La partenza- Gabrielle

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Gabrielle cercò di muoversi con naturalezza nell'affrontare quel breve tragitto che separava la sua casa dalla carrozza del signor Toupier. Non voleva che l'agitazione, che l'aveva tormentata durante tutta la notte, trasparisse in alcun modo. Su quella carrozza c'era un uomo pronto a tutto pur di umiliare lei e la sua famiglia e adesso aveva bisogno di tutta la forza possibile per evitarlo.

Ma, per quanto volesse sembrare forte, le sue gambe stavano già cedendo. Temeva di non riuscire più a trattenere le lacrime come si era più volta ripromessa, ma soprattutto temeva di mostrare un'eccessiva debolezza che l'avrebbe indotta a supplicare l'uomo per farlo tornare sui suoi passi e chiedere qualcosa di ben diverso da lei come garanzia.

Non poteva però continuare ad indugiare.

Fece un grande respiro e cominciò ad avvicinarsi alla carrozza.

Per l'agitazione i suoi passi si erano fatti sempre più veloci, tanto che Gabrielle si ritrovò di fronte alla carrozza in pochi secondi , senza rendersene conto davvero.

La porta era aperta e poteva intravedere le gambe e il busto del Signor Toupier.

Il suo cuore fece un tuffo.

Non si aspettava di trovarlo già seduto all'interno, sperava ancora stupidamente di svegliarsi da quel brutto sogno. Fraintendendo il suo attimo di esitazione,  il cocchiere le si avvicinò e l'aiutò a salire i pochi gradini che le avrebbero permesso di salire sulla carrozza.

Presa già dalla malinconia si voltò a guardare un'ultima volta la sua casa che, in quel momento, rappresentava la sua spensieratezza perduta. 

Quante volte da bambina era corsa fuori da quella porta per precipitarsi nelle braccia di suo padre di ritorno da lungo viaggio, sempre con in mano un regalo per lei e per Gillian? Quante volte aveva passeggiato in quel giardino, aggrappata al braccio della madre?

Quando sarebbe tornata in quella casa nulla sarebbe più stato come prima. Odiava doverlo ammettere, ma il suo futuro era ormai un'enorme punto interrogativo.

Martin percepì quell'attimo di turbamento e ne approfittò per mettere alla prova la sua preda: - Forse hai cambiato idea proprio adesso? Devi saperlo, sei libera di scendere da questa carrozza se lo desideri, non sarò certo io a trattenerti contro la tua volontà. È giusto che tu sappia che le conseguenze non ricadrebbero comunque su di te- disse.

Gabrielle, distolta dai suoi pensieri, si girò di colpo e rispose: - Signor Toupier ho avuto già modo di saggiare la sua crudeltà, ma ciò che dice supera di gran lunga la mia immaginazione. Lo sa benissimo che non posso fare ciò che dice. Io porto rispetto per la mia famiglia: non farei mai nulla che potrebbe arrecarle danno-.

-Sciocchezze! La tua famiglia non ha esitato un attimo nel sacrificare te per salvare l'onore di tuo fratello e tu parli ancora di lealtà-

Gabrielle si sentì ferita da quelle parole. 

Sapeva che ciò che lui diceva in parte era vero. 

Un nodo le si formò in gola ma riuscì ugualmente a controbattere: - Io non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro dai miei doveri. Sta a lei scegliere: faccia partire questa carrozza se non prova alcun rimorso per quello che sta facendo-.

Martin fu sorpreso nel trovare tanta determinazione in una ragazza così giovane: avrebbe avuto filo da torcere con lei.

– Bene- disse- se è questa la tua decisione- così dicendo, diede l'ordine al cocchiere di partire.

Gabrielle si sentì perduta.

Per amore e per vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora