it wasn't ok

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"Dio, che schifo, ho l'immagine di voi due chi vi succhiate la faccia" sentimmo la voce di Kai e roteammo gli occhi per poi spostarci.
"Sei un idiota" Justin lo fulminò con lo sguardo e lui fece spallucce.
"Io vado in giro mentre cerco di togliermi quella immagine dalla mente" corrugò la fronte perplesso.
"Sempre se sia possibile" aggiunse mentre ci faceva un cenno con la mano per poi uscire.
"Tuo fratello è un idiota" mi girai verso Justin che rise.
"Beh, non è che il tuo sia meglio"  disse a sua volta e risi anche io.
"Ti va se poi usciamo?" Chiese e annui semplicemente per poi alzarmi in piedi.
"Vado a prepararmi, se vuoi cambiati anche tu, ci sono ancora dei tuoi vestiti qui"  si alzò anche lui, andammo in camera mia e gli diedi dei vestiti per poi prendere dei jeans e una felpa gigantesca che aveva il simbolo di un college, mi cambiai per poi girarmi verso Justin che mi guardava attentamente.
"Attento che sbavi, Bieber" scherzai e rise roteando gli occhi per poi togliersi la maglietta e prendere l'altra, era inutile dirlo, anche con una parte del petto bendato, con vari cicatrici e tutti quei tatuaggi, il suo corpo era un'opera d'arte.
"Chi è che sbava, Gomez?" Chiese divertito e gli lanciai la maglietta che mi ero appena tolta e anche lui rise.
"Perché ho tenuto il mio cognome?" Chiesi guardandolo e il suo sorriso scomparve.
"Non voglio parlarne" scosse la testa dopo essersi leccato le labbra.
"Justin" mi avvicinai a lui ma fece un passo indietro, io invece corrugai la fronte.
"Non voglio parlarne" disse le esatte parole che disse poco prima ma il suo sguardo e il suo tono di voce era diverso, sembrava essere Jason.
"Justin" lo richiamai e vidi come se qualcosa cambiò in sé, il suo sguardo ad esempio, sembrava cattivo, non era arrabbiato ma aveva l'aspetto di Jason quando perdeva la testa e lasciava alla parte malvagia di prendere il controllo.
"Justin niente, splendore" si girò verso di me mentre mi guardava negli occhi mentre io corrugavo la fronte.
"Se Justin ha detto che non vuole parlare non lo farà" disse e il lo guardai confusa.
"Non te lo ricordi, vero?" Chiese divertito e rise mentre si avvicinava a me.
"Non ti avvicinare" feci un passo indietro mentre mi guardava divertito.
"Hai paura di me?" Chiese mentre continuava ad avvicinarsi, io invece andavo sempre più indietro finché non toccai la parete con la schiena, appoggiò le braccia accanto alla mia testa mentre io chiudevo gli occhi.
"Sembri Jason" dissi e rise.
"Nah, non mi paragonare a McCann" scosse la testa mentre mi guardava negli occhi.
"Che ti sta succedendo?" Chiesi dopo aver deglitito pesantemente.
"Si chiama disturbo dissociativo della persona, splendore" rispose e sgranai gli occhi.
"Quello che ha Jason!?" Dissi e lui roteò gli occhi spostandosi da me.
"Te l'ho detto splendore, non paragonarmi a Jason" scosse la testa e mi spostai dalla parete.
"Entrambi i Jason amano Mia" aggiunse e lo guardai confusa.
"Se ti stai chiedendo se io ti ami, la risposta è no, provo solo una grande attrazione fisica"
Sgranai gli occhi nel sentire quella frase, mi si spezzò il cuore mentre i miei occhi diventarono lucidi.
"Oh andiamo splendore, non te la prendere" sbuffò sonoramente per poi avvicinarsi a me di nuovo mentre una lacrima mi rigava il volto e la tolsi subito dopo.
"Perché?"Chiesi guardandolo negli occhi.
"Effetto collaterale del disturbo post traumatico da stress, e dire che pensava di essere guarito, povero illuso" rise e scossi la testa incredula, era incredibile come parlava dell'altra parte di sé come se fosse un'altra persona.
"Stavamo andando da qualche parte?" Chiese e annui debolmente.
"Beh, peccato perché non voglio uscire"
"E cosa vorresti fare?" Chiesi alzando un sopracciglio mentre incrociavo le braccia, lui si girò verso di me e lo vidi ghignare mentre si avvicinava a me.
"Un idea ce l'avrei" rispose e scossi la testa.
"No" dissi sapendo a cosa stesse pensando e sbuffò sonoramente.
"Oh andiamo, sono pur sempre il tuo Justin" disse e alzai un sopracciglio mentre lo guardavo scettica.
"Una versione più sociopatica e impulsiva ma pur sempre lui" aggiunse facendomi ridere.
"Almeno te ne accorgi" roteai gli occhi e fece lo stesso.
"Non dirglielo" disse e corrugai la fronte confusa.
"A chi?" Chiesi confusa più che mai.
"Secondo te? A Justin se no a chi" rispose ironicamente mentre roteava gli occhi.
"Tu stai fuori" dissi scuotendo la testa e fu lui a corrugare la fronte.
"Guarda che sono serio"
"Rimane il fatto che stai fuori, sei tu Justin" lo indicai e prese un grosso respiro.
"Intendo al Justin a cui sei abituata tu"
"Cosa non devo dirgli?"
"Lo capirai da sola"
Rispose e corrugai la fronte confusa ma non feci altre domande, parlare con lui era come parlare con Jason, inutile.
"Allora" mi leccò le labbra e in quel momento mi sembrò essere tornato in sé ma ovviamente mi sbagliavo.
"Visto che questa città è più morta dei parenti di Jason, ti va di andare da qualche altra parte?" Chiese e lo guardai malissimo.
"Non è carino, daresti la caccia a Jason se dicesse una cosa del genere"
"Già, ma Jason non è me e io non sono Jason" prese una gomma da masticare come se nulla fosse mentre io sbuffai sonoramente.
"E comunque no, non voglio andare da nessuna parte con te"
"Ma se stavamo per uscire?" Chiese alzando un sopracciglio.
"Non voglio uscire con te, sei un bastardo" risposi e si portò una mano al cuore fingendosi offeso.
"Ouch, hai appena spezzato il mio piccolo cuore"
"Quale?" Alzai un sopracciglio e rise.
"Lo sai che sei irresistibile quando sei arrabbiata?" Chiese e roteai gli occhi per poi voltarmi e dargli le spalle, non lo sentii dire niente il che fu strano, sentii le sue mani sul mio corpo, fu così strano, non era come il suo solito tocco, forse perché lui non era il solito Justin, avrei tanto voluto dirgli di starmi lontano ma gli feci capire tutt'altro, presi le sue mani per far in modo che mi cingesse la vita, sentii le labbra sul mio collo e spostai la testa all'indietro quando lo sentii mordere.
"Sbaglio o avevi detto di no?" Chiese divertito con voce roca vicino al mio orecchio e sbuffai sonoramente.
"Sta zitto" mi girai verso di lui che rise per poi afferrare il mio volto e baciarmi, si allontanò per prendere fiato dopo aver morso il labbro, lo vidi guardarmi negli occhi prima di tornare a baciarmi, misi le mani tra i capelli, mi sentii sollevare da terra il che mi sorprese visto che era stato ferito solo qualche giorno prima, cinsi i suoi fianchi con le mie gambe ma non troppo per non farlo male, lasciò una di baci sul collo per poi stendersi sul letto, si sbarazzò velocemente della mia maglietta per poi guardarmi attentamente e scuotere la testa.
"Nah, così non va bene" disse per poi muoversi velocemente e mi trovai velocemente sotto di lui e risi debolmente.
"Hey, hey, non ridere tu" mi guardò negli occhi ma scoppiò a ridere anche a lui per poi stendersi accanto a me mentre mi trascinava su di sé.
"Contenta ora?" Chiese mentre rideva e lo guardai malissimo.
"Non ridere, stronzo" lo zittii mentre gli toglievo la maglietta e lo guardai attentamente, non mi sarei mai abituata a vedere il suo corpo ricoperto di cicatrici.
"Gomez" mi chiamò affermando il mio volto in modo che potessi guardare i suoi occhi marroni.
"Non distrarti" rise facendo ridere anche me dopo averlo colpito sulla spalla per poi baciarlo e lasciargli una scia di baci dalla clavicola al lobo dell'orecchio lasciando qualche morso e tirando leggermente i suoi capelli.

