X.

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Ci trasformiamo e iniziamo a correre. Gli unici suoni che si sono impossessati del bosco siamo noi, i gufi e le varie cavallette. Arrivate ci ritrasformiamo e io mi sdraio sull'erba fresca, seguita a ruota da Ele. Inspiro la fredda aria d'autunno che dura pochissimo.
- Kathrin, tu sai perché i Wendigo sono venuti qua? Pensi che sia lo stesso motivo che penso io? - mi domanda preoccupata. Un brivido si fa strada in me e Helena se ne accorge, spostando lo sguardo su di me. Certo che lo so.
- Si...vogliono noi quattro...noi due. Però, anche se non lo accetterai mai, poco importa di voi. Se vi avranno vi ruberanno solamente l'elemento; a me invece...bè tutto: il Fuoco, il Vampiro e il Licantropo che è in me. Quindi mi uccideranno - rispondo. Si alza di scatta rossa di rabbia.
- Non pensarlo minimamente Kate! Dio...non è vero! Perché dici questo - sbotta. Mi alzo anch'io.
- Perché è la pura verità! Sai in che anno è iniziato tutto questa cosa per uno stupido patto andato in fiamme? Lo sai? Dal 1892! Da molti anni Hel, molti! Se vorranno prenderanno solo me, perché pensano che valgo tutti voi quattro insieme. Mi vogliono per vari motivi. Uno, perché ho l'Elemento per loro definito il più forte. Secondo, perché sono anche una dannata Mezzosangue. Il mio sangue può creare un esercito di soldati invincibili, forse. E questo non deve accadere nelle loro sudice mani!- avvampo tutto d'un fiato. Helena per tutto questo tempo non ha fiatato, forse sono stata un po dura.
- Ho paura. Non voglio morire, non ora almeno -
- Neanch'io Ele-
- Luke è un...ragazzo bastardo. Stupido, stupido stronzo! Lo odio. -
- Ma dai? Davvero lo odi?! Non me lo sarei mai aspettata, sai? - dico, tra una risata e l'altra.
- Dobbiamo trovare immediatamente Acqua e Terra. Insieme saremo più forti - decide.
- Si...- guardo l'orologio. Le 10:45. - Meglio andare. Ti accompagno.-
- Okay -. Ci trasformiamo e corriamo verso casa sua. Arrivate lei si trasforma e va verso la porta mentre io rimango nascosta dietro una macchina. Ci salutiamo e lei entra, torno verso casa. Passo davanti al l'accampamento.

Rimango inchiodata nel terreno.

Nella roccia, dove mio padre parla al branco, c'è un lupo del nostro branco, lo riconosco subito.

Isaac.

Oh no. È morto.
La sua pelliccia, non più bianca, è ricoperta di sangue, il suo sangue e con un taglio profondo nella gola. I suoi occhi sono rimasti aperti per la sorpresa, non provano nessuna emozione. Mi ritrasformo e mi avvicino mentre delle lacrime salate percorrono le mie guance, chiudo le sue palpebre. Gli occhi si colorano di giallo e i canini diventano zanne. Ruggisco, è un'allarme, sperando che mi sentino. Smetto e ritorno normale. Vado verso un albero e mi siedo, appoggiando la testa sulla ginocchia, piangendo per la morte di un licantropo. Era simpatico, scorbutico e amava con tutto il cuore la sua compagna: Lucy.
Ci assomigliavamo molto di carattere ma zero di aspetto. Dopo un pò sento delle mani prendermi per le spalle e avvicinarmi a un petto muscoloso, allenato. Con quelle mani mi accarezza la schiena mentre io continuo a piangere. Lentamente ci alziamo e io mi asciugo le lacrime. Alzo la testa, guardando la persona che mi abbracciava.
Danny?!
- Stai bene? - mi domanda preoccupato.
- N-no - rispondo tra i continui singhiozzi. Distrutta appoggio la testa sul suo petto mentre lui mi abbraccia con le sue braccia muscolose. Mi stacco e solo ora mi accorgo di aver fatto una vera e propria pozzanghera nella maglia del ragazzo. Ci appoggio una mano sopra e inizio ad asciugarla, riscaldandola.
- Non c'era bisogno di...tutto questo. - mi dice, riferendosi a quello che ho appena fatto. Adesso non ne ho proprio le forse o gli avrei tirato uno schiaffo per avermi chiamata con quel nomignolo. Lo guardo e poi a passo svelto lo supero e vado verso Ele che mi stava guardando per tutto questo tempo, ma un braccio mi ferma.
- Come stai? Sei ferita? Hai visto qualcuno?...- lo blocco subito. Ci avrei scommesso che era mio padre.
- Bene, no e no mi dispiace. Ora sta tranquillo...mi potresti lasciare, vorrei andare da Ele - gli dico. Mi lascia sorridendomi e finalmente raggiungo la mia amica.
- Lo so, non dovevo casc...- iniziai ma mi blocca subito, mettendomi la mano sulla bocca.
- Tranquilla. Non hai mica commesso un crimine! Ne avevi bisogno - ma si ferma guardando nel vuoto, con lo sguardo perso. - Ascolta - mi dice e io ubbidisco.

Passi. Passi e ringhi.

I miei occhi diventano rossi, gli artigli spuntano al posto delle unghie e le zanne si allungano. Mi divincolo dalla su presa - mi aveva afferrata il braccio perché non voleva che li rincorressi - e corro verso quei rumori che mi hanno perseguitata da anni.
Wendigo.

La Guardiana Mezzosangue  ~La profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora