Jimin si sedette sulla panchina degli spogliatoi e si rilassò, chiudendo anche gli occhi. Prese un'estremità dell'asciugamano che aveva al collo e si asciugò la fronte, bagnata dal sudore, e sospirò. Era molto stanco quel giorno. Dopo due settimane nella compagnia si era abituato alla pesantezza di ogni allenamento, ma quel giorno era stato veramente stancante. Tutti, dentro quello spogliatoio, non avevano neanche la forza di parlare.
Tranne Hoseok.
Lui era così attivo che veniva da chiedersi se avesse veramente ballato. Sembrava potesse reggere altre ore di danza senza mai fermarsi. Era così allegro. Anche Jimin, dentro di sé, lo era: aveva fatto passi avanti per raggiungere un obiettivo quel giorno, ma non aveva la forza di festeggiare come stava facendo Hoseok in quel momento.
"Dai, su con la vita." stava dicendo ad alta voce, mentre nella stanza si sentivano solo i respiri pesanti degli altri ragazzi, che lo guardavano, giustamente, come se fosse pazzo. "Siete davvero così stanchi? Io potrei ballare ancora, quasi quasi chiedo un'altra lezione al maestro Choi."
Jimin, con le poche forze che gli erano rimaste, gli lanciò una bottiglietta d'acqua semivuota.
Hoseok sobbalzò e prese la bottiglietta da terra. "Perché l'hai fatto? Cosa ho detto?" disse facendo una smorfia. Gli rilanciò la bottiglietta, che Jimin non prese. Era atterrata sul suo borsone.
"Dove sono Dongsun e Chinhwa?" chiese uno dei ragazzi, Daehyun, guardandosi intorno.
Hoseok rise. "Sono rimasti in sala a ballare un po'. Quasi quasi li raggiungo, sapete? Anzi, vado." E, saltellando, tornò nella sala di danza. Rimasero tutti in silenzio mentre alcuni entravano nelle docce e altri, come Jimin, continuavano a prendere fiato.
Quest'ultimo si sentiva troppo stanco perfino per pensare razionalmente al comportamento di Hoseok. Si fece forza e si alzò dalla panchina, prese le sue cose e andò sotto la doccia anche lui.
Si rilassò al contatto con l'acqua calda. Sentì i suoi muscoli rilassarsi e i suoi pensieri diventare piano piano più chiari. Ripensò a quello stesso giorno: come al solito, Yoongi lo aveva accompagnato al teatro e poi era andato a lavoro. Lui aveva avuto le prime lezioni, poi il pranzo, ed era stato insieme a Hoseok, che gli era sembrato un po' nervoso. Si era abituato a quel suo cambiare d'umore così spesso, ma lo trovava comunque strano. Si conoscevano da tanti anni, e mai era stato così.
Quando uscì dalla doccia, gli spogliatoi erano quasi vuoti. C'era solo qualche ragazzo che aspettava ancora il turno per farla, e poi c'erano Hoseok, Dongsun e Chinhwa, che ridevano e scherzavano fra di loro. Per quanto ne sapesse, gli ultimi due erano del terzo anno, quindi più grandi di Hoseok, ed era probabile che lui si lasciasse influenzare molto da loro.
Lentamente, Jimin cominciò a vestirsi. Guardò l'orologio. Yoongi doveva già essere fuori ad aspettarlo. Cercò di fare un po' più in fretta ma, nonostante la doccia rilassante, era convinto che solo una bella dormita avrebbe potuto farlo stare meglio. Per fortuna, quel giorno era giovedì, e la settimana era quasi giunta al termine.
Si sedette sulla panchina per mettersi le scarpe. Hoseok si sedette accanto a lui. Teneva una mano stretta a pugno e rideva.
"Sei stanco, Jimin?" gli chiese.
Jimin annuì.
Hoseok rise e aprì il pugno. Sulla sua mano, una pillola. "Vuoi?"
Jimin si girò di scatto a guardarlo. All'improvviso, tutto era più chiaro. Gli sbalzi d'umore, la lite con Myunghee e con altri che si erano verificate dal primo giorno, i pasti saltati. Si sentì ancora più confuso di prima, sentì come se la sua mente si fosse annebbiata. "Che cazzo fai, Hoseok?!" urlò.
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I Am Another Yourself || YoonMin
FanficIn una piccola scuola superiore di Daegu, Min Yoongi è un ragazzo timido e introverso che si limita a guardare la vita scorrergli davanti da lontano, come se lui non facesse parte di essa. Osserva gli altri come se vivesse attraverso loro. Non ha am...