Capitolo 24

2.5K 118 18
                                    

Ero in quel bagno,al terzo piano ed ero nervosa,molto nervosa.
Aspettavo che entrasse.
Ma il tempo scorreva e di lei non c'era traccia.
Decisi di andare su whatsaap e cambiare lo stato per passare il tempo.

Nuovo stato:
Cos love comes slow and it goes so fast.

Si spalanco' la porta e mi girai.
Eccola.
"Bene bene,ciao Bones."disse entrando e chiudendo la porta.
"Chi sei?"dissi guardandola negli occhi.
"Dimentichi?
Para Siempre,piccola Bones."

Ed è incredibile come i fantasmi del tuo passato possano tornare nel tuo presente a tormentarti.

"Tu sei malata..."dissi indietreggiando.
"No tesoro,non immaginavo che mi avrebbero messo nella tua scuola."
Disse avvicinandosi.
"Beh quello con cui ti scrivevo è il mio numero nuovo,insegno lettere in prima B,e vorrei riacquistare il vecchio rapporto che avevamo."
"Amiche."dissi.
"Amiche."disse stringendomi la mano.
"Ora puoi andare,ciao Bones."feci per uscire ma una battutina mi blocco'.
"Hai ancora un bel culo."disse ridendo.
Uscii e senza pensarci due volte andai in infermeria,mi stavo sentendo male,davvero male.
Mandai un messaggio a Val dicendole che ero in infermeria e mi sdraiai sul lettino.

"Piango perché prima di fare l'amore con te mi lasciavo baciare soltanto per sentirmi dire che ero bella. O almeno carina. Mi lasciavo toccate perché pensavo che l'insicurezza si potesse curare con una carezza.
Per qualche tempo ho usato il mio corpo per pensare di farmi volere almeno un po' di bene, per sentirmi meno sola.
Pensavo di non avere altri mezzi per attirare gli altri.
Mi sentivo scialba. Insignificante.
In realtà nessun "sei bellissima" era mai abbastanza per me.
Non ci credevo.
Volevo solo essere accettata. Tutto quello che facevo, tutto quello che dicevo e che non dicevo, tutto quello che concedevo di me stessa era finalizzato a farmi accettare dagli altri.
Adesso, però, è diverso.
Io sono diversa: mi pento ancora di tutti quei baci, ma finalmente mi perdono.
Con te è diverso: a te ci credo, perché tu, che sono bella, non me lo dici soltanto mentre mi muovo lentamente sopra di te.
Me lo dici continuamente. Me lo dici soprattutto quando ti sembro contenta. Quando mi sporco tutti i vestiti con il gelato. Quando parlo di mio padre. Quando faccio qualcosa che non mi piace. Me lo dici quando mi arrabbio e lotto per qualcosa in cui credo. Quando so di non essere bella per niente.
E questo mi fa piangere.
Tanto."

- Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore, Susanna Casciani

Come potevo andare avanti in quel modo?

Non ci sarei mai riuscita.
Mai.

In quel momento,l'unica cosa che volevo era lei.
Solo lei.
Sempre e solo lei.
Chiara Silvano.

"Sei l'unica persona con cui ho voglia di parlare anche quando ho il viso pieno di lacrime. Sei l'unica persona con cui la risata è davvero sincera, spensierata. Sei il paradiso, la salvezza in questo mondo di volti stanchi."

- Noinsiemepersempre

Mi mancava.
Troppo.

Restai su quel lettino per tutta la giornata scolastica,ogni tanto Val passava a controllarmi e restava con me per un po'.
Ultima ora.
Ascoltavo le parole di Gio Evan dalle mie piccole auricolari bianche quando la morta in legno dell'infermeria di aprì,e da essa entrò una figura a me oramai familiare.
"Ciao."disse chiedendosi la porta alle spalle,per poi venire a sedersi accanto a me sul lettino.
"Ciao."dissi guardandola negli occhi.
"Come stai?"dissw accarezzandomi la gamba.
"Non sto,e tu?"dissi mettendo la mia mano sopra la sua.
"Nemmeno io."disse lei appoggiando la testa sulla mia spalla.
"Che ne dici di fare come ai vecchi tempi?Comincia a parlare tu e poi parlo io."dissi accarezzandole i capelli.
"Sta volta comincia tu Giuliana."disse Chiara Silvano mentre guardava il vuoto in quella stanza fredda.

"Ricordi la leggenda di Icaro,quella che mi raccontasti quel giorno a casa tua mentre stavamo ripassando filosofia?"dissi
"Certo,Nelle Metamorfosi di Ovidio si narra che Dedalo e Icaro furono imprigionati dal re Minosse per aver aiutato Teseo a fuggire dal labirinto che lo stesso Dedalo aveva ideato. Per fuggire questi costruì per sé e per il figlio delle ali con penne e cera. Ma durante il volo, Icaro, contravvenendo alle raccomandazioni del padre, si avvicinò troppo al sole e le sue ali si squagliarono. Il giovane precipitò in mare e morì annegato. Dedalo, disperato, aspettò a riva il corpo del figlio e lo seppellì."disse Chiara accarezzandomi la mano.

"Una metafora fortissima e senza tempo, il simbolo di colui che vuole sfidare i limiti della propria natura, ma anche di chi viene punito per la sua tracotanza."dissi.
Aspettai e subito dopo ricominciai a parlare.
"In questo periodo mi sono comportata molto da Icaro,sono stata molto superba e allo stesso tempo eroica,ho realizzato alcuni dei miei sogni ma li ho visti cadere a picco insieme a me.E' una sensanzione orribile,mi sento molto vuota."

"Ti capisco molto bene..."disse.
Delle calde lacrime cominciarono a rigare il mio volto e capì che la stessa cosa stava succedendo a Chiara.
Lei mi abbraccio',e in un attimo stavo meglio,ma piansi ancora di più e cominciai a singhiozzare.

"Mia madre ha il cancro al seno."disse stringendomi ancora di più.
"Chiara è una cosa terribile.
Mi dispiace tantissimo."
"Chiara è una cosa terribile."dissi stringendola forte.

"Dicono che può avermi...
strasmesso il gene."

Beautiful Teacher.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora