Gabrielle si trovò a seguire in duca nello stesso salotto in cui aveva ricevuto Irina. In quel breve tragitto ebbe modo di osservarlo meglio e, prima che le rivolgesse la parola, poté notare una profonda somiglianza con Martin.
I due uomini condividevano lo stesso profilo altero e la stessa postura. Il duca, infatti, teneva le mani intrecciate dietro la schiena, come Martin era solito fare quando era nervoso. Una differenza, però, c'era: gli occhi del duca erano neri come la pece e non trasmettevano nessun calore. Gli occhi di Martin, invece, erano di un blu scuro, le cui sfumature cambiano a seconda del suo umore.
I suoi pensieri furono interrotti dalle parole del duca.
- Contessina Castle- disse- lei farà rientro immediatamente a casa. Ho già dato l'ordine di far preparare i suoi bagagli. La accompagnerò io stesso e parlerò con suo padre. Sono sicura che riusciremo a trovare un accordo equo, nonostante tutto ciò che è accaduto-
- Io non capisco- lo interruppe Gabrielle- Lei arriva qui, mi dà degli ordini e si aspetta che io obbedisca, senza darmi alcuna spiegazione. Dov'è Martin? È stato lui a chiamarla?-
Il duca rise: - Quel ragazzo è uno sciocco, come ho avuto modo di dirle. Fosse per lui, io non dovrei nemmeno mettere piedi in questa casa...capisce l'assurdità? La mia casa... la casa che ho acquistato per sua madre- poi un sorriso amaro gli si dipinse sul viso.
Improvvisamente affaticato, si lasciò cadere sul divano e prese la testa tra le mani.
Gabrielle non capì... cosa c'entrava adesso la madre di Martin con tutta quella storia? Il duca vide il suo sguardo dubbioso, sospirò, e le disse:
- Saprà tutto... in fondo credo che lei ne abbia il diritto visto ciò che è accaduto- dopo qualche attimo di silenzio, fece un respiro profondo ed iniziò a raccontare:
- Conobbi la madre di Martin a Parigi. Georgette era la donna più bella che avessi mai visto, ma sapevo fin dal primo momento che non poteva essere mia. Era solo la figlia di un mercante di stoffe e la mia famiglia non avrebbe mai approvato la nostra unione. Così mi tenni a distanza, ma Georgette non era dello stesso avviso. Fu lei a volermi a tutti i costi e quando mi chiese di portarla con me a Londra, sebbene sapesse che non l'avrei mai potuta sposare, non fui abbastanza forte per allontanarla. Fu allora che capii di amarla più della mia stessa vita. Così promisi di fare di tutto per renderla felice, sebbene per tutti lei fosse solo la mia amante. Vivemmo felici per alcuni anni e dalla nostra unione nacque Martin. Nel frattempo, però, mia madre mi spinse a sposare la donna che aveva scelto per me: dopo la morte di mio padre avevo eredito il titolo ed era mio dovere dare un erede legittimo al mio casato. Avevo rinviato quel momento fino ai trent'anni, ma non potevo più sottrarmi ai doveri. Mi sposai, ma non fu un matrimonio felice: io desideravo solo Georgette e la mia prima moglie era una donna algida, incapace di provare il benché minimo sentimento. Morì di parto, portando con sé il mio erede– fece una piccola pausa, forse sopraffatto dal ricordo di quel tragico momento- Georgette fu l'unica a capire cosa provavo in quel momento: tristezza per la morte di mio figlio, ma anche un profondo senso di colpa per la morte di una donna che non avevo mai compreso. Mi aiutò a superare quel momento e nel giro di pochi mesi mi disse di essere nuovamente incinta. Erano passati sette anni dalla nascita di Martin e io temevo per la sua salute: la prima gravidanza era stata difficile e non volevo rischiare di perderla. Ma lei era così felice: diceva che era sicura che il bambino che si muoveva dentro di lei fosse una femmina e che sarebbe stata uguale a lei- il suo tono cominciò a tingersi di rammarico- Ebbe ragione su entrambe le cose. Ciò che non sapeva, però, era che quella bambina l'avrebbe uccisa-
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Per amore e per vendetta
Historical FictionLondra, 1866. Martin Toupier ha un solo desiderio: vendicare la morte della sorella, punendo la persona che reputa essere stata la causa del suo suicidio. Per realizzare il suo scopo ha ideato un subdolo piano, che cambierà per sempre la vita della...