XXIV - Il Portale Oscuro

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La fredda notte buia di Mu veniva riscaldata dalle prime luci dell'alba, quando la truppa di Berserkers, guidata da Loki, giunse di fronte al fianco di un immenso monte. L'Astuto alla testa del gruppo correva velocissimo, tanto che a stento i Berserkers riuscivano a tenere il passo. Erano già passate troppo ore senza risultati e Malfinas stava iniziando ad agitarsi. Aveva ricevuto l'ordine di trovare al più presto gli Alberi Gemelli e considerati gli ultimi eventi successi a Mu in quei giorni, la situazione risultava molto critica, così molto impaziente, si avvicinò all'Astuto, raggiungendolo alla testa del gruppo.
«Nobile Loki» – stavolta gli portò moltissimo rispetto – «Abbiamo scadenze strette e sono ore che già vi seguiamo... è quasi l'alba ed entro mezzodì di domani dovremmo fare rapporto... andare dal Sommo Ares con un nulla di fatto, in questo momento così delicato, mi metterebbe in una brutta situazione! Se posso chiedere... quanto distano gli Alberi Gemelli?»
«Malfinas, non pensare ad Ares, hai cose ben più importanti di cui preoccuparti» – tagliò corto l'Astuto
«Che intendete?» – l'espressione di Malfinas era più che eloquente.
«Semplice... non pensare che una volta trovati gli Alberi Gemelli, distruggerli sia impresa di poco conto... ci sono molti ostacoli nel nostro cammino, creati da qualcuno più potente di voi, il cui compito è solamente uno... impedire che chiunque possa torcere anche solo una foglia a quegli Alberi»
«Chiunque sia, non riuscirà a sconfiggerci... e avendo anche voi dalla nostra parte sarà una semplice passeggiata»
«Non essere così fiducioso, Berserker! Non conosci i poteri del tuo nemico né tantomeno chi sia! Ti posso assicurare che sottovalutarlo ti costerebbe la vita nei primi due secondi di combattimento!»
«I suoi poteri sono eccezionali e alquanto fastidiosi, per non dire che potrebbero superare i miei, anche se in realtà, non saprei dirlo con certezza... ormai è molto tempo che non lo vedo! Così come sembra essere passata un'eternità dall'ultima volta che vidi il mio maestro e gli altri miei parenti...» – il volto di Loki sembrò quasi riempirsi di nostalgia al pronunciar tali parole, tanto che anche Malfinas se ne accorse
«Altri parenti... Volete dire che costui sarebbe un vostro parente?»
«Non ti riguarda in realtà...»
«Certo che mi riguarda!» – rispose categorico Malfinas, preoccupato della lealtà di Loki – «Se dobbiamo affrontare un vostro parente, devo essere certo che siate con noi e che non abbiate ripensamenti durante la battaglia o magari vedendolo morire! Forse sarebbe meglio informare il sommo Ares di costui!»
«Tranquillo, Malfinas, Ares è già stato informato di tutto ciò»
«Beh allora se è così forte come dite voi sarebbe il caso che ci ragguagliate sulle sue capacità e di ideare insieme la strategia migliore per sconfiggerlo»
«Lo farò, ma prima dobbiamo raggiungere il posto adatto!»
«Il posto adatto? Sarebbe?»
«Eccolo!» – rispose Loki – «Laggiù, c'è l'ingresso!»
A centinaia di metri, sul fianco del monte alla loro destra c'era, infatti, l'entrata di una delle più antiche miniere di Gamanion, in disuso dai tempi dell'ultima guerra che sconvolse MU, diversi secoli addietro.
Già dopo pochi metri dall'entrata, il buio si faceva imperscrutabile e i Berserkers iniziarono ad agitarsi poiché neanche con i loro sensi più sviluppati riuscivano minimamente ad orientarsi.
«Il modo migliore di procedere arrivati a questo punto è in fila, con una mano poggiata sulla spalla di chi avete davanti» – spiegò Loki
"Che posto è questo? Perché ci ha condotti qui?" – si chiedeva Malfinas, così come i suoi sottoposti
«Nobile Loki, che posto è questo?» – chiese uno dei Berserker più vicini all'Astuto
«Questo è forse la più antica miniera di Gamanion conosciuta all'uomo, usata a lungo dai Liósálfar durante un periodo di Grandi Guerre, vinte secoli or sono dal mio maestro, Bor!»
«Bor?» – chiesero i Berserker in coro
«Lo stesso Bor reggente di MU e allievo di Efesto? Colui Che abbiamo imprigionato durante l'invasione?» – chiese Malfinas
«Si proprio lui!»
«Ma come è possibile che sia ancora vivo, se queste guerre si svolsero secoli or sono?»
«Noi Muriani siamo molto longevi, poiché i nostri centri abitati sorgono sopra delle profondissime sorgenti d'Ambrosia, inarrivabili per chiunque, anche per un Dio, pur tuttavia le profonde falde acquifere che le toccano, vengono purificate, di conseguenze le piante che si nutrono di tali fonti, divengono benefiche per qualunque essere vivente se ne nutra. La carne degli animali che bevono da tali fonti e si nutrono di tali piante diviene altrettanto benefica, così come quella degli animali carnivori che si nutrono di animali erbivori e così via... il ciclo arriva fino all'uomo... chiunque si nutra della nostra fauna per anni, beve per anni dalle nostre incontaminate fonti, acquisisce purità dall'ambrosia nelle profondità di queste terre. Tuttavia questo non basta per spiegare l'incredibile longevità e potere del mio maestro, poiché nessuno a MU è come lui, d'altronde la conoscenza e il potere acquisiti venendo addestrato da Efesto hanno in qualche modo risvegliato l'ambrosia assorbita vivendo in queste terre, concedendogli incredibili poteri, oltre che capacità di guarigione superiori a qualsiasi uomo e di conseguenza anche la sua resistenza alla vecchiaia»
«Lo stesso vale per i suoi figli e discepoli, me compreso» – aggiunse poi l'Astuto
«Capisco» – fece Malfinas – «Ora è chiaro perché il sommo Ares teneva tanto alla conquista di questo continente... e anche la sua reazione pochi giorni fa quando sono iniziate le insurrezioni! Tuttavia perché la luce sembra non esistere in questo luogo? Abbiamo fatto pochi metri eppure è già buio pesto e voi non avete neanche tentato di accendere nessun fuoco per illuminare la strada, piuttosto ci avete ordinato di procedere in fila»
«In questo posto la luce non può esistere, viene come risucchiata dalle viscere della terra! Si racconta che secoli or sono si svolse una leggendaria battaglia, che sconvolse il tessuto stesso dello spazio e del tempo! Da allora la luce non può diffondersi, si perde nei meandri della più profonda oscurità che l'uomo possa mai cogliere! Anche se cercaste di illuminare la strada con il fuoco, o anche con la luce del vostro Cosmo, continuereste a non vedere nulla, neanche il vostro naso, perciò non ci provate!»
«Ma perché ci ha condotti qui?» – chiese un Berserker più indietro
«Vi ho condotti qui perché diversi anni fa, addentrandomi nelle profondità di queste grotte spinto dalla curiosità di scoprirne i segreti, venni catapultato in un altro luogo, mi sembrava un altro mondo... solo con il tempo mi accorsi che era un luogo che avevo visto da bambino, luogo in cui avevo desiderato tornare per tanti anni, tuttavia con il passare del tempo l'avevo dimenticato! Erano le foreste del Nord, vostra patria natia, dove per la prima volta incontrai Ares! Solo di recente ho realizzato che questo luogo rappresenta un portale verso qualunque luogo si desideri, ma lo si deve conoscere! Per vostra fortuna io in quanto allievo di Bor, ho visitato spesso gli Alberi Gemelli, ma raggiungevo quel luogo venendo teletrasportato dal mio maestro o da Odin, suo figlio, poiché non possiedo la telecinesi e non avendo mai scoperto dove si trovano realmente, non vi ci posso condurre...»
«... tuttavia utilizzando il potere di questo luogo potremmo raggiungere il nostro scopo e la battaglia che seguirà con il Guardiano, farà da faro agli altri Berserkers e ad Ares stesso!»

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