III.

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Penso che l'Alpha sia di mezza età, moro, occhi verdi, robusto. Danny a colpo d'occhio credo abbia qualche hanno più di me, capelli corvini come i miei, occhi cristallini e...nient'altro di particolare. Anche lui mi sta fissando, o meglio studiando. Mi scappa un ghigno ma lo ritraggo subito dalle labbra.

- Asciugati la bava - esclama, troppo a voce alta, avendomi vista muovere le labbra. Come se fosse riservato a lui. Narcisista. Lo guardo infastidita. Ha un sorrisino provocatorio in faccia. Il nervoso si fa strada in me.

- Pff...sta zitto. Imbecille -

Mio padre mi guarda incuriosito e io gli ricambio il favore guardandolo storto. Noi Guardiani non abbiamo mate o cose del genere, fortunatamente, quindi possiamo innamorarci di chi ci pare, forse anche umani. Inoltre, i licantropi non possono avere come compagna o compagno un Guardiano. Credo che sia qualcosa collegato alla nostra storia o a una maledizione. Non mi sono fatta molte domande riguardo a ciò. L'ho accettato e basta. Papà e l'Alpha di questo branco bisbigliano: 'Dobbiamo parlare in privato...fuori...si...ok'. Non capisco granché per il trambusto, ma ho compreso che devono andare nel bosco a parlare in privacy.

- Noi dobbiamo parlare...in privato. Kathrin e il suo branco vi controlleranno... - ma viene bloccato dalla voce di mio padre

- Senza che agiscono in mal lo modo, sempre se non ce ne sia bisogno - aggiunge guardandomi. Mi giro dall'altra parte ridendo.

- No. Perché padre? -. "Danny sta' un po' zitto" gli vorrei dire, ma mi sbranerà viva.

- Perché sono i padroni di questo territorio. Sai di che cosa dobbiamo parlare o lo avrai percepito. Lo sai cos'è successo l'altra volta, vero? - gli risponde freddo il padre. Il ragazzo fa cenno di sì, infastidito. Che cosa intendeva dire? Non saprei, meglio non indagare o mi ritroverò tutto il branco in camera per uccidermi. Ma chiederò a mio padre, questo è poco ma sicuro.

Si trasformano e scompaiono in mezzo alla vegetazione. Ora siamo soli. Io e i membri del mio branco ci guardiamo, divertiti. Un uomo grosso ed enormemente robusto si fa avanti.

- Chi è questa Kathrin di cui il nostro Alpha si è fidato? - domanda. Io, con sguardo di sfida, mi faccio avanti. Ride mentre guarda il suo branco e il figlio del capo, che si fa avanti, accanto all'uomo.

- Ken perché non facciamo vedere quel che sappiamo fare a questa ragazzina -. Wow, mi vogliono veramente male. Lui mi vuole veramente male.

Fanno a turni. Prima Ken poi Danny. Vorranno fare ciò forse perché quest'ultimo vorrà memorizzare le mie mosse per poi stendermi. Be', non ci riuscirà perché cambio strategia con ogni persona che mi imbatto. Farà cilecca. Ma poi...perché questa lotta? Forse, avendo saputo che il loro Alpha si fida più di me che del proprio branco e di suo figlio, vogliono vedere di che pasta sono fatta. Rimango zitta. Ken si fa avanti.

Gli occhi blu elettrico brillante, zanne il triplo delle mie, gli artigli il doppio. Ruggisce. Un ruggito molto forte rispetto al mio.

- Che c'è? Hai paura? - e ride. Che cavolo ti ridi?! Impulsiva che sono, faccio allungare i miei canini e i miei artigli. Infine gli occhi diventano rossi. Ruggisco. Ken per un attimo indietreggia e mi scappa un ghigno. Lui fa la prima mossa. E' ritornato quello di prima. Cerca di graffiarmi ma io lo schivo, essendo molto più agile di lui, di bloccarmi ma gli tiro calci nella pancia e nella mandibola, soprattutto.  Provo a graffiarlo...ci riesco! Cade a terra e, lì, indietreggia. Raccolgo questo momento per stenderlo. Pugni. Solo pugni. Gli metto gli artigli nella gola, senza affondarli in essa, mentre gli altri si infilzano nel fianco. Gli faccio vedere le mie zanne.

- Ok, ok, basta. Fermati! -.Un ruggito di dolore da parte sua. Quando finisce gli sorrido, vittoriosa e lo libero. Guarirà.

Ora è il turno di Danny.

- Pronto? -. Metto in mostra le zanne e rendo più appariscenti le pupille rosse.

- Pronto. Ah, non sei così paurosa con quegli occhi, mostro. -

Un pugno nello stomaco. Cerco di ritrarre le lacrime e la tristezza, con la fronte increspata. Cerco di ritrarre la voglia di correre, scappare. Resisto, straordinariamente resisto. Sinceramente non me l'aspettavo. Stavolta sono io a partire, come una furia. So quello che faccio: io corro verso quell'imbecille, lui mi prende per il collo e, senza sforzarsi, mi atterra e lì attacco. Quello che ho pensato si avvera, parola per parola, movimento per movimento. Sta a cavalcioni sopra di me, con una mano che mi blocca le braccia sopra alla testa e l'altra nel collo.

- Be', dopotutto, non sei poi così forte. - e ride vittorioso, seguito dalle risate del suo branco. Toglie subito il sorriso quando io ghigno. Veloce come un fulmine accingo le gambe ai suoi fianchi, lo mordo sulla spalla e, rotolando una sola volta, ci scambiamo i ruoli.

- Neanche tu mi sembri chissà cosa. - e rido, stessa cosa fa il mio branco. Titubante lo lascio andare e, proprio in quel momento, escono dal bosco i due papà della giornata. Tutti gli sguardi, da noi due, si dirigono verso gli uomini. Zitti. Immobili. Io e Danny ci guardiamo perplessi ma io sposto subito le mie pupille da un'altra parte, imbarazzata. Mio padre ruppe il silenzio.

- Abbiamo, anzi, ho deciso. Da oggi condivideremo il nostro territorio con loro, a patto che siano fedeli alle nostre regole - annuncia.

Cosa?!

La Guardiana Mezzosangue  ~La profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora