what would you say?

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"Jus, la colazione è pronta!" Dissi dal piano di sotto e lo sentii tossire ma non ricevetti nessuna risposta così andai di sopra, aprii la porta e lo vidi ancora a letto, era pallido, gli occhi erano rossi sia dentro che intorno, aveva un aspetto terribile.
"Buongiorno amore" mi salutò con quella poca voce che gli rimaneva, corrugai la fronte e mi avvicinai a lui, gli toccai la fronte e sgranai gli occhi quando notai che era bollente.
"Mi sta scoppiando la testa" sbufffò sonoramente e io sospirai per poi accarezzargli i capelli.
"Ti porto la colazione qui e anche una aspirina" mi alzai dal bordo del letto dove mi ero seduta poco prima.
"Ma non ho fame" protestò mentre chiudeva gli occhi, io invece risi divertita, sembrava un bambino capriccioso.
"Ho fatto le frittelle con lo sciroppo d' acero" lo informai e lo vidi aprire gli occhi di nuovo e guardarmi.
"Sono ancora caldi?" Chiese e annui ridendo, la sua voce era buffissima.
"Non ridere del tuo povero marito, stronza" mi lanciò il cuscino mentre rideva anche lui per poi tossire.
"Torno subito" dissi per poi scendere di sotto, presi una aspirina e poi misi il piatto di frittelle, un bicchiere di succo d'arancia e una forchetta su un vassoio, stavo per prenderlo e andare di sopra quando sentii la suoneria del tablet, corrugai la fronte per prenderlo e vidi che c'era un messaggio di Jason.
Da: Jason
È quasi adorabile vedervi come una coppia di anziani ma ho bisogno di quelle dannate medicine, puoi postarle??

Alzai la testa per poi guardare la piccola telecamera, sapevo che mi stava guardando, andai in salotto, presi la busta di medicine e la indicai visto che non potevo rispondere al messaggio.

Da: Jason
, quelle, servono a Mia e qui non ci sono.

Sgranai gli occhi per poi annuire alla telecamera, poco dopo vidi la lucina rossa spegnersi, segno che aveva disattivato le telecamere, sospirai pesantemente per poi andare di sopra da Justin che stava dormendo di nuovo, sorrisi dolcemente per poi appoggiare il vassoio sul comodino vicino al letto, presi il termometro dal cassetto dopo essermi messa una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Scossi Justin per la spalla dolcemente e lo vidi aprire gli occhi lentamente e poi chiuderli di nuovo visto che la luce che proveniva dalla finestra gli dava noia, chiusi la tenda per poi sedermi sul bordo del letto e dargli il vassoio.
"Sembri mia madre" scherzò e lo guardai male ma poi risi.
"Misurati la febbre e poi prendi l'aspirina" dissi dolcemente e lui corrugò la fronte mentre prendeva il termometro.
"Tu non resti con me?" Chiese accendendolo e scossi la testa.
"Vado a postare le medicine a Jason"
"Promettimi che starai attenta" disse e sorrisi debolmente annuendo.
"Promesso, torno tra poco" lui annuì semplicemente e chiuse gli occhi.
Uscii di casa dopo aver preso la giacca e la busta delle medicine, mi fermai nell'unico negozio di souvenir, comprai una cartolina e ci scrissi un pensierino.
Rimettiti presto, spero che queste ti aiuteranno, grazie per esserti presa cura di Florence, ci vediamo presto, ti voglio bene❤ -Selena
Andai alla posta e postai il tutto per poi cominciare a tornare verso casa, appesi la giaccia e corsi di sopra dove vidi Justin usare il telefono, mi avvicinai a lui e gli toccai la fronte, era ancora più calda di prima.
"Accidenti" sospirai e mise via il telefono per poi guardarmi negli occhi.
"Sel, sto bene" sorrise debolmente ma scossi la testa.
"Prendo un panno bagnato da metterti sulla fronte" lo informai e lui annuì semplicemente, aprii il cassetto e presi un panno bianco, andai in bagno e lo bagnai con acqua gelida. Alzai lo sguardo dal lavandino e mi guardai allo specchio, notai che avevo delle piccole macchioline sulle guance, corrugai la fronte ma non me ne preouccupai più di tanto, pensai che fossero solo un'irritazione delle pelle causata dall'acqua gelida del mare, feci spallucce, legai i capelli e presi il panno per poi andare da Justin che si era avvolto nelle coperte, tremava.
"Amore, mettiti di schiena" gli dissi appoggiando la mano sulla sua spalla.
"Ma che hai fatto sul volto?" Corrugò la fronte e feci spallucce mettendo il panno sulla sua fronte.
"Non è niente, tranquillo" sorrisi debolmente e lui fece lo stesso quando toccai i suoi capelli.
"Sembri mia madre" rise e lo guardai scettica.
"Tu bacierei ma stai male" risi e fece lo stesso, mi sedetti sul mio lato accanto a lui e lui appoggiò la testa sulla mia spalla.
"Ti senti meglio?" Chiesi e lo vidi chiudere gli occhi mentre annuiva.
"Sento la pelle bruciare" confessò dopo essere rimasto in silenzio per un po'.
"Scopriti, sei bollente"
"Ma ho freddo" protestò come un bambino facendomi ridere e rise anche lui.
"Non ridere, stronza" mi guardò male per poi tossire facendomi ridere di nuovo.
"Ehi, tuo marito sta male, non dovresti ridere" sbuffò e feci spallucce.
"Mio marito sì è tuffato in acqua gelida, credo che questo è ciò che si merita per avermi fatta cadere" dissi e rise, cinsi le sue spalle con il mio braccio e con l'altro cominciai a giocare con i capelli.
"Quando torniamo in Canada è meglio se fai controllare" disse guardandomi negli occhi e alzai un sopracciglio.
"Sei tu quello con la febbre a 39" lo corressi ma scosse la testa guardandomi negli occhi.
"Sel, sono serio"
"Justin, sto bene, non è niente" cercai di tranquilizzarlo ma scosse la testa guardandomi teneramente.
"Non stai bene" il suo tono era dolce e calmo, mi guardava tristemente e all'inizio non capii il perché.
"Quelle macchie le ho viste solo una persona" toccò la mia guancia nel punto dove c'era una delle macchie.
"Mia" sospirai pesantemente e distolsi lo sguardo sapendo dove volesse andare a parare.
"Jus, è stata l'acqua del mare a farle e tu stai delirando" misi giù la sua mano per poi coprirlo meglio.
Fu un incidente, toccai accidentalmente il fianco dove gli avevano sparato, no fu nemmeno una cosa brusca eppure lo sentii fare un verso di dolore strozzato mentre respirava velocemente.
"Jus?" Lo chiamai spaventata e cercò di rallentare il suo battito.
"Sto bene, sto bene" parlò velocemente dopo essersi leccato le labbra.
"Non ti ha fatto male questi giorni, perché ora sì?" Chiesi e lui scrollò le spalle non sapendo come rispondere.
"Hey, volevo dirvi che vado in j-" sentimmo la voce di Kai e lo vedemmo corrugare la fronte quando ci vide.
"Ha la febbre" spiegai indicando il fratello.
"Quanto ne sono felice" sorrise falsamente e gli lanciai un cuscino.
"Ah ah" scosse la testa.
"Ho i sedili bagnati a caua vostra" ci indicò e roteai gli occhi, lui si avvicinò al fratello per poi guardarlo attentamente.
"È la prima volta in vita mia che ti vedo con la febbre" lo guardò sorpreso e Justin sospirò.
"Solo perché tu non eri mai a casa" lo correse e Kai roteò gli occhi.
"Secondo me ti si è infettata la ferita" disse e sgranai gli occhi quando sentii le sue parole.
"Perché devi sempre pensare al peggio?" Chiese al fratello che rise facendo spallucce
"Perché ho sempre ragione" rispose e sospirai, non aveva tutti i torti, era una persona molto pessimista ma quando diceva una cosa finiva sempre per avere ragione.
"Ah e anche perché ho studiato medicina" aggiunse ghignando.
"Accidenti, ha ragione" sbuffò Justin per poi togliere il panno dalla fronte e poi togliersi la maglietta, io mi alzai per poi andare accanto a Kai che fece stendere Justin per poi togliere la benda e sia io che lui facemmo un verso di disgusto.
La sua pelle era giallastra e violacea intorno alla sua ferita.
"È così male?" Chiese Justin vedendo le nostre reazioni.
"È disgustoso" rispose Kai come se nulla fosse e poi si girò verso di me.
"Trova delle forbici, alcol, filo e ago" mi ordinò e corrugai la fronte confusa.
"Devo riaprire la ferita, togliere il tessuto infettato e cucirlo di nuovo" rispose ma scossi la testa.
"Sì, oppure lo portiamo in ospedale" dissi ma entrambi scossero la testa.
"Non ho l'assicurazione"
"Pagheremo!" Dissi e vidi Kai alzare un sopracciglio.
"Con tutto il dovuto rispetto, cognatina ma credo che sia grande abbastanza per capire da solo ciò che vuole fare" disse acidamente mentre mi guardava e li guardai malissimo.
"Sel, sel" mi sentii chiamare da justin e lo guardai, lui sorrise debolmente come per rassicurarmi.
"Preferisco che li faccia lui, andrà tutto bene"
Sospirai pesantemente e tornai a guardare Kai per poi prendere un grosso respiro e leccarmi le labbra.
"Giuro su Dio che se succede qualcosa di ucciderò" lo minacciai cercando di farla sembrare una cosa giocosa ma io non stavo scherzando, lo avrei fatto per davvero.
"È in buone mani, ricordati che è mio fratello" sorrise debolmente e sospirai per poi andare a prendere ciò che mi aveva detto, uscii fuori, non volevo assistere a tutto quello.
Justin's p.o.v.
Selena uscì, Kai andò a prendere del ghiaccio e delle creme intorpidenti e della ammoniaca, io bevvi gli antidolorifici che mi aveva dato mio fratello. Sentivo tutta mia pelle bruciare eppure motivo di freddo, mi piegai un po' per guardare la ferita, avevano ragione, aveva un aspetto disgustoso, sbuffai sonoramente per poi schiacciare la testa sul cuscino, stavo malissimo eppure l'unica cosa che riuscivo a pensare erano alle macchie sul volto di mia moglie.
Le conoscevo.
Le avevo visto sul volto di mia tantissimi anni fa.
Non volevo che mia moglie passasse ciò che aveva passato lei, ma non potevo fare niente.
"A che pensi?" Sentii la voce di mio fratello e lo vidi con in mano delle creme e una busta di piselli surgelati.
"A niente" feci spallucce e lui mi lanciò il sacchetto che presi in volo, sentii brividi su tutto il mio corpo ma ne sentii di più quando lo appoggiai sulla ferita, feci un verso di dolore e chiusi gli occhi per qualche secondo.
"So di non fare domande su voi due, ma" prese un grosso respiro mentre mi guardava negli occhi.
"Come vanno le cose tra voi due?" Chiese avvicinandosi a me insieme ad una sedia dove si sedette poco dopo.
"Bene, stiamo bene" risposi semplicemente e lo vidi guardarmi scettico, sospirai pesantemente e mi leccai le labbra.
"Voglio dire, non si ricorda quasi niente di ciò che abbiamo vissuto e ciò non aiuta né me e né lei"
"Hai detto quasi, non tutto quindi significa che sta ricordando" mi guardò negli occhi e mi coprii meglio con la coperta per poi annuire.
"Sì, e la amo, lei ama me però so che se ne stava andando quando ha avuto l'incidente e poi se n'andata per davvero"
"Non è che vivere con te è così semplice" scherzò facendomi ridere.
"Se fossi una di quelle persone sagge come mamma e papà, ti direi di lasciarla andare, avete avuto una possibilità e non è andata bene" disse e sgranai gli occhi.
"Mamma e papà adorano Serena" dissi confuso e sentii la pelle intiepidirsi.
"Mamma non adora nessuno a parte sé stessa" mi corresse.
"Non so perché mi sembra un tipo che ho davanti" dissi scherzosamente e rise.
"E tu cosa diresti?" Chiesi tornando ad essere serio, lo vidi tornare serio mentre mi guardava negli occhi e leccarsi le labbra per poi passarsi la mano tra i capelli.
"Io ti darei che la gente sbaglia e non per questo dovrebbero essere lasciati"
"È tua moglie, avete una figlia, le hai salvato la vita Dio sa quante volte. Sei l'eroe che lei non sapeva di avere bisogno" fece spallucce mentre io lo guardavo colpito da ciò che aveva detto.

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