10. Coming Out

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Aprì gli occhi. Si tirò su col braccio e allungò la mano verso il cellulare sul comodino per staccare la sveglia, poi si rigettò sul letto e si sdraiò di spalle. Ricominciò a pensare a quello che era successo il giorno prima: aveva un motivo per alzarsi.

Si tirò su e scese dal letto. Prese il cellulare, ma prima di sbloccarlo esitò: avrebbe dovuto mandargli il buongiorno o no? Era una cosa carina. Yoongi non era carino. O almeno, così pensava prima di regalargli lo zucchero filato rosa. O prima di strappare i petali alla margherita. Scosse la testa e si chiese per quanto tempo si sarebbe preso in giro per queste cose. Era davvero diventato così? Disgustoso. Come aveva fatto a non rendersene conto? Non era da lui. Ma lui e Jimin ne avevano già discusso: entrambi erano cambiati dopo aver conosciuto l'altro.

Sospirò e sbloccò il cellulare. Diede il buongiorno al ragazzo e andò in bagno a prepararsi per quella nuova giornata, che non doveva essere così orribile.

Poco dopo arrivò la risposta di Jimin.

J:«Buongiorno hyung <3»

«Oggi non ci sarò all'entrata, il prof della prima ora non c'è e la mia classe entra alla seconda»

Y:«Vediamoci in bagno alla fine della seconda ora, okay?»

J:«Va bene.»

«Non addormentarti eh»

Yoongi rise.

Y:«Non te lo prometto»

«Scherzo, mi tengo sveglio giuro»

J:«Bene»

Adesso Yoongi sentiva di avere abbastanza forza per affrontare il resto della giornata. Si vestì, entrò in camera sua a prendere lo zaino e scese in cucina. Per fortuna la madre non era lì. Non vederla la mattina rendeva la giornata migliore, gli evitava di diventare nervoso. Era ancora presto per uscire, quindi rimase un po' in salotto ad aspettare che fosse l'orario giusto. Nel frattempo andava da un social all'altro. Si fermò in una pagina Twitter che pubblicava foto di tramonti per cinque minuti buoni, poi decise che era l'ora di uscire di casa.

Si sentiva allegro il doppio del giorno prima. Camminava lentamente e godendosi l'aria fresca del mattino. La scuola non era molto lontana da casa sua, quindi poteva prendersela comoda.

Quando arrivò non c'era ancora nessuno. Decise di passeggiare all'interno del cortile. Non aveva voglia di stare fermo, stranamente.

Ad un certo punto notò qualcosa a cui non aveva mai fatto caso prima. C'erano dei cespugli che davano l'impressione di coprire qualcosa. Cercando di non farsi notare, Yoongi si avvicinò. Scostò delle foglie e in un attimo quello che vide gli fece venire in mente una cascata di idee.

Muoveva su e giù la gamba, nervoso. Era poggiato contro il muro del bagno della scuola e aspettava che Jimin arrivasse, come avevano prefissato per quell'ora. Era così nervoso che avrebbe potuto accendersi una sigaretta, ma avrebbe voluto che la sua bocca avesse un buon profumo se si fossero baciati di nuovo.

E la porta si aprì.

Il viso di Yoongi si illuminò di uno dei suoi migliori sorrisi, così come quello di Jimin. Il più piccolo andò verso il più grande, che lo aspettava a braccia aperte. Jimin si lasciò avvolgere dalle braccia di Yoongi e quest'ultimo gli diede un timido bacio sulle labbra.

"Come stai?" gli chiese Yoongi a fior di labbra.

Jimin sorrise. "Bene, grazie. E tu?"

"Sto bene anch'io." Yoongi allontanò il suo corpo da quello del ragazzo e intrecciò le mani alle sue. "Dormito bene?"

I Am Another Yourself || YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora