ADE
Portai quella feccia, considerato invece da tutti un Dio, nel mio palazzo. Lo trascinai senza problemi mentre lui continuava a ripetere come una nenia: "Guerra... Sangue... Dove tutto divora... Morte!"
"Si si vedrai che ti troverai bene qui se cerchi la morte o il sangue." Gli dissi.
"Mio signore sei tornato!" Mi chiese come se non fosse già abbastanza evidente uno dei miei servitori. Io lo ignorai.
Arrivai fin dove gettavamo le anime più nere, le anime che avrebbero dovuto essere punite per le nefandezze commesse per l'eternità. Spesso i mortali non pensavano al reale peso del termine 'punizione eterna' prima di commettere qualcosa, e facevano molto male, il mio compito era insegnarglielo.
E per tutti Noi quanto facevo bene il mio lavoro.
Quello era il posto di quelle creature, delle volte pensavo che gli umani fossero un morbo da estirpare, anche se molti di loro mi facevano ricredere. La giustizia valeva più di ogni cosa, ogni sacrificio se votato ad essa era degno di essere fatto, per questo mi trovavo ancora nell'Erebo dopo tutti questi anni, non mi ero mai ribellato al mio Fato anche se avrei voluto farlo innumerevoli volte.
Il Dio della Guerra continuava imperterrito a parlare a sproposito... Anzi non aveva mai smesso e questo stava seriamente minando la mia – già precaria - pazienza, la voglia di infrangere le regole e portarlo nel Tartaro stava diventando davvero grande.
Sbattei quell'insulsa idea di Dio nelle segrete in malo modo ed entrai con lui.
"Adesso tu e io faremo una bella chiacchierata tra amici." Gli dissi preparandolo a quello che ne sarebbe conseguito. Speravo soltanto di non metterci troppe ore per farlo parlare ma mentre lui si era affinato per la guerra in questi secoli io ero diventato il Dio dei Morti per un motivo.
Non mi piaceva usare la violenza...
No aspetta era esattamente l'unica parte interessante del mio lavoro.
Un momento prima speravo di non metterci troppo ma adesso me la sarei presa comoda, speravo solo non durasse Lui troppo poco.
Sarebbe stato uno spasso far crollare un Dio.
Dopo qualche ora mi ritrovavo solo con un Dio esanime e zero risposte, avevo sprecato il mio tempo prezioso e la cosa mi faceva infuriare.
Nel mio regno il tempo scorreva in modo diverso, pochi minuti sulla Terra equivalevano a qualche ora qui.
Uscì dalle prigioni e mi ritrovai davanti il mio servitore, era stato ad aspettarmi fino a quel momento. Mi chiesi se non dessi loro troppo poco lavoro da fare se avevamo il tempo per rimanere ore immobili a non far nulla.
Avrei senza dubbio rimediato alla mia mancanza una volta tornato definitivamente.
"Mio signore... Vuole che le faccia preparare il bagno?!" Mi chiese timoroso il satiro infernale. Io lo fissai con disprezzo, quelle creature non mi erano mai piaciute.
I Figli di Pan sono sempre state creature subdole pronte a colpirti alle spalle ogni qual volta vedano una debolezza, erano pronte ad asservirsi a chi avesse avuto abbastanza potere per assoggettarle al proprio volere ma non erano conosciuti per la loro lealtà. Esseri deboli nati da un abominio ma per lo meno vi trovavo una certa utilità.
"Si." Dissi.
Mi diressi nelle mie stanze.
Dovevo pensare.
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Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio
FantasyAde e Persefone, un mito e una storia che é stata raccontata in mille modi... Ma forse questa volta sarà diversa. (la storia presenta alcune inesattezze dalla mitologia originaria ma tranquilli é voluta :)) Questo è il primo libro della saga sugli D...