XIII.

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- So per certo che non avete voglia di fare scienze e quindi...volete venire con noi, anzi fuggire, fuori e goderci il bosco e la libertà o rimanere in questo carcere? - ci domanda Danny. Guardo Ele.

"Bè NON HA TORTO SUL FATTO DI NON AVERE VOGLIA DI FARE SCIENZE"

"POTREMMO ACCETTARE. AVREMMO UN OPPORTUNITA' PER CONOSCERCI MEGLIO E...OH SIGNORE, NON LO SO!". Sorrido.

- Ok, fuggiamo con voi. Ma non vi azzardate a fare domande inopportune e non dite cose che non dovreste dire - e guardo l'imbecille con rabbia. Mentre gli altri due hanno girato i tacchi, mi avvicino al suo orecchio. - Prova a chiamarmi di nuovo con quel nome e sei morto, me ne fotto che sei il Guardiano dell'Acqua, intesi? -. Si avvicina al mio, di orecchio.

- E', per caso, un avvertimento? - mi domanda divertito. Io mi scanso e lo guardo dritto negli occhi. Uno spiraglio di luce mi intrappola l'occhio, rendendolo più luminoso. - I tuoi occhi...- continua - Non ti immagini che guerre sto combattendo...- dice ipnotizzato. Ci sta per caso provando?Sì certo, come se ci credo. Tutti i ragazzi che si sono innamorati di me hanno detto quella stessa e identica frase. Ma io non ci casco, cari, non ci casco più.

- Immagino -. Mi avvicino pericolosamente, stuzzicandolo.

- Mi vuoi male - mi dice, alzando un sopracciglio e sorridendo.

- Direi - continuo - E...si. E' un'avvertimento -.

Mi avvicino decisamente troppo, poi lo sposto e vado da Ele, con un sorriso stampato in faccia. Mentre mi allontano sento lui dire: - Hai vinto, piccola -. Ci riuniamo di fronte alla classe di scienze.

- Come si procede? - domando pronta.
- Ci nascondiamo e poi, dopo qualche minuto dopo il suono della campanella, usciamo. Dobbiamo correre, quindi liberatevi di quei libri. - risponde Christian. Si guardano, furbi. Perché ci stiamo fidando di loro?
- Okay -
Io ed Hel andiamo a posare i libri e ci nascondiamo in un magazzino. La campanella suona. Aspettiamo...aspettiamo...aspettiamo. Usciamo. Troviamo i due ragazzi già all'entrata. Non facciamo in tempo neanche ad aprire bocca che loro ci prendono i polsi e scappiamo. Iniziamo a correre verso un vasto campo per trasformarci.
I due imbeccilli, devo dire che da lupo non sono niente male.
Danny ha il pelo nero, più chiaro del mio, gli occhi di un blu elettrico brillante, forte, possente.

Christian invece è letteralmente bianco, senza un microscopico organismo nero, forte anche lui, ma più magro dell'amico, il che lo rende notevolmente agile, occhi di un verde smeraldo brillante.

Noi licantropi siamo alti quasi come un uomo adulto, ma il ragazzo ci supera essendo anche alto da umano. Gli Alpha hanno l'altezza più maggiore di quella dei Beta e degli Omega, ma io, essendo un Beta e futuro Alpha, ho la stessa stazza e forza di quest'ultimo, stessa cosa anche Danny.
'Dove ci dirigiamo?' domando.
'Vedrai'.

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Stiamo percorrendo un sentiero che conosco troppo bene.
Stiamo andando alla cascata.
Davanti a noi si sprigiona un grande muro d'acqua che cade. Guardo stranissima i due ragazzi,seguita dalla mia amica. Mi ritrasformo,imitata dagli altri, dirigendomi di fronte all'acqua. Mi siedo a terra e chiudo gli occhi, respirando. Mi sento osservata. Li riapro e, girandomi di scatto trovo due occhi che mi fissano. Mi mettono ansia...Mi rigiro e richiudo gli occhi.
- Allora sul tema "Wendigo" come ci organizziamo?- domanda Christian.
- Bè, dovremo sicuramente allenare i nostri branchi in un addestramento duro, rendendoli decisamente più forti...soprattutto il vostro; voi non avete avuto a che fare con loro ma noi si. Poi dovremo allenarci anche noi...per essere più preparati. Sia dal punto di vista fisico e magico. - rispondo riflettendo.
I due ragazzi iniziano a ridere. Dio...perché ridono?!
- Allenarci? Noi? E perché? Non ci serve, siamo già apposto - parla Denny tra una risata e l'altra.
- Invece secondo me vi serve eccome. Quei culetti hanno bisogno di molto allenamento...quindi vi allenate, punto e basta. - rispondo ghignando.
- Scusa? Scherzi vero?! Io che mi alleno ancora? Pff ma per favore. Sono già preparato per lottare con quei cannibali -. Non sono per niente d'accordo con lui. Cristo...in certi casi è un sacco di patate!
- Ok, vediamo. Alzati, su. Fai finta che sia un Wendigo, userò la sua stessa forza, le sue stesse armi e il suo stesso modo di uccidere. - gli dico, alzandomi decisa.
- Cosa?! Ehmmm...mmhhh...-
- Prima di mezzanotte, però - ghigno.
- Ok, va bene. Arrivo - si alza e mi raggiunge. Faccio spuntare le zanne e gli artigli, facendo diventare gli occhi gialli. Senza preavviso attacco, saltandogli letteralmente addosso e bloccandolo a terra. Cerca di liberarsi dalla mia presa e dagli artigli conficcati nel petto. Mi avvicino al suo orecchio.

- A me sembra proprio che ti serva allenarti. A quest'ora eri morto sbudellato. - gli sussurro.

Allento un po' la presa, pentendomi subito. Mi lancia un calcio nella pancia e finisce sopra di me, rotolando.
Astuto si...ma cazzo...mi ha fatto un male cane!
Il mio istinto omicida scorre nelle vene. Ma una mano mi stringe il collo mentre l'altra ha gli artigli conficcati nella pancia. Chiamo a mio favore il Fuoco. Pian piano il mio corpo si riscalda, sempre di più, fino a che non inizia a bruciare totalmente e intorno a me si forma un'aura rossa. I miei occhi sono di un rosso fuoco acceso, con in trasparenza delle fiamme vivaci.

I miei occhi catturano una serie di ricordi simili ad esso.
Uomini.
Armi.
Sangue.
Fuoco. Calore.
Dolore. Il mio dolore, emotivo.
Il loro dolore, fisico.
Ricordi che mi fanno arrabbiare di più, immaginandomi di essere lì. Di non avere un ragazzo innocente su di me, ma un ragazzo che vuole uccidermi.
La mia mente non ci sta più.
Sta letteralmente pensando ad altro.

Lanciando un ringhio si allontana, soffiando sulle mani. Mi rialzo e in un nano secondo sono dietro di lui. Ghigno. Quando si gira - evidentemente arrabbiato - lo azzanno subito al collo. Ma ho sentito che i miei canini non sono zanne. Ma denti affilati di vampiro. Danny cerca di staccarmi ma non ci riesce. Mi sferra calci, pugni, graffi e morsi facendomi malissimo.
Ma non mollo la presa.
Alla fine, lentamente, mi stacco, tutta indolenzita. Mi tengo la pancia. Credo sia nera.

Dolore. Tanto dolore.
Ma non solo della ferita. Dolore interno, dentro di me.
Potevo ucciderlo veramente.
Oh santo cielo, ho vissuto l'episodio.
Non avevo più il controllo di me stessa.
Non avevo più il controllo del demone.

Mi allontano. Gli altri corrono in suo soccorso. Le mie lacrime minacciano di uscire ma resisto. Non posso crederci che sia successo di nuovo...non può essere. Le mie braccia e il busto sono ricoperti di sangue, grazie ai morsi e graffi che lui mi ha dato.
Ha fatto bene, sinceramente. Fa male, ma ha fatto bene. Alla fine, sull'orlo del pianto, scappo. Corro via, verso un altro territorio.

Non voglio che succeda di nuovo, non ora almeno. Mi stavo trasformando nella creatura che mi ha fatta diventare il mostro dei mostri, la morte. La creatura che mi fa rivivere ogni giorno i miei incubi, vedendo ogni secondo i miei demoni, compresa io stessa.
Mi stavo trasformando in un'assassina, in Vampira.

La Guardiana Mezzosangue  ~La profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora