1. Eu não acredito.

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Il ristorante che ha scelto mio cugino è abbastanza fuori mano dalla sua abitazione. Il tragitto dura, pressappoco, da venticinque minuti. Nell'auto risuonano le note di "seven years" di Lucas Graham.
Mariana canticchia le parole della canzone mentre indispettisce Andrès, riprendendolo quando stona qua e là.

"Andiamo, smettila!" strepita all'ennesima risata della mia amica "Il tuo instagram ha rovinato abbastanza la mia reputazione." asserisce il biondo.
"I miei followers non ne hanno abbastanza," sostiene la mora "sono molto pretenziosi!" scherza.
"Ma se ti segue solamente tua madre!" canzona il guidatore "Comunque, due minuti e siamo arrivati" avverte immettendosi in una stradina privata.

La mia migliore amica lascia tramontare la conversazione per qualcosa che ha catturato la sua attenzione.

"Ma.." debutto "i tuoi amici sono tipi apposto, vero?" interrogo mio cugino.
"Si! Sono dei tipi apposto," asserisce "dovresti far qualcosa per la tua timidezza, sono solo dei ragazzi" dichiara.

Alzo gli occhi al cielo lasciando nascere un sorriso sulle mie labbra.

"Comunque, in qualche modo sono già tuoi conoscenti" si burla di me.
"É impossibile" asserisco "vivo ad otto mila kilometri da qui" riferisco.
"Il mondo è piccolo, cara cuginetta!" respira Andrès.

La location è raffinata come ci aveva riferito nel pomeriggio il biondo. L'arredamento e le decorazioni sulle pareti oscillano tra il beige e il rosa pastello. I tavoli di forma arrotondata sono di un legno color beige, circondati da alcuni divanetti dello stesso colore decorati con dei cuscinetti rosa, stessa cosa per le sedie in legno adornate con delle sedute rosa. Lo spazio è ricco di mobili in stile Shabby Chic.

Un signore in smoking ci raggiunge, dopo essersi presentato come maitre della sala, ci conduce al nostro tavolo, che fiancheggia una grande vetrata.
Noto che siamo i primi ad essere arrivati, mio cugino ci dice di accomodarci perché i suoi amici giungeranno presto.
Estraggo dalla mia borsa il telefono per controllare delle eventuali chiamate perse o messaggi. Costato amaramente di aver ricevuto note solamente dai miei compagni di corso, nulla di interessante.

Mi abbandono sul divanetto che circonda elegantemente il nostro tavolo preparato per sei persone. Rispondo velocemente ai messaggi riguardanti il prossimo esame e sospiro, pensando di essere in ritardo con lo studio.

Distolgono gli occhi dal mio cellulare solo quando il maitre della sala ci offre un bicchiere di vino per l'attesa.

"Lei signorina, preferisce un rosso o un bianco?" domanda il cameriere
"Bianco, grazie." porgo il calice e una volta riempito lo porto alle labbra e assaporo la deliziosa bevanda.

"Finalmente, pensavo vi foste persi!" esclama mio cugino quando vede entrare i suoi amici.
"C'era parecchio traffico e Ney ha avuto un contrattempo, ma sta arrivando" dice una voce calda, che ho già sentito ma ripeto a me stessa che è impossibile visti i kilometri che mi separano da questa terra, poso il calice sul tavolo e vado verso i ragazzi che in questo momento mi stanno dando le spalle.

Resto a bocca aperta quando riconosco il volto di Rafinha e quello di Dani Alves.

"Ragazzi, voglio presentarvi mia cugina Beatriz" dice Andrés "B. questi sono Rafael e Davi"
Entrambi i ragazzi mi sorridono e si presentano amichevolmente stringendo la mia mano tremante.

Sto, forse, sognando? Sono a cena con due dei calciatori della mia squadra del cuore? Ci manca solo Messi e poi posso anche morire felice.

Qualche minuto dopo però scopro che il sesto commensale non è Lionel ma Neymar.
Anche lui si presenta stringendomi la mano e sfoggiando un sorriso in grado di uccidere chiunque.
Ipnotizzata dal suo sorriso non mi accorgo nemmeno che il brasiliano ha lasciato la mia mano e intrapreso una conversazione con Mariana.

Tiro un'occhiata sorpresa a mio cugino. È per caso diventato un calciatore? Da quel che so è sempre stato negato con il pallone.
Andrés risponde al mio sguardo con un sorriso a trentadue denti.

“Allora, Beatriz, cosa fai nella vita?” chiede Rafinha dopo aver posato il suo calice sul tavolo.
“Frequento l'università di Marketing” rispondo prendendo il mio bicchiere. “Sarebbe piaciuto anche a me andare all'università” constata Dani “ma ho fatto scelte sbagliate da giovane”
“Non direi! Guardati, sei un gran calciatore, giochi per una grande squadra con altri ragazzi talentuosi” lo rincuoro.
“Per non parlare di quanto prendi al mese, bro!” Scherza Neymar dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
“Beh si, forse non ho sbagliato tutto nella vita” ride.

La cena passa velocemente, tutti sono molto gentili e l'imbarazzo iniziale svanisce subito. Si rivelano essere un'ottima compagnia, pare di star a parlare con degli amici di sempre.
Tutti scherzano tra di loro, fanno battute e raccontano aneddoti a me e Mariana per farci ridere con loro.

Mariana smette di ridere ad una battuta di Dani quando le squilla il cellulare. Indugia qualche secondo sul nome che compare sul display.

“Bea," mi richiama in modo tragico attirando l'attenzione di Rafinha e Andrés, i più vicini a noi “umm.. ecco, è B-brayan.”

Il sorriso mi si spegne dalle labbra, la forchetta che stringevo con la mano destra cade involontariamente e, il mio fiato si spezza.
Alterno il mio sguardo tra il cellulare nella mano della mia amica e Andrés che mi guarda in modo preoccupato.
Finalmente il telefono smette di squillare e il mio respiro torna regolare.

“Perchè diavolo, sta chiamando sul tuo numero?” tuona mio cugino
“I-io l'ho bloccato, d-deve aver pensato di chiamare lei,” spiego “ti prego mari, ignora le sue chiamate” aggiungo rivolgendomi alla mia amica.
“Quel figlio di ..” inizia Andrés “calmati bubi, non può più toccarmi” lo interrompo.
Nel frattempo anche gli sguardi di Davi e Neymar erano su di noi. Sorrido per assicurare a tutti -e me stessa- di star bene.
Raccolgo la forchetta e continuo a mangiare fingendo che nulla fosse accaduto, anche se il suo nome continuava a ripetersi nella mia mente come uno stereo rotto.

Hey girlz and Boyz,
Sono tornata! Ho sospeso per parecchio la storia perché non avevo mai modo di continuare.
Questo 'libro' è un progetto importantissimo per me e voglio davvero che ogni minima cosa venga al meglio.
Detto questo spero che vi piaccia, fatemelo sapere lasciando una stellina e un commento! Alla prossima, un bacio.
-Laura 🌸

Meu Capitão. || Neymar Jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora