6. Acredito em ti

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Ho salutato Neymar due ore fa, una volta arrivati a casa dei miei genitori. Porterà le sue cose a casa sua, sistemerà Davi e poi tornerà a prendermi questa sera.
Tutta la sicurezza che avevo acquisito nei giorni precedenti mi lascia piano piano all'avvicinarsi delle 20. Ho una terribile paura di rivederlo, sono sicura che non mi toccherà ma ho paura delle sue parole.

Due ore prima.

"Bi, dovresti chiamarlo" dice dolcemente distogliendo lo sguardo dalla strada "non puoi presentarti a casa sua, devi stare in un luogo pubblico"
Sospiro mentre stringo il mio telefono cellulare, ho paura di una sua reazione.
"Sì hai ragione," respiro "meglio vederci in un bar o in un parco"

Compongo il suo numero guardando Neymar prima di cliccare invio.
Il telefono squilla per due minuti prima di ricevere una risposta.

"Beatriz!" Esclama con un tono sorpreso "C-cosa? Cioè ... Dimmi"
"Ciao Brayan" sospiro "Io, uhm, sono in Brasile ed ecco io volevo, insomma si, mi chiedevo se ti andasse di vederci oggi per, uhm, parlare"
"Certo!" Risponde "Passo a casa tua per le 20, va bene?" Chiede entusiasta
"Uhm..." Respiro "preferirei incontrarci in un bar o..."
"Certo, lo capisco hai paura" sospira "va bene il bar di fronte ai campetti di calcio, per le 20?"

Accetto sospirando prima di attaccare e rilassarmi sul sedile del passeggero.

"Sei stata bravissima" sorride Neymar "come ti senti all'idea di rivederlo?"
"Ho un po' di paura ma penso sia normale"
"Credo in te" sussurra sorridendo
"Cosa?" Chiedo
"Io credo in te" dice "sei una delle persone più forti che abbia mai conosciuto, so che ce la farai e che tutto andrà bene" posa la sua mano destra sulla mia gamba e la stringe leggermente. Arrossisco.

Cammino distratta per il salone di casa, mentre aspetto Neymar che arrivi, ripasso mentalmente il discorso che dovrò fare a Brayan.
Ripasso il modo in cui gli dirò che sono andata avanti, il modo in cui gli dirò di non cercarmi più e come gli spiegherò che non l'ho perdonato e che non lo farò mai.
Su questo ultimo punto sospiro, sono sicura di non averlo perdonato? Si ma non posso dire che non lo farò mai.
Il clacson di una macchina mi distrae dai miei pensieri, alliscio la t-shirt che indosso e afferro la mia borsetta. Per fortuna ne i miei ne mio fratello erano in casa, gli avrei dovuto troppe spiegazioni.

Apro la portiera dell'auto di Neymar, gli sorrido quando vedo che fa lo stesso.

"Bella macchina!" Sorrido lasciandogli un leggero bacio sulla guancia destra.
"Si, è di mio papà. Ho pensato che fosse più utile restituire quella presa in affitto all'aeroporto e usare la sua, tanto non aveva molto da fare; è piuttosto impegnato con Davi al momento!" Scuote la testa "allora? Sei pronta Bi?"
Adoro quando mi chiama Bi.
Annuisco sorridendo e sospirando subito dopo. "Ho una fifa enorme Ney" confido.
"Ehi, ci sono io con te" stringe una mia mano "starò a qualche tavolo più in là ma starò con te. Non ti lascio sola Bi-Bi" sussurra.
"Bi-Bi?" Rido.
Un sorriso illumina il suo sguardo "che c'è non ti piace?"
Vorrei dirgli che tutto ciò che fa o dice mi piace ma taccio questo dettaglio e nego con la testa. "No è carino".

Eccolo, è arrivato il momento e io mi schiaccio sul sedile del passeggero. Non voglio lasciare questa vettura.
La mano destra di Neymar entra in contatto con la mia gamba sinistra stringendola e accarezzandola poco dopo. Mi sorride incoraggiandomi, ricambio e finalmente esco dalla macchina.

Occupo un tavolo abbastanza centrale cosicché Neymar possa tenermi d'occhio dal suo. Indossa un cappellino e degli occhiali da sole per non farsi riconoscere ma dal modo in cui la cameriera lo guarda -mangia con gli occhi per essere esatti- non penso funzioni. Mi sorride da lontano per mandarmi un po' di forza, ricambio prima di essere distratta da una voce. La sua.

"Ehy Bea" sussurra indeciso se sedersi o fare un passo verso di me "p-posso?" Mi chiede il permesso per abbracciarmi. Dopo un attimo di esitazione mollo e gli permetto di stringermi a lui. Mi tiene forte e il suo cuore sembra star per uscire dal suo petto.
Decido che è abbastanza e mi stacco dal suo corpo tornando a sedermi. Lui mi imita facendo lo stesso.
"Brayan" inizio sistemandomi meglio sulla sedia "sono felice di vedere che stai meglio," vengo interrotta da un suo sospiro.
"Meglio? Sto uno schifo Beatriz, sono sobrio da due mesi e mi sento uno schifo, mi manchi da morire ma questo non conta tu sei fidanz.."
"Non sono fidanzata!" Preciso "e-era un mio amico che mi ha vista in difficoltà e ha mentito" aggiungo.
Non gli devi nessuna spiegazione, sei andata avanti.
"Non sei fidanzata" ripete come se non ci credesse.
"No ma questo non cambia le cose. Sono andata avanti Brayan, non ho dimenticato cosa mi hai fatto e penso che non lo farò mai ma sono andata avanti. Sono stata a Roma dai miei nonni e poi a Barcellona da mia zia e ho avuto modo di evadere con la mente, non ti ho perdonato se è ciò che vuoi chiedermi" dico quando sta per interrompermi "non escludo la possibilità di farlo un domani, devo solo valutare bene la situazione. Sei davvero sobrio da due mesi?" Chiedo.
"Si Bea, non ho toccato un goccio di alcool da quando ti ho toccato ma sono ufficialmente sobrio da due mesi. Sono stato anche in una clinica e ora prendo dei farmaci che mi aiutano a gestire il mio bipolarismo e sai il mio disturbo è praticamente sparito!" Dice illuminandosi, i suoi occhi brillano come non hanno mai fatto e un sorriso sincero contorna il suo volto. Forse è davvero migliorato.
"Bea ho solo bisogno di un'amica, d-da quando è successo, si insomma da quando ho fatto quel che ho fatto, sono completamente solo. Non mi sono mai perdonato per quel che ho fatto e non posso pretendere che gli altri lo facciano. Ho perso tutto. Ho perso mia," sospira "... madre, ho perso te. Comprendo la tua paura e le tue ansie, non ti obbligherei mai a fare qualcosa che non vuoi, sono davvero cambiato. Solo so che tu sei l'unica che possa veramente capirmi."

Lascio me stessa abbandonarsi in un pianto che sa di tristezza, compassione e felicità. So che non dimenticherò mai quello che mi ha fatto e che non lo perdonerò in tempi brevi ma ho visto il dolore nei suoi occhi e la fragilità che lo accompagna da anni. Forse dovrei dargli una seconda possibilità. Giro il volto e cerco gli occhi di Neymar che trovo subito. Sembra aver capito e annuisce con un sorriso.

"Ti starò sempre vicina chiquitito" sussurro prima di sporgermi oltre il tavolo e abbracciarlo, anche lui piange e so di aver fatto la scelta giusta.

Meu Capitão. || Neymar Jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora