Jimin capì che qualcosa non andava e scese dalla macchina. Andò subito accanto a Yoongi e gli prese la mano. Guardò prima i suoi genitori, poi quelli di Yoongi. Sbatté le palpebre.
"Cosa sta succedendo qui?" chiese al suo ragazzo.
"Ho paura di saperlo." disse Yoongi.
Nessuno fiatava. C'erano solo le due coppie a fulminarsi con gli occhi. Avevano molte cose da spiegare. Si conoscevano? Davvero? Yoongi non si era mai sentito così preso in giro.
"Non sei nessuno per dirmi come devo trattare mio figlio." disse Minjee all'improvviso. Davanti alla madre di Jimin, così dolce e disponibile, gli venne voglia di rinnegarla come madre. Non aveva neanche rispetto per il suo stesso figlio, che era lì davanti a sentire tutto. Era una completa estranea a difenderlo, non la persona che lo aveva messo al mondo. Se ne vergognava.
"Ma sono qualcuno per dirti come devi trattare una persona." ribatté immediatamente Heajung, con sicurezza nella voce.
"Bang." commentò Yoongi, ma lo sentì solo Jimin, che nel frattempo aveva alzato le sopracciglia.
Minjee si girò verso il figlio e si rivolse a lui. "Io ti vieto di vedere questo ragazzo e la sua famiglia."
Yoongi aprì la bocca per rispondere, ma fu preceduto dalla madre di Jimin, che fece dei passi in avanti. "No, no, no. I nostri figli non verranno coinvolti nel nostro passato. Hanno la loro vita e nulla a che fare con noi."
Yoongi amava quella donna.
"Stai solo cercando una scusa per non permettere a tuo figlio di essere felice, scommetto. Tutto l'odio che hai nei tuoi confronti lo riversi su di lui, non è così? Ti conosco, Minjee. Eri la mia migliore amica, e non sei cambiata."
"È uno scherzo." farfugliò Yoongi spalancando gli occhi. Non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Forse c'era un motivo per cui i suoi genitori, e sua madre in particolare, erano così? Magari non erano folli e basta.
"Vorrei crederlo anch'io. Mi sento così confuso." disse Jimin grattandosi la nuca. Il suo sguardo guizzava da sua madre a quella di Yoongi, sempre più incredulo. "Credo di non essere mai stato così destabilizzato in vita mia."
"Tranne quando ti confondevo all'inizio, quando ci siamo conosciuti." gli ricordò Yoongi ridendo.
Jimin gli pestò il piede e trattenne una risata. "Non è il momento."
Prestarono di nuovo attenzione alle loro madri. Yoongi si chiese cosa fosse successo fra quelle due, che cosa le accomunasse. Nessuno parlava in quel momento. C'erano solo sguardi di fuoco. E Yoongi il fuoco lo sentì anche nello stomaco, che gli bruciava per l'ansia. Decise quindi di farsi avanti e chiedere spiegazioni. Prima di farlo, però, si spostò davanti a Jimin e gli prese la mano, come se volesse proteggerlo da tutto quello che avrebbe potuto ferirlo.
"Credo che una spiegazione ci starebbe più che bene a questo punto e sono sicuro che Jimin sia della mia stessa opinione." disse a voce alta.
"Dagliela tu una spiegazione, Minjee. È tuo figlio. Raccontagli cosa avete fatto." la sfidò Heajung. La madre di Yoongi rimase in silenzio. "O te ne vergogni troppo?"
"Vedo che mia madre nella vita non abbia fatto altro che commettere gesti di cui poi si è vergognata." commentò Yoongi. Un po' gli dispiacque parlare in quel modo di sua madre, ma a lei non dispiaceva mica parlare di suo figlio come se fosse un mostro.
A voce bassa, Minjee parlò. "L'abbiamo tradita."
Jimin, alle spalle di Yoongi, trasalì. Yoongi gli strinse la mano.
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I Am Another Yourself || YoonMin
Fiksi PenggemarIn una piccola scuola superiore di Daegu, Min Yoongi è un ragazzo timido e introverso che si limita a guardare la vita scorrergli davanti da lontano, come se lui non facesse parte di essa. Osserva gli altri come se vivesse attraverso loro. Non ha am...