Tartaro arriviamo! (?)

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Durante la lettura se trova te parti tra ~~ vuol dire fuori dal pov

Sofia pov

Siamo arrivate a pochi metri dall'accampamento quando vedo Nico corrermi imcontro e abbracciarmi, vorrei che questo contatto non finisse mai, viste le rare volte in cui mi abbraccia lui, ma purtroppo Nico si stacca e con tono preoccupato chiede

-Tutto ok?! Quando ci siamo svegliati non c'eravate più! Dove siete andate?!- Mi trattengo da sorridere alla preoccupazione di Nico per i miei confronti. Noto poi con piacere che stava succedendo la stessa scenetta con  Lara e Davis, quei due starebbero bene insieme, viva la Laris! Poi vedo arrivare tutti gli altri e mio fratello abbracciarmi

-Mi hai fatto preoccupare!- Dice sciogliendo l'abbraccio -Volete dirci cosa é successo.- Allora io e Lara iniziamo a parlare.
Quando Nico sente che le cacciatrici ci hanno chiesto di unirci a loro infuriato sbotta

-Le cacciatrici vi hanno chiesto di unirsi a loro?! Non le bastava che mi avessero preso la sorella, volevano prendermi anche la mia migliore amica!- ~"nonché la persona a cui tengo di piú." Sussurra  Nico ma Sofia non lo sente~ Provo due emozioni contrastanti a sentirmi chiamare cosi da lui, una la felicità, perché mi giudica la sua migliore amica, e la tristezza perché non mi basta essere la sua migliore amica e credo non mi basterà mai.
Poi continuo con la storia, ma per la mia e la dignità di Lara modifico un po' il racconto e dico che abbiamo combattuto contro un ciclope e non che saremo morte per Nico e Davis.
Alla fine del racconto tiro fuori il sacchetto che ho scoperto essere "infinito" tipo la cintura di Leo.

-Ok, ora abbiamo tutto, dobbiamo solo andare.- Dice Reyna.

-Dovremo combattere contro Tartaro, siete pronti?- Chiede Annabeth

-Contro Tartaro?!- Chiede Percy, a volte mi stupisco ancora della sua stupidità

-Si Percy "il padrone di quel luogo l'Olimpo rovescerà" di chi credevi si trattasse?- Dice un po' esasperata, e poi mi chiede
-Perché tu sei intelligente e lui neanche un po'?-

E io abbracciandolo rispondo:

-Sai com'è c'é sempre un gemello bello, bravo, simpatico e intelligente- Dico ironicamente indicandomi -E la sua brutta copia.- Dico indicando distrattamente Percy.
Allora tutti scoppiamo in una sonora risata, l'ultima risata prima dell'Inferno.
Arriviamo a Valencia Boulevard e guardiamo le lettere d'oro incise su marmo nero : STUDI DI REGISTRAZIONE R.I.P.
Sotto alle porte di vetro c'è stampato: NO VENDITORI, NO PERDITEMPO, NO VIVI.
Finché non ci facciamo coraggio Leo trasforma Festus in valigia ed entriamo, però prima guardo il cielo sereno di quella mattina, probabilmente sarà l'ultima volta che lo vedrò. Poi mi ricordo che devo pensare positivo. C'è una lieve musica do sottofondo, tutto é di color grigio ferro. L'arredamento di pelle nera e tutto occupato da fantasmi. Al bancone della reception c'è un homo elegante, Caronte, con la pelle color cioccolato e i capelli biondo ossigenato, con un taglio militare, che sarebbe andato a genio a Terminus.
Indossava un paio di occhiali da sole con montatura in tartaruga e un completo di cotone bianco accecante.

-Oh no basta, non vi farò entrare di nuovo se non mi date almeno il doppio delle dracme dell'ultima volt...- Dice Caronte indicando Percy ed Annabeth ma poi nota Nico -Oh, signorino Di Angelo, sono suoi amici?- Chiede con voce falsamente gentile

-Si, fai partire la barca.- Dice Nico freddo.

-Certo.- Dice Caronte un po' scocciato, ma io che sono l'ultima gli lascio un pacchettino con qualche decina di dracme, sono fatta cosi, non mi importa che persona orribile sia Caronte, mi dispiace fare la prepotente. Appena le vede gli si illuminano gli occhi e fa l'ultima cosa che mi sarei aspettata da un demone, mi sorride, ma non un ghigno, un vero sorriso, come se nessuno gli facesse un gesto gentile da qualche migliaio di anni.
Entriamo nell'ascensore con qualche persona morta.
Ho una sensazione di vertigini non stiamo più andando giù ma avanti. I vestiti moderni dei morti si trasformano in tuniche grige col cappuccio.
Sbatto un attimo le ciglia ed ecco che l'ascensore non c'è più, siamo in una chiatta di legno su un fiume nero e oleoso, in cui turbinavano oggetti di tutti i tipi, da bambole a diplomi, garofani e via dicendo.
Sopra di noi c'è un soffitto di stalattiti, di fronte una costa lontana emana un bagliore verdognolo, il colore del veleno.
Sento il panico salirmi, allora faccio la cosa che mi viene più naturale, afferro la mano di Nico, che invece sembra molto a suo agio.
La costa degli Inferi entra lentamente nella nostra visuale. Rocce scoscese e sabbia vulcanica nera si estendono verso l'interno per un centinaio di metri, fino ai piedi di un alto muro di pietra che prosegue in entrambe le direzioni fin dove riusciamo a spingere lo sguardo. Un verso risuonò nella penombra verdognola, riecheggiando sulle pietre: l'ululato di un grosso animale. Il fondo della barca scivolò sulla sabbia nera. I morti cominciarono a scendere.

