Visto qualcosa che ti piace?!

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PERSEFONE

L'indomani un po' del malumore del giorno prima mi era passato o così pensavo mentre stavo preparando il mio stallone per il lungo viaggio. Non ero riuscita a chiudere occhio pensando alla situazione nella quale mi trovavo, ma soprattutto con chi, non riuscivo ancora a credere che avessero mandato proprio il Dio dei Morti ad aiutarmi per questa impresa, ora più che mai assurda.

A quanto pare l'argomento Ade al mio cervello era piaciuto particolarmente, non mi aveva permesso un attimo di tregua, l'unica cosa che avevo intravisto di lui la sera prima erano i suoi occhi azzurri, un azzurro così freddo da risultare glaciale, un colore che prometteva morte o altro, fu proprio quest'ultimo la causa della mia insonnia.

Ero immersa nei miei pensieri quando sentì avvicinare l'oggetto delle mie riflessioni.

"Spero tu sia pronto, non ci fermeremo durante il viaggio." Gli feci sapere nel voltarmi senza il bisogno di avere un effettiva conferma visiva, lo avevo capito dal modo in cui il suo passo sicuro incedeva sul terreno e l'acquietarsi degli animali della foresta. Attorno a lui il silenzio sembrava surreale era come se la vita stessa avesse paura.

Nel voltarmi rimasi senza parole.

Il Dio torreggiava su di me con la sua notevole stazza, questa decisamente non era l'immagine che mi ero fatta di lui la sera prima.

Per tutti gli Dei.

Il viso era celestiale da rasentare la perfezione, la sua carnagione di alabastro faceva da contrasto a tutti quei metri di tessuto nero nella quale era avvolto, anche così bardato si poteva intendere che sotto quel tessuto c'era un corpo perfetto.

Niente aspetto da adolescente per il Dio dei Morti, ma solo muscoli e un corpo tonico. Soffermandomi sulla sua figura notai che portava un lungo bastone ancorato alla schiena, poteva essere uno scettro ne aveva le fattezze ma sapevo per certo che un Dio come lui solito ad indossare un'armatura non avrebbe portato qualcosa di così puerile. Quindi poteva essere solo una specie di arma.

Adesso comprendevo perché tutti ne erano così intimoriti, sprizzava potere e forza da ogni poro, avevo davanti la morte in persona e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era: Bellissimo.

Finalmente capii l'espressione Bello come il peccato.

Non riuscivo a determinare con certezza il colore dei capelli né com'erano poiché aveva uno strano elmo in testa che non mi permetteva di vedere nient'altro a parte il suo viso. Dovetti alzare lo sguardo mentre si avvicinava ulteriormente.

Ero ben conscia di essere rimasta senza parole di fronte ad uno degli Dei più potenti ma non potei farci nulla.

"Visto qualcosa che ti piace?!" Mi sorrise non aspettandosi una vera risposta avendo già capito sarebbe stata affermativa.

Ma dopotutto io ero sempre io.

"Niente per cui valga la pena star svegli la notte." Lo sfidai sorridendogli falsamente a mia volta.

Il suo sorriso si fece più ampio come se lo divertissi, aveva quel sorrisino sghembo e malizioso di colui conscio del fatto che stai mentendo ma ti permette di farlo per qualche motivo.

Sappi che questa scimmietta non ha alcuna intenzione di ballare per il tuo divertimento.

Mi salì di nuovo l'irritazione della sera prima.

"Andiamo che il viaggio é lungo." Gli dissi senza saperlo davvero.

Salii sul mio cavallo in modo cercando di sembrare il più arrogante possibile.

Lo fissai aspettando da lui la stessa cosa, di certo non gli avrei mai permesso di montare il mio cavallo e di sicuro non lo avrei aspettato se fosse venuto a piedi, ma il Dio dei Morti sempre con quell'aria divertita, emise un fischio così acuto da farmi rabbrividire.

Non accadde niente per un bel po' e quando mi spazientì abbastanza da farglielo notare udii un rumore di zoccoli pesante non molto lontano, ma non era solo il rumore nell'aria a farmi tremare ma bensì le vibrazioni provenienti dal terreno.

Pochi attimi dopo vidi arrivare uno stallone nero come la notte, immenso con zoccoli d'argento, e una magnifica armatura da battaglia lavorata che lo ricopriva. Quel cavallo sarà stato alto più di due metri e mezzo, ma il Dio lo montò senza sforzo con un balzo fluido.

Il cavallo scalpitava pronto per una battaglia che quel giorno non ci sarebbe stata.

Brividi di inquietudine mi ricoprirono le braccia, guardando meglio l'animale mi accorsi dei suoi occhi. Occhi rossi e ardenti come tizzoni vorticavano.

"Bucefalo può essere impressionante per chi non ha mai visto uno stallone infernale." Mi assicurò lui.

Mio malgrado gli detti ragione.

"Dove si va?" Gli chiesi cercando di riprendermi.

"Per adesso a nord-ovest." Disse solo.

Quella situazione non mi piaceva per nulla e frustrante e il viaggio non era neppure iniziato.

"Farai così per tutto il viaggio?!" gli chiesi sbuffando e non ottenendo nessuna risposta.

Passando per il villaggio incontrammo i suoi esigui abitanti, questi si inchinarono rispettosi ma non a me bensì al Dio che mi accompagnava.

Notai che i consensi femminili erano più accentuati e di tutt'altra natura in netto contrasto con quelli degli uomini invece più timorosi e rispettosi, più d'una intercettando il suo sguardo gli sorrisero soddisfatte, sospirando.

Non poteva essere... e invece sì!

"Non ci credo! Esattamente quante donne ti sei portato a letto in una sola notte?!" Gli chiesi incredula.

Lui mi sorrise birichino.

"Abbastanza." Fu la sua unica risposta.

Ero allibita.

Con questi propositi iniziò il nostro strano viaggio.

Insieme.

Per salvare la Terra.

Insomma sembrava l'inizio di una barzelletta.

Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora