leave

2.3K 79 4
                                    

"Comunque ci sono i miei a casa" lo avvisai e sgranò gli occhi.
"Dimmi che stai scherzando" sbuffò sonoramente e scossi la testa.
"Che palle"
I dottori mi fecero uscire, fecero dei ultimi controlli a Justin e poi gli prescrissero delle medicine contro il dolore, tornai dentro e li aiutai ad indossare i vestiti visto che non riusciva a muoversi bene per via delle tre dosi di sonnifero che gli avevano dato prima di estrarre il proiettile, vidi la felpa con scritto SWAT e sospirai pesantemente.
"Ti odio, lo sai?" Chiesi e mi guardò confuso.
"Fai un lavoro di merda"
"Dovresti odiare il mio lavoro non me" scherzò e si alzò in piedi, lo vidi fare una smorfia di dolore e riaprì gli occhi che aveva chiuso poco prima.
"Se non ti senti bene diciamo ai dottori di farti rimanere qui sta sera" proposi e mi guardò negli occhi, conoscevo troppo bene quello sguardo.
"Scherzavo" feci spallucce e sbuffò.
Uscimmo fuori dall'ospedale e vedemmo la macchina di Kai, scese dalla macchina per poi abbracciare il fratello.
"Se saresti morto ti avrei fatto tornare in vita e ucciso di botte" guardò Justin e quest'ultimo rise.
"Sarò un po' vecchio ormai ma non tanto da lasciarmi prendere a botte da te" scherzò facendo ridere il fratello ma poi lo guardò male.
"Justin non sto scherzando, sta più attento" lo guardò negli occhi e Justin distolse lo sguardo per poi annuire e salire in macchina seguito da noi.
Salimmo in macchina nei sedili posteriori, Justin guardava fuori dalla finestra, solo allora notai che era ancora molto pallido, afferrai la sua mano gelida, lo vidi girarsi verso di me, guardarmi negli occhi e sorridere debolmente, poi distolse lo sguardo e si morse il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, segno che stava sentendo dolore ma non voleva dimostrarlo, toccai il suo volto con le mie mani calde e poi gli diedi un bacio che ricambiò subito dopo, appoggiammo le fronti Luna sull'altra mentre mi guardava negli occhi.
"Mi dispiace tanto" scossi la testa e sorrisi debolmente
"È tutto ok" dissi per dargli un bacio a stampo.
Arrivammo davanti a casa, sorrise nel vedere la macchina dei miei davanti a casa, salutammo Kai  dopo avergli chiesto un milione di volte se voleva rimanere a cena da noi, ma disse di avere da fare con i ragazzi visto che Jason non c'era.
Scesi dalla macchina e vidi Justin venire accanto a me, mi cinse la vita con il suo braccio per poi darmi un bacio dolce sulla tempia, ci avvicinammo alla porta e presi le chiavi dalla tasca dei jeans, aprii la porta e appena lo feci vidi Florence correre verso Justin mentre lo chiamava felicemente.
"Hey, principessa" disse prendendola in braccio anche se non avrebbe dovuto visto che lo vidi chiudere gli occhi per via del dolore.
"Ho avuto paura che non saresti tornato"
Lui la mise giù e afferrò il suo volto con le mani e la guardò negli occhi.
"Papà tornerà sempre da te, hai capito amore?" Chiese togliendo la lacrime che aveva rigato il volto di nostra figlia, lei annuì per poi abbracciarlo di nuovo.
"Te lo avevamo detto che era un bravo ragazzo" sentii la voce di Mason e vidi la mia famiglia uscire dalla cucina e venire verso di noi, corsi verso di loro per poi abbracciarli.
"Siamo felici che stai bene" disse mamma mentre mi stringeva forte a sé.
"Siamo felici che stai bene anche tu Justin" sciolse l'abbraccio, Justin si alzò in piedi di nuovo e venne verso di noi per poi salutare la mia famiglia.
"È un piacere vedervi di nuovo"
Non avevo mai sopportato il fatto che lui fosse sempre stato freddo con la mia famiglia, quello me lo ricordavo, si era sempre comporto come se fossero delle persone che conosceva di vista.
"Dov'è Alex?" Chiese di punto in bianco e loro corrugarono la fronte.
"Chi è Alex?" Chiese mio fratello.
"Il figlio di Jason" risposi in un sussurro.
"Florence! Florence!" La chiamai correndo di sopra seguita da Justin, entrammo nella sua stanza e la vedemmo seduta a terra mentre giocava con le sue bambole.
"Dov'è Alex?" Chiese Justin e si girò verso di noi per poi fare spallucce.
"Un signore e venuto a prenderlo, ha detto di essere il fratello di zio Jason" rispose e mi girai verso Justin che uscì dalla stanza della piccola per poi andare nella nostra.
"Da quando Jason ha un fratello?" Chiesi e lo vidi mentre cercava qualcosa.
"Perché non ce l'ha" rispose e sentii il mio sangue.
"Non può essere successo" scossi la testa mentre pensavo e i miei occhi diventarono lucidi.
"Justin!" Lo chiamai esasperata visto che non mi stava ascoltando ma stava cercando Dio sa cosa.
"Sì, invece, è successo!" Disse esasperato anche lui.
"Hanno rapito il figlio di Jason mentre era sotto la nostra responsabilità! Sì, sto cercando qualcosa ma non ho idea di dove diamine ho lasciato quella maledetta pistola!" Urlò facendomi sobbalzare.
"DOVE CAZZO L'HO LASCIATA!?" Chiese e Sentimmo dei passi provenire da dietro di me.
"Non alzare la voce con mia sorella" sentii la voce di mio fratello.
"Mettiti in mezzo e giuro su Dio che ti faccio saltare la testa, Mason!" Lo minacciò avvicinandosi velocemente a mio fratello, mi misi davanti a mio fratello e guardai Justin negli occhi.
"Pensavo di averti ripetuto mille volte che non devi minacciare la mia famiglia"  distolse lo sguardo, si avvicinò all'armadio e lo aprì, vidi la grande cassaforte, lo vidi pogiare il pollice sul lettore dell'impronta digitale, si sentì un rumore e poi lo sportello si aprì, lo vidi prendere la cintura dove si infilava i proiettili della mitragliatrice, sgranai gli occhi quando lo vidi impugnare il Kalazhnikov ak 47.
"Justin, no" scossi la testa ma ovviamente non mi ignoró.
"Non uscite da casa, portate Florence e Selena nella bunker anti-uragano, se tutto andrà bene tornerò con Alex, se non fosse così, prendete i passaporti puliti e scappate da Jason perché verrà ad uccidervi, avete capito?" Chiese velocemente e annui roboticamente anche se in realtà non avevo capito una parola di ciò che aveva.
"Ti amo, ci vediamo dopo" mi diede un bacio a stampo e scese di sotto per poi uscì mentre io non riuscivo a muovermi.
Portammo Florence bel bunker anti-uragano dicendole che c'era pericolo di tempesta ma era una bambina fin troppo sveglia e aveva capito tutto, sapeva che Alex era in pericolo e che lo saremmo stati anche noi se Justin non fosse riuscito a riportare Alex a casa sano e salvo.
Ero nel bunker anche io mentre mi mordevo le unghie per l'agitazione, sentii qualcuno suonare il campanello e sperai che fosse Justin, dissi a Florence di stare lì e che sarei tornata subito, andai di sopra dopo aver chiuso la porta e vidi Kai, che come il fratello, impugnava la stessa arma.
"Ma nessuno vi dice niente che andate in giro armati così?" Chiese mia madre e lui sbuffò.
"Più che altro è stato l'idiota ad aprire la porta e a lasciar andare Alex? Lo sappiamo tutti che Jason non ha fratelli" sbuffò ancora mentre guardava la mia famiglia.
"Io nemmeno sapevo fosse il figlio di Jason, pensavo fosse un amico di Florence"  disse mio fratello e Kai sbuffò.
"Gomez vai di sotto" mi fece cenno di andare ma scossi la testa.
"Selena, vai" disse esasperato, sbuffai sonoramente ma invece che andare di sotto andai in camera nostra, ero curiosa di sapere cos'altro c'era nella cassaforte.
Dopo essere entrata chiusi la porta alle mie spalle, vidi la cassaforte aperta visto che Justin, per via della fretta, si era scordato di chiudere. Vidi vari tipi, come altre Kalazhnikov ak47, fucili d'assalto AKM, AK 74 e una mitragliatrice leggera, corrugai la fronte chiedendomi come facevo a sapere che tipi di armi erano, scossi la testa e continuai a guardare il resto, vidi che c'era un piccolo cassetto, lo aprii e vidi varie buste, le presi in mano per poi sedermi sul letto morbido, la prima era dell'esercito.

Justin Bieber, congedato  con orgoglio dal 2017, la patria la ringrazia per la sua lealtà e per la prestazione da lei effettuata.
Passaggio dall'esercito alla SWAT

Sorrisi orgogliosa nel leggere quelle parole, poi presi l'altra l'altra busta e la aprii.

Sospensione definitiva dalla SWAT per motivi comportamentali, atti di violenza contro i colleghi.

Corrugai la fronte, se non lavorava per la Swat, dove cavolo andava ogni mattina?
C'erano troppo domande nella mia testa, quelli che avevo visto questa mattina erano della SWAT.
Molto velocemente misi il figlio dentro la busta per poi prendere l'altra e svuotarla sopra il letto, vidi un badge, lo presi in mano mentre corrugava la fronte.

Justin Bieber
36 anni
DEA

Solo allora capii tutto, soprattutto il perché della sua missione in incognito, era un agente della DEA e Dio sapeva da quanto tempo me lo stesse nascondendo, i miei occhi diventarono lucidi e una lacrima mi rigò il volto, mi avrebbe potuto dire la verità, se non la prima volta, la seconda volta ma aveva preferito mentirmi, aveva preferito dire che era ancora nella SWAT, lavoro che aveva perso da un secolo.
Sentii il suono del campanello e scesi di sotto dopo aver tolto le lacrime dal mio volto, vidi Kai aprire la porta e vidi Justin insieme ad Alex, sospirai sollevata e corsi verso il piccolo per abbracciarlo e lui fece lo stesso.
"Grazie a Dio stai bene" sospirai sollevata per poi dargli un bacio sulla guancia.
"Voglio la mia famiglia" disse guardandomi negli occhi.
"Non credo che sia una buona idea, Alex" sospirai ancora.
"Perché papà li ucciderebbe?" Chiese e distolsi lo sguardo.
"Vai di sotto da Florence, è preoccupata per te"
"No" scosse la testa.
"Alex, chiamo io tuo padre, vai da Florence, è più sicuro là" Justin gli fece cenno di andare mentre poggiava il Kalazhnikov a terra.
"Non voglio stare da solo" scosse la testa e solo allora notai il suo sguardo terrorizzato.
"Hey, ometto, non sei da solo, ci sono io con voi" vidi Kai avvicinarsi a lui e sorridergli dolcemente per poi andare di sotto.
I miei se ne andarono, e vidi Justin che mi guardava confuso.
"Justin, sono davvero felice che tu sia vivo proprio come Alex" sbuffò sonoramente mentre mi imitava.
"Voglio che te ne vada" dissi incrociando le braccia al petto.
"Che cosa?" Chiese corrugando la fronte.
"Vattene"

Marry you again?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora