La vita di Lara in una lettera

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Sofia's pov

Tutti la guardavamo sbalorditi.

-Chi è di voi Lara?- Chiede la figlia di Zeus

-Io, di sicuro no.- Dice Leo con il suo solito tono poco serio, allora la figlia si Zeus lo fulmina con lo sguardo.

-Sei tu Lara.- Gli dico raccogliendo la lettera e passandogliela

-Sono io Lara...Cosa sta succedendo? E perché c'è scritto Zeus su questa busta, lui non é il re degli dei?!- Chiede confusa

-Lui é tuo padre.- Le dico mettendole una mano sulla spalla.

-Si, certo e il tuo é Poseidone.- Dice sarcastica

-Brava, hai indovinato.- Dico formando una sfera d'acqua

-Io, non...non capisco, non esistono gli dei.-

-Vieni con me, prendi la lettera, facciamo una passeggiata.- Le dico iniziando ad incamminarmi, allora le racconto tutto degli dei, delle due guerre e di questa ormai imminente.

-Ora dovresti leggere la lettera.- Le dico dopo il racconto, allora lei si siede apre la lettera e la legge e vedo alcune lacrime rigarle il viso, allora la abbraccio.

-Vuoi dirmi cosa c'è scritto?- Le chiedo allora lei mi passa la lettera.
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Cara Lara, figlia adorata,
ora ti racconterò la storia della tua vita.
Sei nata nel 25 marzo 1905, un giorno nel 1918 mentre tornavi da scuola con tua madre, tua madre, una persona fantastica si chiamava Simona, entrambe avevate origini italiane. Stavo dicendo che mentre tornavi da scuola attaccò il Minotauro e per salvarti lei si sacrificò.
Avrei voluto riportarla in vita ma il Fato me lo impedí, eri nata nell'epoca sbagliata. Allora io ti cancellai la memoria e ti potrai al Casinò Lotus, e sei restata li fino a oggi, so che mi renderai fiero,
Tuo Padre,
Zeus.
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Lara deve sopportare tanto, io almeno ho avuto tutte le informazioni un po' alla volta.

-Ehi, tranquilla ci sono io.- Le dico abbracciandola.

-Grazie.- Dice asciugandosi le lacrime.

-Vieni su, hai bisogno di dormire un po'.- Le dico e ritorniamo dalla tenda.

-Ora vieni.- Dico prendendo una borsa. - Guarda qui ho un cambio.- Dico passandogli una maglia arancione del campo e un paio di jeans.

-Grazie.-

-Qui ci sono delle armi.- Dico aprendo l'altra borsa. -Scegli quella adatta ad affettare il Minotauro.- Le dico sorridendole, allora lei prende un gladius d'oro imperiale.

-Perfetto.- Dice Lara.

-Ora saliamo su Festis- Le dico.

Mii siedo su Festus, inizio a parlare con Annabeth mentre Lara parla con Davis, poi mi addormento, ho molto sonno, ma questo può voler dire una sola cosa, incubi.

Vedo Tartaro che sta facendo qualcosa, che all'inizio non riesco a vedere poi cambia l'inquadratura del sogno e riesco a vederlo c'è una gabbia piena di mortali e una piena di mostri, poi il sogno si concentra su due dracene che stanno parlando

-Sssi, ha avuto una fantassstica idea il capo.- Dice una all'altra

-Io non ho ancora ben capito come funziona tutto quesssto.- Risponde l'altra

-La sssolita idiota, il capo ha pressso dal mondo di sssopra i mortali che nella vita vivevano sssolo per sssoffrire e i mossstri dannati, poi li fonde e essscono quelli.- Dice indicando una forma che mi é familiare ed ecco che davanti a me appaiono gli uomini-mostro.

-Sssi chiamano trómos.- Dice la dracena ma sento chiamarmi ed ecco che davanti a me mi ritrovo Annabeth che mi chiama.

-Sofia.- Mi dice Lara risvegliandomi dal sogno.
-Scusa se ti ho svegliata ma siamo quasi arrivati.- Dice, ed ha ragione, stiamo sorvolando Los Angeles, allora racconto a lei ed a Annabeth il mio sogno.

-Trómos, terrore.- Traduce Lara dal greco ma il nostro discorso viene interrotto da Leo che ci annuncia:

-Cari ragazzi eccoci arrivati a Los Angeles!-

Allora atterriamo proprio accanto all'entrata degli inferi, piantiamo la tenda.
All'inizio fatico un po' ad addormentarmi, poi inizio a dormire pesantemente. Mi aspettavo degli incubi invece faccio un normale sogno.
All'inizio sono in un giardino, poi arriva una donna, una dea, me la ricordo dal nostro ultimo incontro: Afrodite.

-Cara Sofia, so della vostra impresa, ma senza una cosa molto probabilmente fallirà. Ora io sono in possesso di questa cosa e se mi farete un favore sarò molto contenta di darvela. Dovreste recuperarmi il mio foulard, l'ho dimenticato alla fontana di Grand Park, però dovresti venire solo te e la tua nuova amica Lara. Vi aspetto.-
Allora sparisce e mi sveglio di soprassalto e vedo che anche Lara é sveglia.

-Andiamo?- Chiede

-Andiamo.- Confermo

Il sonno se ne va via velocemente mi infilo i jeans e la felpa del campo mezzosangue, scrivo un biglietto agli altri e raggiungo Lara, sono le cinque del mattino.

-Sono un po' in ansia, é la mia prima missione.- Dice nervosa

-Tranquilla, sono certa sarai magnifica, ma ora é meglio andare.- Ci dirigiamo verso il parco, non molto lontano dall'ingresso degli inferi. Mi tocco nervosamente l'anello mi sento osservata. Sento un rumore sguaino κύμα e Lara fa lo stesso.
Ci ritroviamo circondate da ragazze con piumini argentati, le cacciatrici.
Una si fa avanti.

-Calma ragazze, mettete giù le armi, oh ciao Sofia.- Mi saluta, é Talia figlia di Zeus l'ho vista una volta al campo.

-Tu la conosci?- Mi sussurra Lara, io annuisco e metto via la spada

-Ciao Talia, come possiamo aiutarti?- Le chiedo gentilmente

-Volevo parlare un po' con te e con la tua amica, venite accomodatevi.- Dice indicando una tenda come la nostra che é stata montata in meno di tre secondi. Mentre entriamo dice:

-Scusate se non c'è Artemide ma da dopo la guerra con Gea é molto occupata.- Afferma sedendosi su una poltroncina allora io e Lara la imitiamo.

-L'altra volta ero passata dal campo molto velocemente quindi non potevo farti tutto il discorso- Dice Talia, credo di sapere cosa voglia dirci -Durante la guerra contro Gea abbiamo perso molte cacciatrici, soprattutto durante la battaglia contro Orione. Siamo dimezzate, voi due siete due semidee molto potenti, volete unirvi alle Cacciatrici?-

ΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠΠ

Shiao semidei!
Oggi ho lasciato il capitolo in suspence.
E niente a domani

Sofia🌊🔱

La Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora