VI.

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La sveglia mi rimbomba nell'orecchio. Dio, quanto la odio.
- Aaargh.... -. Affondo la testa nel cuscino tappandomi le orecchie con esso, ma invano. È lunedì mattina e io odio il lunedì! Non mi va giù. Penso che a nessuno vada giù.
- Kathrin dai, scendi dal letto! - strilla mia madre. Ecco un altro tipo di sveglia.
- Dai Kate! - strilla di nuovo e sento i suoi passi avvicinarsi. Se entra mi farà la predica del lunedì e no, carissima, oggi no.
- Ok, ok ora mi alzo! - strillo io.
Vado verso l'armadio e prendo intimo e vestiti. Il primo lo scelgo tutto nero. Poi prendo pantaloni di pelle nera, una camicia bianca a scacchi e i miei adorati stivaletti neri, chiusi e con una cerniera dorata di lato. Vado ad aprire la doccia e mentre l'acqua scorre riscaldandosi, mi specchio, osservandomi. Certo che di prima mattina sembro uno zombie: i miei capelli sono un immenso cespuglio scompigliato nero, la pelle bianca, che però quando mangerò prenderà colore, abbinato il tutto con il rossore della stanchezza dei miei occhi. Entro nella doccia e già i miei nervi e muscoli si rilassano sotto il tocco dell'acqua bollente. Non mi scotta nè mi dà fastidio; le persone normali con questa temperatura forse potrebbero avere molte bruciature. Esco fuori e mi avvolgo dentro all'accappatoio e mi asciugo velocemente i capelli. Mi vesto e mi dirigo di nuovo in bagno per truccarmi: una sottile linea di eyeliner e un po' di mascara per esaltare di più i miei occhi avvolti dalla notte. I miei capelli sono corti, fino a metà collo, e mossi. Me li pettino e ritorno a guardarmi nello specchio intero. Sono accettabile. Prendo telefono e borsa con i libri che mi servono e scendo. Il cellulare mi vibra. È Ele.
"ALLORA CARA KATHRIN. TI ANDREBBE DI ANDARE A FARE COLAZIONE INSIEME. UN Po' DI RELAX SENZA NESSUNO TRA I PIEDI CE LO MERITIAMO. ALLORA?"
"CERTO. COMUNQUE COMPLIMENTI PER IL TOCCANTE POEMA" e subito dopo mi manda la faccina che ride e il polline all'insù.
- Mamma vado a fare colazione con Ele. - gli urlo mentre corro in cucina.
- Ok, attenta -
- Si. Ciao -
Appena chiudo la porta il mio udito cattura due voci, maschili. Mio padre e Kevin. Appena quest'ultimo mi saluta mi viene in mente quello che mi ha detto papà. Ha perso sua moglie. L'imbecille ha...perso sua madre. Non deve essere stato per niente facile. Intanto sono arrivata al confine del bosco. Visto che il bar in cui ci dobbiamo incontrare è dall'altra parte di questo gran pezzo di natura, potrei andarci da lupa, no? Trasformata mi inoltro nella profonda vegetazione. Mi piace farlo di prima mattina e sentire quella freschezza dell'aria d'autunno che si nasconde tra i peli della mia pelliccia. È rilassante in un certo senso.

Arrivata mi ritrasformo, mi sistemo un po' e vado in contro a Ele, che è seduta fuori dal bar.

Helena è come me. Solo che non è una Mezzosangue bensì una semplice e forte licantropa. È la Guardiana dell'Aria. È la mia migliore amica, nonché unica. Quando ci siamo guardate per la prima volta, ovvero negli anni 70', la mia mano era circondata dal fuoco mentre la sua da un forte vento e nebbia. Da lì abbiamo subito capito chi eravamo e siamo diventate quello che tuttora siamo: sorelle.

La vedo che entra. La seguo. È girata verso il bancone, mi piazzo dietro di lei.  Quando si gira fa un saltino per lo spavento e lascia cadere la ciambella ma, grazie ai miei riflessi, la prendo al volo.
- Buongiorno anche a te -. Ci abbracciamo e, mentre Ele va a sedersi, io prendo la mia colazione. Parliamo del più e del meno.
- Allora Kate. Questo "Kevin" com'è? È un rompiscatole? - e fa un ampio sorriso. Gli rispondo subito.
- Bè, non saprei. Non è che ci siamo detti poemi. Ma so una cosa. Loro cercavano un territorio -
- Continua -
- Prima lo avevano, ma non era il loro ma dei Wolves Fast e questo qui gli dava ordini e loro si erano stancati. Scapparono alla ricerca di un nuovo territorio; ne cercarono tanti ma erano tutti occupati. Per ultimo decisero di andare alla Red Forest -. Per poco Ele non si strozzava con il suo cappuccino.
- Alla Red Forest?! Ma cosa...sono per caso pazzi? -
- Probabilmente si. Quando arrivarono, i Red Wolf li attaccarono, per difesa penso. Il branco di Kevin si arrese e lui in quello scontro perse molti dei suoi guerrieri più abili...-
- Poi -
- Ehm...perse anche sua moglie -. Diventammo cupe tutt'e due.
- Oh -. Inizia a muovere la testa per scacciare quello che ho detto e poi riparte - Comunque, cambiando discorso, ha un figlio o una figlia? -
- Si, ha un figlio. Ed è un imbecille, imbecille forte -
- Frena, frena, frena. Ha un figlio?! Maschio?! -
- Si, non ti scaldare. È fastidioso -
- Mmmh...com'è? -. Prima di rispondere guardo l'ora.
- Lo vedrai. Andiamo -

La Guardiana Mezzosangue  ~La profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora