AVVISO:
QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE FORTI ED ESTREMAMENTE ESPLICITE. PER QUELLI DI VOI PIù SENSIBILI SCONSIGLIO DI LEGGERE.
PER TUTTI GLI ALTRI SPERO VI PIACCIA! XO
PERSEFONE
La notte ormai si era fatta più scura facendomi capire quante ore erano passate da quando avevo iniziato la mia ricerca.
Una rabbia ormai familiare mi pervase. Ora non sarebbe solo stato il Dio dei Morti ad essere infuriato. Mi sentivo come se stessi per affrontare un esercito ma la realtà era di gran lunga più complicata di così.
Sbuffando risentita alzai gli occhi al cielo e urlai: "DOVE CAVOLO TI SEI CACCIATO?!" L'unica risposta che ottenni fu il fruscio delle foglie scosse dal vento.
Sbattei il piede a terra come fossi una bambina.
Ebbi un'illuminazione.
Ma certo!
Perché non ci avevo pensato prima, tutte le volte in cui era sparito per interi giorni e la soluzione era sempre stata sotto il mio naso e così ovvia.
Tornai il più velocemente alla casetta trovandomi davanti Dei e non ubriachi accasciati un po' ovunque, come fossero delle coperte di corpi per il pavimento.
Domani avrebbero risentito di sicuro di quella serata di bagordi. Sorrisi notando che Dioniso era accasciato davanti ad Apollo mentre quest'ultimo gli aveva messo il suo braccio sotto la testa, come un cuscino per farlo restare comodo mentre la sua giaceva scomodamente a terra.
Senza indugiare troppo mi misi a cercare Thanatos ma di lui non trovai nemmeno l'ombra. In compenso inciampai sulle gambe lunghe e slanciate di Ecate che per quel giorno aveva optato per un aspetto da amazzone.
La scossi.
"Ecate?! ECATE!" L'unica risposta che ottenni fu un mugolio debole, cercava di mandarmi via.
"Sveglia ho bisogno di un favore!" Le dissi perentoria.
"Giovane Dea non ti conviene farmi arrabbiare. Vattene e lasciami in pace!" Cercò di biascicare lei in risposta, scuotendo le braccia nel vuoto come se fossi stata una mosca fastidiosa che non smetteva di ronzarle intorno.
Questa mosca adesso ti fa vedere quanto può essere fastidiosa.
"Ora tu alzati e mi aiuterai se no domani saremo tutti morti." Questo decisamente fece richiamare la sua attenzione su di me. La presi per le braccia cercando di sollevarla da terra.
"Che cosa ti serve?!" Mi chiese dura con occhi che di certo avrebbero voluto uccidermi e non aiutarmi.
Ci passai sopra, non mi restava più molto tempo.
"Devi portarmi nel Regno dei Morti." Dissi lapidaria mentre la Dea sgranava gli occhi.
"E per quale motivo dovrei farlo ma soprattutto perché?!" Mi chiese, questa volta notai una luce diversa nei suoi occhi, una luce beffarda, mi fece capire che molto probabilmente lo sapeva già il perché dovessi andare lì anche se me lo aveva chiesto.
"Tu portami lì ma non aspettarti delle risposte, questi non sono affari che ti riguardano. Non oggi."
Ecate mi fissò con sguardo duro e imperscrutabile.
"Facciamo un patto Giovane Dea io faccio un favore a te e tu a me."
"Di quale favore si tratta?!"
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Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio
FantasyAde e Persefone, un mito e una storia che é stata raccontata in mille modi... Ma forse questa volta sarà diversa. (la storia presenta alcune inesattezze dalla mitologia originaria ma tranquilli é voluta :)) Questo è il primo libro della saga sugli D...