14. Party

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Tentò di mettersi le scarpe correndo verso la cucina. Quando si aveva fretta si potevano fare delle cose impossibili, e Jimin, dopo anni di danza e cambi più veloci possibili tra una coreografia e un'altra, era ormai un esperto in cose del genere. Taehyung e Jungkook erano già lì. Erano venuti a prenderlo insieme per andare alla festa di Baekwan. Non sapevano dei continui e insistenti messaggi che il ragazzo aveva mandato a Jimin in quei giorni, al punto di fargli dubitare che andare alla festa fosse una buona cosa. Ma non sarebbe potuto succedere nulla: c'erano anche i suoi amici con lui. Be', ovviamente non poteva star loro vicino continuamente, non gli andava di fare il terzo incomodo. Sbuffò: avrebbe voluto che Yoongi fosse con lui quella sera. Magari si sarebbero stati brilli, sarebbero andati da qualche parte da soli e...

"Ecco la principessa." fece Jungkook appena Jimin entrò in cucina. "Mai una volta che fa in tempo."

"La bellezza si fa aspettare." disse Jimin in tono vanitoso, anche se quando guardò meglio i suoi amici pensò che, se proprio era come aveva detto, avrebbe dovuto essere lui ad aspettare loro. Aveva sempre pensato che Jungkook e Taehyung fossero due bellissimi ragazzi, e quella sera lo sembravano anche di più. Forse lo pensò perché non era abituato a vederli vestiti in quel modo, ma con la divisa o, al massimo, con felpe e semplici jeans. Jungkook indossava skinny jeans neri strappati sul ginocchio e una maglietta bordeaux a maniche lunghe di un tessuto leggero e sagomata, che metteva in risalto i suoi bicipiti. Taehyung invece indossava skinny jeans blu abbinati a una giacca del medesimo tessuto e una t-shirt bianca. I suoi capelli erano diventati più lunghi, cosa di cui non si era accorto quando qualche sera prima era andato a prendere lui e Yoongi, e adesso gli coprivano quasi gli occhi. Gli stavano molto bene, lo rendevano più attraente.

"Possiamo andare adesso?" disse Jungkook.

"Andiamo." sbuffò Jimin prendendo la giacca di pelle che aveva lasciato su una sedia proprio in cucina. Fino a quel momento, si chiese se andare a quella festa fosse una scelta saggia. E se Baekwan avesse in mente qualcosa? Si disse che, finché era lì, poteva ripensarci. Potevano inventarsi una scusa qualsiasi e rimanere a casa a giocare alla play, invitare anche Yoongi e i loro amici e divertirsi fra di loro. Invece disse alla madre che stava uscendo e la salutò, quindi uscirono di casa.

Raggiunsero casa di Baekwan in taxi. La musica era alta ma non troppo, per non disturbare i vicini. Baekwan andò ad aprire la porta ai ragazzi con un sorriso allegro. Sembrava nascondesse qualcosa, in quel sorriso. Qualcosa di insano. Jimin si convinse che fosse solo una sua impressione. Forse il fatto che avesse pensato che fosse strano per quella settimana lo aveva davvero fatto apparire così ai suoi occhi. Aveva cambiato il colore dei suoi capelli: dal rosso acceso che aveva l'ultima volta che si erano visti a scuola, erano diventati blu scuri.

"Vi stavo aspettando, ragazzi! Mancavate solo voi. Entrate." disse spostandosi dalla porta per farli entrare.

La cosa che Jimin notò subito era che, come ci si aspettava da ogni diciottesimo, ci fossero dei palloncini con il numero diciotto. E invece mancavano. Lo stranizzò, ma non disse nulla. Almeno la folla c'era. Era una festa a tutti gli effetti.

Le luci erano spente, c'erano solo i neon che mandavano luci colorate sulla pista e sulle pareti e veniva spruzzato del fumo artificiale di tanto in tanto. Jimin aveva sempre odiato quel coso. Si chiese cosa ci facesse a casa di Baekwan. Chissà, forse conosceva gente che lavorava quel tipo di attrezzature? C'era un ragazzo alla console, affiancato da una ragazza e un altro ragazzo, che prendevano le richieste dalla folla. C'era un tavolo dove erano disposti gli alcolici e del cibo. Ai lati, fuori dagli invitati che ballavano, c'erano ragazzi e ragazze che fumavano sigarette o canne. L'aria era quasi irrespirabile. Vide che Taehyung stava dicendo qualcosa a Jungkook mentre i loro sguardi erano puntati verso una ragazza che era caduta per terra ubriaca.

I Am Another Yourself || YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora