she hates us

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"Quindi ripeti ripeti ripeti, ti hanno investito un piede?" Chiesi mentre ridevo e lui mi fulminò con lo sguardo.
"Hey, non ridere, la mia unghia del piede è nera" mi zittì ma scoppiai a ridere.
"Papà ma il piede non ha un unghia" lo corresse Florence e ciò mi fece ridere ancora di più, così tanto che una lacrima mi rigò il volto.
"Sai cosa intendo, scimmietta" rise anche lui i e Florence fece lo stesso prima di appoggiarsi sulla mia spalla e sbadigliare mentre si strofinava gli occhi con le sue manine visto che aveva sonno, accarezzai la sua schiena e le diedi un bacio sulla testa mentre Justin ci guardava tristemente.
"Vai a dormire amore, è tardi" le dissi ma scosse la testa mentre si girava verso di me come se non fosse stanca per niente.
"Voglio parlare con papà" mi guardò negli occhi e la guardai dolcemente mentre le sorridevo.
"Papà chiamerà domani mattina, promesso, corri a dormire" disse lui e lei sbuffò alzandosi.
"Ah ah, non sbuffare quando parli con me, signorina" la rimproverò ma lei non lo ascoltò visto che lo fece di nuovo.
"Ciao" disse semplicemente e andò di sopra, le dissi di lavarsi i denti e fece di sì con la testa mentre saliva le scale, la seguii con lo sguardo fino a quando non potei vederla più, tornai a guardare lo schermo del computer, lo vidi sospirare pesantemente mentre si passava la mano tra i capelli.
"Mi odia" spinse la testa all'indietro verso la parete che dovrebbe essere stata bianca ma era di un colore orribile per via dello sporco e della polvere. Lo guardai tristemente sospirando proprio come lui ma scossi la testa in disaccordo.
"Florence non ti odia, le manchi, tutto qui" spiegai e alzò un sopracciglio guardandomi scettico.
"Non credo" si leccò le labbra ma non dissi niente, sapevo che aveva altro da dire, qualcosa di importante.
"Ti sei accorta che non prova rimorso?" chiese e corrugai la fronte non capendo dove volesse andare a parare.
"Ovvio che no, che rimorso vuoi provare a 5 anni?" chiesi a mia volta e lui prese un grosso respiro prima di rispondere.
"Sì, è quello che si chiedevano i miei per Kai, credevano che fosse normale, e credo che lo abbia notato anche tu che non c'è niente di normale in Kai" roteò gli occhi e lo guardai malessimo visto che lui era appena entrato nella stanza.
"é lì" dedusse e annuii, sbuffò sonoramente scuotendo la testa.
"Kai" lo chiamò ma Kai rise scuotendo la testa e alzò un sopracciglio avvicinandosi a noi.
"Aspettate, credete veramente che mi importi qualcosa di cosa voi pensiate?" chiese divertito e scosse la testa mentre faceva spallucce.
"Per niente. E in ogni caso sono d'accordo con Justin, ha quasi rotto il naso ad Alex e invece di chiedergli scusa lo ha colpito di nuovo" ci ricordò e sospirai pesantemente mentre Justin mi guardava come per dirmi. -cosa ti ho detto?-.
"Vado a dormire, notte, fratellino" lo salutò prima di andare di sopra e sospirai pesantemente mentre mi passavo la mano tra i capelli.
"Vai a dormire anche tu, mamacita, è tardi" disse ma scossi la testa, non mi andava di dormire.
"Quando torni a casa?" Chiesi e sospirò pesantemente distogliendo lo sguardo.
"Il mese prossimo" rispose e sgranai gli occhi incredula.
"Dovevi tornare questo mese!" Sbuffai sonoramente e lui fece lo stesso.
"Senti, non prendertela con me" roteò gli occhi e lo guardai sconcertata ma lasciai perdere, non volevo litigare con lui.
"Comunque sia, Florence non può essere sociopatica, normalmente si sviluppa in persone che hanno subito traumi o abusi, a Florence non è successo nessuna delle due" lo guardai attentamente e lui annuì consapevolmente ma poi scosse la testa.
"A Kai nemmeno, almeno non quando era piccolo" disse corrugando la fronte e io alzai un sopracciglio guardandolo scettica.
"Sono serio, era sempre stato un bambino aggressivo ma era una cosa di famiglia, dopo il terzo giorno di scuola della prima elementare, papà andò a prenderlo, aveva lo sguardo perso, non voleva stare con nessuno, gli chiedemmo cosa fosse successo ma disse di stare bene, è da allora che gli chiediamo cosa gli è successo ma lui si limita a ridere e dire che non è mai successo niente" spiegò e corrugai la fronte perplessa.
"Sergente, ci trasferiscono al campo profughi, hanno bisogno di aiuto" lo avvisò qualcuno e lui sospirò sollevato.
"Devo andare, mamacita, ci sentiamo dopodomani" disse e corrugai la fronte.
"Non domani?" Chiese e scosse la testa alzandosi in piedi e indossando il giubbotto antiproiettile.
"Il viaggio sarà lungo" rispose e sospirai pesantemente annuendo.
"Notte, ti amo" disse e sorrisi dolcemente.
"Ti amo anche io" chiuse la chiamata e io andai di sopra, mi feci la doccia e scesi di sotto di nuovo visto che avevo fame, andai in cucina e sgranai gli occhi quando vidi Kai e Florence seduti sul tavolo mentre mangiavano patatine.
Li guardai malissimo mentre incrociavo le braccia al petto, Kai rise mentre continuava a mangiare come se nulla fosse.
"Sbaglio o tuo padre ti ha detto di andare a dormire?" Chiesi a mia figlia che fece spallucce.
"Io ho detto a papà di tornare ma non lo fa" lo guardai sconcertata facendo ridere mio cognato.
"Ha 5 anni e ti parla così, figuriamoci quando sarà una adolescente" mi guardò negli occhi e sentii qualcosa di morbido toccarmi la gamba, abbassai lo sguardo per vedere cosa fosse e anche perché non riuscivo a sostenere lo sguardo di Kai, vidi il piccolo cucciolo e Florence saltò giù dal tavolo per poi prenderlo in braccio.
"Può dormire con me?" Chiese mentre lo coccolava ma scossi la testa.
"Ma mamma!" Protestó guardandomi tristemente.
"Ma mamma niente Florence, non puoi rompere le regole della casa oppure disobbedire ai tuoi genitori credendo di poter fare quello che vuoi" la rimproverai e vidi i suoi occhi diventare lucidi.
"Papà mi direbbe di sì" mi guardò negli occhi e mise giù il cane.
"Avrei preferito che non ti saresti svegliata!" Disse salendo le scale mentre il mio cuore si spezzava in mille pezzi, stavo per seguirla ma mi sentii afferrare per il polso.
"È solo una bambina, non sa che dice" la difese e mi girai verso di lui.
"Non osare difenderla, Parker" lo guardai malissimo e lui mi guardò sorpreso.
"Wow" lasciò andare il mio polso.
"Senti, ora lasciala stare, è arrabbiata, domani mattina ci parlo io"
Lo guardai scettica  incrociando le braccia al petto e lui sbuffò sonoramente.
"Non ti voglio vicino a mia figlia" dissi e mi guardò incredulo.
"Come scusa?" Chiese alzando un sopracciglio.
"Sono suo zio" mi ricordò e annuì consapevolmente.
"Lo so, e ti voglio bene, ma non so cosa ti sta succedendo ultimamente, stai perdendo il controllo e hai una terribile influenza su Florence" spiegai e rise scuotendo la testa.
"Cosa mi sta succedendo ultimamente?" Chiese divertito.
"Sono sempre stato così, Gomez, ma sai com'è? Non puoi ricordatelo"  Mi guardò malissimo e si leccò le labbra.
"E in ogni caso, non sono io la ragione per cui tua figlia ti odia" disse e lo guardai malissimo ma anche ferita.
"Kai, seriamente, che ti sta succedendo?" Chiesi guardandolo negli occhi e fece spallucce.
"Un bel niente" rispose, prese la giacca dalla sedia per poi uscire, sospirai pesantemente per poi andare di sopra in camera, andai a controllare Florence prima e la vidi mentre dormiva, la guardai tristemente e andai a dormire ma non dormii per niente.

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