Mi svegliai sentendo le sue braccia su di me.
"Hey, mamacita" mi salutò dolcemente e mi diede un bacio dolce tra i capelli, sorrisi dolcemente e mi girai verso di lui.
"Scusa" sospirò pesantemente ma corrugai la fronte confusa.
"Per cosa?" Chiesi confusa mentre corrugavo la fronte.
"Odio quella parte di me" rispose e vidi i suoi occhi diventare lucidi.
"È terribile, e senza emozioni e acido, violento-" non lo lasciai finire perché afferrai il volto con le mie mani calde e gli diedi un bacio a stampo.
"Non è vero" scossi la testa mentre lo guardavo negli occhi mentre lui mi guardava scettico.
"È un bastardo quasi quanto Kai ma è fantastico" scherzai e lo sentii ridere.
"Tu sei fantastico" aggiunsi dopo aver leccato le mie labbra, lui sorrise debolmente.
"Non ti ho fatto del male, vero?" Chiese e sgranai gli occhi scuotendo la testa.
"Cosa? No, certo che no, perché?" Chiesi confusa e prese un grosso respiro.
"Ho vuoti di memoria" si leccò le labbra per poi morderle leggermente.
"Non so cosa faccio o altro, sembro io ma sono completamente diverso, faccio cose che non farei mai se stessi in me" spiegò.
"Non mi hai fatto del male" lo rassicurai e sorrise dolcemente per poi darmi un bacio dolce e calmo, si staccò e sospirò pesantemente.
"Justin" lo chiamai preoccupata e tornò a guardarmi negli occhi.
"Cosa c'è?" Chiesi non capendo e sorrise.
"Niente, è tutto ok, tranquilla" rispose e lo guardai scettica.
"Sel, sul serio, è tutto ok, sto bene, stiamo bene" cercò di rassicurarmi ma non andava affatto ok.

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