-Buona fortuna signorino Di Angelo.- Disse Caronte prima di ripartire gorgheggiando qualcosa che somigliava a una canzone di Barry Manilow.
L'ingresso degli Inferi somiglia a un incrocio fra la vigilanza di un aeroporto e il casello dell'autostrada più trafficata d'America.
Ci sono tre entrate separate sotto un'unica immensa volta nera, su cui campeggia la scritta: STATE ENTRANDO NELL'ERERBO.
I morti sono divisi in due file con su scritto sopra OPERATORE IN SERVIZIO e MORTE FACILE.
La seconda va spedita ed é molto più affollata, invece la seconda va a rilento e ci sono poche persone.
Quando passiamo i demoni di servizio, tutti in tunica grigia si inchinano a Nico.
Passiamo davanti al palazzo di Ade i cui colori dominanti sono il nero e il bronzo. E allora mi sale un dubbio

-Nico non vai a salutare tuo padre, tu che puoi?- Gli chiedo

-No, tanto a lui non importa niente di me.- Dice con voce che a tutti sembrebbe indifferente, ma io che ho imparato a conoscerlo capisco che gli dispiace per quello che crede.

-Nico, tuo padre ci tiene a te, ha vegliato su di te questi anni, ti ha salvato la vita settant'anni fa, ti...- Dico ma Nico mi interrompe

-Certo, ma mi dice sempre che preferisce Bianca...- Ma ora sono io a interromperlo

-Porco Crono in salsa Tartara! Nico tuo padre ha un carattere di merda, come il tuo.-

-Grazie.-

-Nico, non fraintendermi io adoro il tuo carattere.- Dico anche se al posto di adoro avrei messo amo

-Dici, dici che devo andare?- Chiede guardandomi

-Si.- Gli dico allora lui ferma tutti e spiega quello che va a fare, ci porta in un bosco di Pioppi, chiama Jules Albert, il suo autista-scheletro e gli dice di farci da guardia.

Sarà un quarto e ora che Nico é via. Io e gli altri abbiamo montato la tenda (in pochi secondi) e abbiamo acceso un fuoco, é semplice quando hai l'uomo fiammifero a disposizione, che proprio in questo momento sta parlando.

-Mamma mia quanto detesto Dioniso, é cosi difficile ricordarsi il mio nome? Da quando sono tornato storpia il mio nome.-

-Ti chiama Teo Valzer.- Dice Reyna tra una risata e l'altra

-Zitta MacaReyna.- Dice Leo e tutti scoppiano a ridere

-Ma odiate tutti il signor D?- Chiedo un po' sorpresa

-Beh si sai com'e il suo carattere non é precisamente amabile, poi non si ricorda mai un nome.- Dice Leo

-Quindi sono l'unica a cui sta a cuore? Credo di aver capito perché Mister D tenti sempre di non ricordarsi i nomi, lui é stato un semidio quindi anche lui sa quanto sia fragile la nostra vita e semplicemente non vuole affezionarsi a nessuno di noi perché questo lo porterebbe solo a soffrire.- Dico guardando Annabeth, sono stupita dal fatto che lei non lo abbia notato, dopo continuiamo a ridere e a scherzare. Io mi allontano un secondo per andare a prendere l'acqua nella mia borsa e trovo un biglietto con un leggero odore di uva.
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Grazie per i complimenti
Sofia Jackson  Sonia Johnson.
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E a quelle parole sorrido.
~Ora Dioniso al campo mezzosangue é li che si ripete in testa "L'ho fatto di nuovo, questo mi farà soffrire ancora"~
Poi sento la voce di Nico e raggiungo gli altri

-Tutto bene Nico?- Chiedo e lui annuisce sorridendo

-Ora che si fa?- Chiede Hazel

-Si va nel Tartaro.- Dico determinata.
Ci dirigiamo verso il palazzo di Ade poi svoltiamo bruscamente a destra, la poca vegetazione sparisce, ci ritroviamo su un baratro. Leo ritrasforma Festus e saliamo.

-Festus ce la farà?- Chiede Piper

-Probabilmente- Dice Leo

-Siamo pronti?- Chiedo

-Ci rendiamo conto che stiamo saltando nel Tartaro senza sapere dove atterreremo, forse dritti in delle fauci di un mostro?- Chiede Frank.

-Non abbiamo un piano, come al solito, quindi siamo pronti.- Dico e saltiamo

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Shiao semidei!
Oggi si va nel Tartaro!
Il fantastico insulto "Porco Crono in salsa tartara!" é nato in palestra, Lalla ne sa qualcosa...
Comunque a domani!!

La Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora