ADE
Il viaggio stava procedendo nel più assoluto silenzio, ormai erano ore che cavalcavamo senza sosta. Avevo cercato di adeguare il mio passo al suo, ma lei se n'era accorta e dopo un'occhiataccia l'avevo aumentato di nuovo.
Essere gentili non porta mai a nulla.
Il sole stava calando, mentre lei appariva concentrata io mi stavo godendo la mia piccola vacanza. L'odore dell'aria fredda nei polmoni, il vento e l'immenso silenzio non era una cosa che nell'Erebo si vedesse né sentisse spesso... Anzi mai.
Era meglio di un sogno.
Mi piaceva, ormai da troppo confinato in quell'infernale buco dove l'unica cosa che si sentiva ogni singolo giorno erano le grida di dolore delle anime e il crepitio delle fiamme eterne dell'Acheronte.
Ripensai alla prima volta in cui giunsi in quello che sarebbe stato poi il mio regno, all'inizio ero stato demoralizzato dalla mia prigionia ma col passare del tempo esplorai la mia nuova casa senza timore in tutte le sue zone: dall'immenso deserto passando per tutti i fiumi, sentendo l'unico pezzo di serenità dei Campi Elisi e infine giungendo nel tartaro, un luogo spaventoso, non mi ero fermato a lungo per fare una chiacchierata con la famiglia ma a giudicare dalle grida strazianti non se la stavano passando bene.
Oh beh di certo non ci perdevo il sonno, se l'erano meritato quei boriosi bastardi.
Dopo qualche centinaio di secoli mi ero adattato, facendo di quei luoghi la mia casa.
La cosa, devo ammettere, aveva i suoi lati positivi, non mi dispiaceva affatto essere il padrone e signore assoluto di quei luoghi.
Che si fottessero tutti gli Dei.
"La sera sta calando dobbiamo fermarci Fiorellino." Dissi alla mia compagna di viaggio in tono rude, moderando il passo del cavallo dal galoppo fino al passo, non perché ci servisse realmente riposo ma semplicemente per godermi tutto il tempo che avrei potuto rubare.
Lei sembrava non avermi sentito, mi aveva ignorato per tutto il viaggio e la cosa iniziava a farmi incazzare. Nessuno osava ignorare il Dio dei Morti.
Per lo meno nessuno che sarebbe sopravvissuto per raccontarlo.
Le corsi dietro lanciando Bucefalo a ritmo di carica da battaglia fino a tagliarle la strada.
Il suo cavallo impennò e lei non aspettandoselo perse l'equilibrio fino a schiantarsi per terra, cadendo nel fango.
Scoppiai a ridere, non era questo il risultato sperato ma non mi sarei di certo lamentato.
"Ma che cazz...! Ade io giuro che sei un Dio morto!" Si arrabbiò subito lei.
Scesi da cavallo.
"Mi hanno rivolto minacce molto più divertenti, la tua suona quasi imbarazzante." Le dissi con semplicità.
Fiorellino tremò di rabbia prendendo una grossa palla di fango e mirando a me come una bambina capricciosa.
Sbuffai inarcando un sopracciglio.
Di certo non avrebbe osato...
"Non ti azz... Ehi!" Iniziai.
Un sonoro splat mi fece capire che il suo colpo era andato a segno.
Mi guardai incredulo il petto sporco di fango.
Lei scoppiò a ridere soddisfatta.
"Ho ucciso per meno." Le dissi semplicemente.
"Non puoi uccidermi, prima dobbiamo finire il viaggio." Replicò sardonica lei.
"Vero ma ciò non toglie che posso rendere il tuo viaggio un inferno... Non so se mi spiego?!" Le dissi ammiccando.
Sbuffando lei si alzò cercando di ripulirsi almeno un po', io dal canto mio guardai la macchia sulla mia armatura e semplicemente con un gesto della mano la feci sparire.
"Come ci sei riuscito?!" Mi chiese stupita lei.
"Posso spedire qualunque cosa nel mio regno e adesso quella poltiglia fangosa sarà caduta in testa a qualche essere." Sorrisi, come se la cosa mi divertisse davvero... Aspetta mi divertiva davvero. Perché non ci avevo mai pensato prima, far sparire oggetti e poi lanciarli sulle anime e stare a vedere dal palazzo.
Oh si lo avevo fatto un millennio prima... Avevo usato dei tizzoni ardenti misti a letame, effettivamente era stato divertente ma dopo un po' ci si annoiava anche di una cosa così.
"Sei una persona seriamente disturbata. Te ne rendi conto?!" Mi guardò lei male.
"Grazie." Le risposi di rimando seriamente compiaciuto del complimento.
"Comunque non so se ultimamente ti sei fermata a fare una chiacchieratina con Ares ma lui sta decisamente perdendo quel poco di sanità mentale rimasta." Le assicurai io.
Lei annuì come se ne fosse consapevole.
Di tacito accordo iniziammo a cercare un buon posto dove passare la notte.
Durante il breve tragitto per cercare uno stagno notai le gambe tremanti della Dea per lo sforzo di una giornata passata a cavalcare.
Precisamente quanto era giovane?
Sperai con tutto il cuore che il mio caro Fratellino non mi avesse appioppato un Dio neonato alla quale far da baby-sitter, per lo meno il giorno dopo non avrebbe avuto problemi dato che gli dei erano immortali e guarivano molto più velocemente di ogni altra creatura, anche quelli giovani.
Trovammo una piccola radura, era molto esposta ma la Dea sembrava aver deciso da sola che ci saremmo sistemati lì, non molto lontano vi sentivo scorrere un fiumiciattolo.
"Qui andrà benissimo." Disse lei inginocchiandosi e appoggiando i palmi sul terreno.
Aspettai qualche minuto prima di percepire, quello che supposi fosse il potere della Dea, dei rampicanti emersero dalla terra innalzandosi così tanto da non riuscire a vederne la fine, fino a quando non iniziarono ad intrecciarsi su se stessi dando forma ad una sottospecie di casetta fatta di fiori e rami.
Era... Sorprendente.
"Guarda e impara Dio dei Morti, tu sarai un maestro nel togliere la vita ma io lo sono nel crearla."
Queste parole mi turbarono molto di più di quanto non diedi a vedere.
"Bhe se vuoi ti faccio vedere in cos'altro sono bravo Fiorellino?!" Le dissi ammiccando.
Alzando gli occhi al cielo Fiorellino si allontanò.
"Ho una domanda seria." Mi disse.
Io inarcai un sopracciglio.
"Perché stai facendo tutto questo?! Perché aiutarmi ad aiutare la Terra? Essendo il Dio dei Morti dovresti essere felice che dilaghi la morte." Mi chiese sinceramente curiosa.
"Non é così, vedi Fiorellino, se dilagasse la morte e le persone morissero in massa a me toccherebbero i doppi turni di lavoro, e ti svelerò un segreto, odio dover fare gli straordinari." Le dissi sinceramente.
Lei rimase allibita dalla mia risposta, ben lontana da qualunque cosa si era aspettata sentirsi dire.
"Hai ragione non sei poi tanto disturbato. Tu sei completamente pazzo."
Io le sorrisi.
" E non sai nemmeno quanto Fiorellino."
STAI LEGGENDO
Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio
FantasyAde e Persefone, un mito e una storia che é stata raccontata in mille modi... Ma forse questa volta sarà diversa. (la storia presenta alcune inesattezze dalla mitologia originaria ma tranquilli é voluta :)) Questo è il primo libro della saga sugli D...