XXI.

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- Bene. Ci siete tutti? - domando.
- Mancano tre dei nostri - risponde Kevin. Peggio per loro.
- Okay. Sono Kathrin Evans e vi farò da allenatrice. Sempre. Giorno e notte. D'ora in poi dovrete sempre venire ad allenarvi se non vorrete rimanere con un buco nel petto. Dovete arrivare sempre dieci minuti prima dell'orario assegnato, così avremo più tempo per allenarci. Oggi ci riscalderemo solo. Correremo, per poi andare in una strada con "ostacoli" -, faccio una pausa per guardare le varie età che mi ritrovo davanti. - Dopo questo, alleneremo i muscoli. Vi avverto, White Water, sarà un allenamento molto duro, il mio branco sa cosa avrà davanti. A proposito, Black Blood, se vedete qualcuno in difficoltà aiutatelo e poi fermatevi per qualche minuto e ricominciate. Avete capito tutti? - domando infine.
- Si, Kathrin - rispondono.
- Okay. Inizieremo appunto con la corsa. Faremo il giro, partendo da qui, fino alla cascata, su in cima, per poi ricominciare. Faremo due giri, non uno. Lo ripeto, se qualcuno, di tutti e due i branchi, si sento al limite della sua resistenza e non ce l'ha fa ad andare avanti, si deve fermare oppure cammina, respirando piano. Vi dovete abituare. Un'intera settimana così. Partiamo! - finisco.
Scendiamo dalla roccia e ci mettiamo davanti alla folla.

Corriamo. Avanti e indietro. Accampamento, cascata, accampamento, cascata.
Mezz'ora di corsa. 

- Ok. Basta così. Andate a bere per 5 minuti e poi tornate - urlo, per farmi sentire dalle persone rimaste. Del mio branco non si è arreso nessuno, mentre l'altro....bè, più della metà si è fermata. Ci sarà ancora molto lavoro da fare, non sono abituati.
Mi siedo per terra e, bevendo, penso. Cosa gli faccio fare ora? Addominali, flessioni e tante altre cose faticose. Mi alzo e mi tolgo la maglia, restando in reggiseno sportivo. Noi licantropi abbiamo una temperatura corporea abbastanza alta, quindi possiamo stare anche a petto nudo a 0 gradi. Sento la carne pulsarmi per quant'è calda.
La pelle bagnata di sudore sul collo riflette la luce del sole, come se brillasse.
Ovviamente qualcuno mi fissa e ovviamente è l'imbecille. E ovviamente non mi guarda gli occhi, tutt'altro.
Ruoto quest'ultimi, infastidita.
Di certo non mi metterò la maglia perché lui mi sta fissando il corpo, ho troppo caldo.

Mio padre lo sta fulminando ma la vittima non se ne accorge.

Sorrido. Uomini...

Risvegliato dall'ipnosi, Danny si toglie la maglia.
- Per il ben di Dio...- sussurro talmente piano che forse me lo sono immaginato. Mannaggia a lui e ai suoi muscoli perfetti. Solo muscoli, solo addominali. E due tatuaggi, molto belli anche.
Si è accorto che lo sto fissando come un ebete?
Tolgo subito lo sguardo, non si sa mai.
I 5 minuti sono passati.
- Ritornate tutti qui! - urlo. Un giorno l'altro la mia voce andrà via. Tra lamenti e lagne come se fossero bambini, ritornano tutti. - Ora alleneremo i muscoli. Gambe, addominali, bicipiti. E, ve lo dico, è più dura della corsa sinceramente. Alleneremo anche i vostri scatti e i riflessi. Okay...Ehm...iniziamo- finisco. Già si dividono? Mh, principianti. - Fermi, fermi, fermi. Pensate che decidete voi i gruppi? Sarò io a sceglierli, che vi piaccia o no. Kevin quali sono i più bravi e forti del tuo branco? - gli domando.
- Mio figlio, Ken...David, Rob e Lucy -risponde. Più sono meglio è. - Uh, aspetta! Anche Christian -
Certo.
- Bene. Queste persone si facciano avanti -. Cinque ragazzi e una ragazza avanzano. - Vedo che ci sono anche ragazzini...allora, quelli che arrivano fino si 16 anni si dividono in un gruppo mentre gli altri in un altro. Visto che il mio branco ha più, diciamo, esperienza in questi allenamenti, aiutate quelli in difficoltà. Intesi? -.
- Certo - rispondo.
- Avete capito tutti come vi dovete dividere? - ridomando.
- Si! - un'altro coro.
- Bene. Se vedrò qualche persona che è più avanti rispetto all'altra, potrà venire con noi. Se vedo qualcuno prendere per il culo o litigare o picchiare senza alcun permesso lo butto fuori a calci, capito? - parlo seria. Ci sono già passata e non è finita bene per il colpevole.
- Si! -
- Inizieremo con addominali e flessioni, finché non lo dico io. - ordino - Dividetevi e cominciate -.

Si dividono senza fiatare. Mi metto in campo e poi urlo un via per iniziare. E così con gli allenamenti finché non arriva l'ora di cena.

*

Si è fatta quasi notte. Il sole non c'è, non si vede, ma ancora la sua luce appare nei monti lontani. Sono le 19:30 e l'allenamento è finito. Siamo rimasti solamente io, Helena e mio padre.
- Io vado. Ci vediamo domani a scuola! Ciao! - saluta Hel, rispondendole con un sorriso.
- Andiamo anche noi tesoro? - domanda papà.
- Tu vai, io resto ancora un po'. Voglio rilassarmi...- rispondo.
- Sei stata bravissima oggi...coach - si congratula. Sorrido quando mi chiama così.
- Grazie -
Mi sorride e va, inoltrandosi nella foresta. Mi alzo, mi trasformo e corro verso la solita cascata. Dio solo sa come mi rilassa quel muro d'acqua vivente. Ormai, il sole è andato via e l'oscurità si è impadronita di mezzo mondo.

Mi piace il buio. Fa riemergere sempre le proprie emozioni: delusione, tristezza, rabbia, paura. Per quanto la gente la definisce il momento buio della giornata, ha anche lei la sua luce. O meglio, le sue luci. I piccoli punti incastonati nel cielo. Stelle. Piccole, lontane, bellissime.

Quando le guardo mi viene da ridere. Perché penso che loro, lassù, innocenti, silenziose, immobili, catturano tanta attenzione di molte persone, battendo sempre le troie. O le tre galline.

A loro basta brillare in silenzio, ferme, per catturare lo sguardo umano.
Per catturare la sua mente.
La sua fantasia.

- Belle vero? - mi domande una voce.
- Si - rispondo. - Perché non sei a casa? - gli domando.
- Noia. Tu? -
- Per rilassarmi un po'. -
Si siede accanto a me. Lui sa della profezia?
- Lo so che sembra il momento meno opportuno, ma...devo dirtelo. Perché diavolo hai picchiato quasi a sangue Aleksia? -
Ecco la domanda che mi aspettavo.
- Per di più a scuola -
- Ho i miei motivi - rispondo semplicemente.
- Quali sono? È una troia, si, ma...cavoli ha un cuore! Scopa per non tornare al passato, dice -
"Scopa per non tornare al passato"...come quella persona di fronte a me?
Se sapesse.
- Mi stai dicendo che lei lo ha un cuore al contrario di me e...che la difendi? - le domando incredula. Davvero? - Ti credevo più intelligente Danny. Apri gli occhi, cazzo! Anche un cieco lo vedrebbe. -
Mi alzo per andare via.
- Vedrebbe cosa? Cos'è che non vedo? - mi blocca.
- Se te lo dicessi non mi crederesti. Non ho prove. Solo il mio olfatto ce l'ha. -
- Prova a dirmelo. - tenta.
Lo fisso. Ha uno sguardo glaciale. Lo stesso di sempre, dopotutto.
- Aleksia e le sue tre galline sono Wendigo. Ecco. Quella troia ti vuole vicino perché le servi. Sei un oggetto per lei. Un postino. Ti catturerà un giorno e tu, sbavando dietro al suo culo, gli dirai tutto. Tutti i nostri piani, se li avremo. Non ti dico di non fare sesso con lei, ma attento. Sei un puttaniere o sbaglio? - rispondo fredda, come la sua espressione.
- Pensi che lei sia una Wendigo? -
- Non lo penso. Ne sono certa che lo sia. E poi, per la cronaca, è stata lei ad attaccare per prima. Io ho solamente risposto con qualche pugno e un po' di graffietti -.
- Io non ti ho...- lo fermo.
- Eri troppo occupato a credere alle sue bugie per vedere il sangue nel mio fianco, nella coscia e un graffio al braccio - rispondo. Serra la mascella. Si nota benissimo che è infastidito.

Questa volta corro via velocissima. Ora voglio solo mangiare, dormire, dormire, dormire e dormire.

Io l'ho avvisato di cosa ha davanti. Spetta a lui decidere come agire.

La Guardiana Mezzosangue  ~La profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora