Baldracca

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PERSEFONE

Mi voltai sentendo una voce femminile che richiamava la nostra attenzione e mi trovai davanti una donna di una bellezza fuori dal comune, capii subito di chi si trattasse, una Dea. Il suo potere aleggiava da ogni parte nel tempio da cui traeva la sua forza.

Vidi Ade sorriderle in modo del tutto diverso dal solito, la Dea appena apparsa sembrava aver notato questo suo cambiamento, la cosa per qualche motivo mi diede fastidio tanto da aver voglia di strapparle tutti quegli splendidi capelli color mogano. Quest'ultima guardava il Dio dei Morti in modo complice, come se ci fossero stati dei segreti solo sussurrati tra di loro.

"Volete che vi lasci soli?!" Dissi in modo fin troppo scocciato e sarcastico, non volevo uscisse così male la mia domanda.

Ade mi guardò e sorrise.

"Scusa Era, ma questo Fiorellino ha le spine." Disse alla Dea parlando di me come se io non ci fossi.

Mi spazientii.

"Smettila di riferirti a me come ad una pianta." Gli intimai ma ricevetti come risposta solo un altro sorriso ambiguo cosa che mi fece sbuffare in modo rumoroso e poco femminile in netto contrasto con i sospiri pornografici che faceva Era.

"Non abbiamo molto tempo, quindi rispondi alle mie domande e in fretta... Uh e senza tralasciare niente." Disse Ade con uno sguardo ora assassino.

Prima le sorride e poi si comporta da stronzo, è bello sapere che certe cose non cambiano.

La Dea annui altezzosa, e poi mi squadrò con ribrezzo.

Era era una Dea bellissima, alta con lunghe gambe che facevano capolinea dello spacco bianco del suo peplo che la fasciava in modo da stringere in tutti i punti giusti, e purtroppo quei punti giusti erano da far girare la testa. Era abbronzata tanto da far apparire la sua pelle di un color bronzo brunito, molto bello come se splendesse di luce propria e i lunghi capelli castani erano mossi da un vento inesistente come se fosse lei a scatenarlo, scoprendo spudoratamente parti di lei. Gli occhi erano di una stupenda sfumatura di verde-azzurro, era di una bellezza divina in confronto mi sentii una brutta copia di una cameriera di una bettola umana con i miei capelli arruffati.

Aspetta come l'aveva chiamata Ade... Ah si!

Baldracca.

Non avrei saputo usare parole migliori.

"Parleremo quando saremo da soli, dì al tuo animaletto da compagnia di uscire." Disse la Dea riferendosi, per l'ennesima volta, a me senza parlarmi direttamente. Si avvicinò al Dio dei Morti e la sentii fare le fusa e lanciare occhiate lascive al Dio.

Zoccola.

"Sono secoli che non ti vedo, potremmo iniziare da dove avevamo lasciato l'ultima volta e poi possiamo parlare." Si riferì ancora al Dio mentre continuavo ad essere presente ma assolutamente ignorata. Non so esattamente che discorso avevano lasciato in sospeso ma sospettavo non si trattasse di un discorso fatto con addosso dei vestiti. Feci una smorfia al solo pensiero.

"Io non sono l'animaletto di nessuno, l'unico animale che vedo in questo tempio é una cagna in calore." Le dissi con tono dolce e innocente.

"Tu brutta..." Iniziò la Dea prima che il Dio intervenne trattenendola.

"Signore vi prego, non siate gelose posso assicurarvi che posso soddisfarvi entrambe." Disse a quel punto facendo il più grande errore della sua vita.

Non ci vidi più dalla collera.

"Sai dove puoi metterti la tua soddisfazione?!" Lo informai. Dal mio viso capì a che cosa mi stessi riferendo.

"Impertinente sciocca ragazzina..." Iniziò la Dea ma fu nuovamente fermata dalla risata del Dio dei Morti.

"Per quanto mi diverta vedere una sana lotta tra ragazze, anche se preferirei vederla quando entrambe le parti sono nude, non posso perdere altro tempo." Disse Ade guardando Era.

Il suo sguardo passò nuovamente al mio dopo pochi secondi e mi fece segno di uscire come un padrone avrebbe fatto col suo cane.

Puoi scordartelo bello.

Con disprezzo e insubordinazione mi sedetti sull'altare e incrociai le braccia.

Ade sospirò ma lasciò perdere.

"Cosa sta tramando tuo marito?! E cosa sai del Morbo?!" Chiese Ade.

La Dea non si allontanò anzi si fece più vicino e strisciò quell'immenso seno sul petto del Dio, scosse i capelli di lato e si inumidii le labbra emettendo un suono simile ad un gemito.

Che cavolo...?!

Non capivo cosa stesse succedendo.

O Ade ce l'aveva magico e la stava mettendo incinta senza neanche toccarla oppure la Dea aveva qualche problema.

Richiamai il potere che avevo sull'aria e con un gesto della mano le feci sbattere quei bellissimi capelli sul viso in modo ridicolo, la Dea si allontanò cercando di togliersi i capelli dalla faccia, sputacchiando in malo modo ciocche finitele in bocca.

Io ghignai maligna, fino a quando il Dio dei Morti non mi guardò male.

Feci uno sguardo innocente sostenendo il suo. Come a dire: 'Coooosaaa??'

Non se la bevve.

La Dea dopo essersi ripresa cercò di ricomporsi sistemando il peplo che però era perfetto, mi accorsi troppo tardi del suo secondo fine, ormai il seno di Era era quasi del tutto uscito.

Rimasi allibita.

"Mio marito è cambiato da tempo ormai non è più lo stesso, c'è qualcosa di diverso: Dorme poco, sta via per molto tempo e una sera è tornato a casa ricoperto interamente di sangue. Questo non sarebbe un problema se non lo avessi visto parlare con delle ombre su quanto il sangue sulla sua pelle lo eccitasse e di quando la violenza lo avesse infiammato, continuava a ripetere questa frase: 'Dal sottosuolo divora', poi dopo poco tempo sono state avvistate le prime macchie del Morbo sulla terra. Sono preoccupata Ade solo tu puoi fare qualcosa." Disse con occhi dolci al Dio piagnucolando come se fosse stata una damigella indifesa in cerca del suo salvatore. Era ridicola.

Dal sottosuolo divora.

Erano state le stesse parole usate da Ares quando lo avevamo messo in trappola, la cosa iniziava a puzzare anche se sospettavo quell'odore potesse essere il 'profumo' da cagna della Dea in nostra presenza.

Che fosse opera degli Dei quel Morbo che stava uccidendo mia madre?!

Se fosse stato così nessuno avrebbe salvato Zeus dalla mia collera. Non mi importava quanto potesse essere pericoloso e forte, io lo avrei distrutto. 

Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora