L'aria era fresca quel giorno di fine gennaio. Il cielo nuvoloso si lasciava scappare dei radi fiocchi di neve che ricoprivano le strade di bianco rendendo l'atmosfera gradevole e rilassante. I bambini, coperti da pesanti cappotti e cappelli, camminavano mano nella mano con le madri che li accompagnavano a scuola. Da qualche parte c'erano anche dei ragazzi che portavano a passeggio i loro cani o uomini indaffarati che correvano verso le loro auto. Alcuni gattini camminavano per i marciapiedi in cerca di cibo.
Jimin si strinse nel suo giubbotto. Gli piaceva il freddo. Da questo poteva proteggersi e coprirsi, dal caldo no, e ciò lo infastidiva. Le stagioni fredde erano sempre state le sue preferite per questo motivo, ma anche per altro. Si sentiva al sicuro dentro le felpe e i maglioni. Erano come una barriera per lui. Lui, che aveva sempre tanta paura della gente e aveva bisogno di qualcosa di fisico che lo proteggesse senza dare nell'occhio.
Aveva le guance rosse per il freddo e le labbra un po' screpolate. Le mani coperte dai guanti erano dentro le tasche del giubbotto. I suoi occhi lanciavano occhiate a tutto quello che gli stava intorno. Avrebbe tanto voluto dare da mangiare a quei gattini, non aveva il cibo da dar loro. Gli sarebbe piaciuto prenderli tutti e portarli a casa, ma non poteva tenerli. Era quello il motivo per cui non aveva adottato ufficialmente Jimin Junior.
Stava camminando verso un bar che si trovava a metà strada fra casa sua e la scuola. Lì aveva appuntamento con Yoongi per fare colazione insieme. Non era molto lontano dalla destinazione ormai, quindi cominciò a guardarsi intorno per cercare tracce del suo ragazzo. Dovevano vedersi lì fra pochi minuti.
Gli faceva ancora strano pensare a qualcuno come "il suo ragazzo". Non aveva mai avuto una relazione seria, e di certo non immaginava che la prima sarebbe stata con un ragazzo. Però le cose più belle erano proprio quelle inaspettate. Sorrise al pensiero.
Lo vide seduto a un tavolino dentro il bar ad aspettarlo. Aveva il mento poggiato sulla mano, lo sguardo rivolto ai fiocchi di neve che cadevano dal cielo. Si chiese cosa passasse per la sua mente in quel momento. Prima di avvicinarsi rimase a guardarlo da lontano: era bellissimo. Quella pelle così chiara a contrasto con i capelli neri, e i suoi occhi puntati verso l'alto. Le labbra un po' curvate verso il basso che gli davano un'aria pensierosa. Non aveva mai guardato nessuno nello stesso modo in cui guardava Yoongi. Non aveva mai guardato nel dettaglio una persona. Con tutti gli altri c'era come una lastra invisibile che gli impediva di guardarli a fondo. Di Yoongi, invece, riusciva a vedere tutto.
Decise di avvicinarsi. Andò a sedersi di fronte a lui, che appena con la coda dell'occhio lo vide distolse lo sguardo dal panorama che si presentava fuori dalla finestra per rivolgerlo al più piccolo. Si sorrisero.
"Buongiorno." disse Yoongi sorridendogli.
"Buongiorno." rispose Jimin. "Fa freddo oggi."
Yoongi annuì. Non poté fare a meno di notare il rossore sulle guance di Jimin. Ebbe voglia di accarezzarle e pizzicarle. Quel ragazzo era così bello. "È stato molto difficile alzarmi oggi. Le coperte erano così calde. Mi chiedevano di non abbandonarle. Potrei scrivere una canzone sui sentimenti che ho verso il mio letto."
Jimin scoppiò a ridere. "Immagino che uscirebbe una cosa come... come faceva? «If you love me let me go»." cantò il verso della canzone che inizialmente non ricordava.
Yoongi rise. "Sì, esattamente."
Si avvicinò un cameriere a prendere le ordinazioni: cioccolata calda per entrambi. Quando se ne andò, i due ricominciarono a parlare del più e del meno. Jimin gli disse quanto si sentisse in colpa per non aver potuto aiutare quei gattini prima di arrivare al bar, facendo riempire il cuore di Yoongi di tenerezza. Il rapporto di Jimin con gli animali era il suo punto debole.
STAI LEGGENDO
I Am Another Yourself || YoonMin
FanficIn una piccola scuola superiore di Daegu, Min Yoongi è un ragazzo timido e introverso che si limita a guardare la vita scorrergli davanti da lontano, come se lui non facesse parte di essa. Osserva gli altri come se vivesse attraverso loro. Non ha am...