando era nel esercito, teneva in mano un pezzo di carta con scritto - ti amo Mamacita- , i miei occhi diventavano lucidi e uscii dalla stanza dopo aver messo la foto al suo posto.
Mi morsi forte le labbra e sentii le lacrime rigarmi il volto, faceva così male, faceva così male stare in una casa che era piena di ricordi che io non ricordavo.
Andai in camera nostra e mi sdraiai sul letto, pensai alla notte precedente e sorrisi amaramente, mi alzai in piedi, aprii l'armadio e vidi l'enorme abito bianco, altre lacrime mi rigarono gli occhi, io volevo solo ricordare, presi un grosso respiro e lo presi per poi stringerlo forte, sperai che avrebbe fatto tornare almeno un piccolo frammento di ricordo, ma non fu così.
Sentii suonare il campanello, tolsi velocemente le lacrime dal mio volto, appoggiai l'abito sul letto e corsi di sotto, aprii la porta e vidi Jason e Mia, anche loro sembravano aver litigato, lei aveva le braccia incrociate al petto mentre lui le mani strette a pugni.
"Pensi di farci entrare oppure di congelare qui fuori?" Chiese roteando gli occhi e li feci entrare.
"Avete litigato?" Chiesi e lo vidi cadere a peso morto sul divano.
"Non lo avremmo fatto se non avesse ucciso quello dei Calaveras" sbuffò lei.
"Già, avrebbe dovuto farlo Justin"
"Justin stava solo facendo ciò che gli hai detto di fare, non uccidere mentre non è a lavoro" lo difese Jason.
"Io non lo ricordo!" Dissi esasperata.
"Ma lui sì!" Alzò la voce.
"Jason!" Lo chiamò Mia.
"No, non dirmi di stare zitto!"
"Jason, non è colpa sua!"
"Certo che è colpa sua" la corresse e sgranai gli occhi.
"Beh grazie" dissi sbuffando.
"Immagino che Justin nemmeno te lo ha detto" roteò gli occhi e corrugai la fronte.
"Detto cosa?" Chiesi.
"Il fatto che quando hai fatto l'incidente avevate litigato, te ne stavi andando" disse senza far trasparire nessuna emozione.
"Jason!" Lo richiamò mentre i miei occhi diventavano lucidi.
"Cosa?" Chiesi incredula mentre le lacrime rigavano il mio volto.
"Non lo avrei mai fatto, non lo farei mai" scossi la testa e sospirò.
"Mai dire mai, Gomez"
"Jason, chiudi la bocca" lo zittì la moglie e lui roteò gli occhi per poi sbuffare, sentii la mano di Mia sulla mia spalla.
"Lascialo perdere" guardò male Jason e la guardai negli occhi.
"È vero?" Chiesi e la vidi leccarsi le labbra.
"Justin ti ama e ti amerà sempre" mi rassicuró.
"Ecco perché è freddo" dedussi e tolsi le lacrime dal mio volto.
"È tutta colpa mia" mi morsi il labbro.
"Già" sentii la voce di Jason.
"Jason!" Lo richiamò
"No, Jason ha ragione" scossi la testa.
"Certo che ho ragione"
"Jason, ha detto di farle compagnia, non di farla star male"  lo fulminò con lo sguardo.
"Doveva saperlo, Justin non glielo avrebbe mai detto, avrebbe continuato a fingere come se nulla fosse successo, come se stesse bene, non sta bene per niente" scosse la testa.
"Tu non lo hai visto come si era ridotto, nessuna di voi due lo ha visto" si avvicinò a me.
"Jason, smettila, sta male anche lei!" Alzò la voce Mia.
"Lei sta male perché non si ricorda, lui sta male perché si ricorda tutto!" Guardò la moglie.
"Ok! Lo capisco! Stai dalla parte della tua famiglia, ma non devi prendertela con lei!" Urlò.
"A no? Allora con chi?" Urlò anche lui.
"È LEI CHE ERA STESA SU UN LETTINO DELL'OSPEDALE PER MESI!"
"Oh mio Dio! Lasciamo perdere, è chiaro che non la penseremo mai allo stesso modo!" Sbuffò sonoramente.
"Che novità!" Sbuffò sonoramente anche lei mentre io li guardavo senza dire niente.
Come facevano a litigare così tanto e continuare a star insieme.
"Come fate?" Chiesi sedendomi.
"A fare cosa?" Chiese Jason mentre corrugava la fronte.
"A stare insieme" risposi e si sedette anche lui.
" ne abbiamo passato fin troppo per lasciarci per degli stupidi litigi" rispose e Mia si sedette sulle sue ginocchia.
"E poi ci amiamo" aggiunse Mia.
"Nah, non è vero, il divorzio costa per divorziare" scherzò Jason.
"Ah si?" Chiese Mia mentre alzava un sopracciglio.
"Sì" rispose lui ghignando e lei rise.
"Sei un bastardo" lo colpì sulla spalla e rise anche lui'
"Per questo mi ami" la cinse con le sue braccia e le diede un bacio sulla guancia.
"Devo amarti per forza, non ho soldi per divorziare" disse lei e lui scoppiò a ridere.
Come facevano?
Lui era pazzo, un serial killer, lei invece era una ragazza dolcissima, come facevano a stare insieme.
Lei gli diede un bacio a stampo, afferrò il suo volto e la baciò di nuovo.
"Hey! Gesù non nel mio divano" Sentimmo la voce di Justin e mi girai verso di lui.
"Non eri andando a lavoro?"

Marry you again?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora