30. Family

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Jimin, alle cinque del mattino, era già sveglio. Avrebbe voluto allenarsi nella stanza vuota, ma lì avevano messo dei materassi dove dormivano i loro ospiti. Sul divano, invece, dormiva Hoseok, che era ospite a casa loro per gli ultimi giorni prima che anche lui si trasferisse nella sua nuova casa a Seul.

Non riusciva a stare fermo. Metteva in ordine qualsiasi cosa, delle volte rimetteva in disordine solo per poi riordinare. Alle sette stava già preparando la colazione per tutti.

Kenma si era svegliato pochi minuti dopo Jimin e gli girava intorno miagolando. Jimin si chiese se percepisse il suo nervosismo.

Appena finito di preparare la colazione, si mise a preparare tutto ciò che gli serviva per lo spettacolo di quella sera. Aprì la valigia e mise dentro tutte le cose che gli servivano: costumi di scena, vestiti che gli servivano per le prove mattutine e pomeridiane, acqua, cibo, scarpe. Avendo paura che si rovinassero, uscì i costumi di scena dalla valigia e li appoggiò sul letto. Li avrebbe messi dentro dei sacchi di plastica che sarebbero serviti a tenerli intatti e ordinati.

Si lanciò sul letto, addosso a Yoongi. Era molto pericoloso svegliare Yoongi, ma non sopportava il silenzio.

"Hyung? Hyung, alzati. Sono le sette e un quarto e io alle dieci e mezza devo essere al teatro. Svegliati, hyung." farfugliò Jimin con voce tremante. "Hyung! Ti prego alzati, non la sopporto più questa situazione. Hyung! Non riesco a stare da solo e in silenzio!"

"Parla con Kenma." mormorò Yoongi con la voce rauca.

"Parlo con Kenma dalle cinque." Jimin sbuffò. "Vado a svegliare Seokjin-hyung, lui mi tratterà bene." Scivolò giù dal letto. "Seokjin-hyung! Seokjin-hyung!" cominciò a urlare uscendo fuori dalla stanza. "Yoongi-hyung mi ignora! È cattivo! Non gli importa dei miei sentimenti!"

Jimin andò nella stanza degli ospiti e si sedette sul letto di Taehyung. Sbuffò e si guardò intorno: sembrava che tutti dormissero ancora.

"Volete smetterla di ignorarmi tutti?!" urlò Jimin. "Svegliatevi, vi ho già fatto la colazione."

A quel punto, Seokjin si alzò su un gomito e si strofinò un occhio. Sbadigliò e lasciò cadere la mano, poi guardò Jimin. "Se vengo a farti compagnia, tu la smetterai di urlare?"

"Grazie, Seokjin-hyung, sapevo che mi avresti trattato bene." disse Jimin, che sorrise, per poi alzarsi e andare ad abbracciare Seokjin.

Quando furono in cucina e stavano per mangiare, ad un certo punto, Yoongi piombò nella stanza. Sembrava agitato, anzi, lo era: prese una tazza di caffè qualunque sul tavolo e bevve tutto d'un sorso. Corse di nuovo in camera sua.

"Hyung?" lo chiamò Jimin dalla cucina. "Che succede, hyung?"

Si sentirono solo rumori di cassetti in risposta. Dopo pochissimi minuti, Yoongi era di nuovo in cucina ed era vestito: si passava le mani fra i capelli per cercare di dar loro un ordine.

"Hyung, tutto bene?"

"Sì." rispose Yoongi, che aprì un cassetto e prese le chiavi. "Avevo solo dimenticato che devo fare una cosa. ChimChim, alle nove e mezza passo a prenderti per accompagnarti al teatro. Preparati, e mangia. Seokjin-hyung, assicurati che si porti il pranzo."

"Ricevuto." rispose Seokjin, e Yoongi uscì velocemente di casa.

Come promesso, Yoongi fu di nuovo a casa alle nove e mezza. Jimin scese di casa solo dopo che Seokjin ebbe controllato che avesse il pranzo e l'acqua. Entrato in macchina, rimase in silenzio: era troppo nervoso per parlare. Quello per lui era un giorno importantissimo, era il giorno in cui avrebbe dimostrato a tutti - a sé stesso, ai suoi amici, alla compagnia, al pubblico - quanto sodo avesse lavorato durante questo tempo. Era il giorno in cui avrebbe espresso i suoi sentimenti a un pubblico molto grande. Il giorno in cui avrebbe reso Yoongi, Taehyung, Jungkook, Seokjin, Hoseok e Namjoon fieri di lui. E avrebbe reso fiero anche sé stesso.

I Am Another Yourself || YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora