𝘊𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘵𝘢✔
Seung Hyun cresce in un villaggio di pescatori, finché un giorno non viene adottato dal nobile Kim Dong So, Generale dell'esercito di Silla. Si ritroverà immerso nel conflitto tra il Primo Ministro, che tiene sotto scacco suo padr...
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Le peonie bruciavano con il loro inesistente profumo. I petali si sollevavano in aria, solo per precipitare in una morte lenta, immersi fra le braci di un pavimento di fiamme. La mano destra di Seung Hyun arse nel momento in cui raccolse i fiori. Non poteva muoverla. Nella camera onirica in cui era caduto anche il suo corpo era stato messo al rogo.
Un incubo.
Gemeva nel principio di sonno. Il sudore bollente colpiva la fronte e i capelli sciolti, intromessi sotto la povera veste di canapa, si attorcigliavano sulla pelle calda.
Seung Hyun non sognava mai, tranne quando si ammalava e ora, segregato a metà in un altro mondo, non sapeva come uscirne. Fra le labbra si incastravano i lamenti e nelle narici continuava a profondersi un odore di metallo. Le mucose si avvulupparono nel fumo. Tossì, non poteva respirare. La gola non faceva che occludersi e nei polmoni si accumulavano fiori. Si lasciò immergere dalle lingue di fuoco.
Solo, chino su se stesso, sarebbe diventato cenere.
Quando il respiro mancò davvero, Seung Hyun spalancò le palpebre e si tirò a sedere. Batté un pugno contro il petto e si rese conto che i polmoni erano liberi. Dai capelli umidi scivolarono alcuni petali di peonie infrante. Leccò le labbra secche, indurite, e si rese conto di trovarsi nella propria stanza, ma la luce non sembrava abbastanza. Era come un tempio abbandonato all'oscurità.
«Seung Hyun!»
Il volto tirato di Baek Soo comparve al suo fianco. La fronte libera, unta di cenere, si mescolava a tracce di sangue, come fosse rivestito di una maschera rituale. Seung Hyun non ebbe la forza di rispondere alla sua esclamazione accorata. La testa era un vortice di dolore. Provò a incrociare le gambe ma si rese conto di quanto fossero molli le membra. Nemmeno quando aveva indossato i sacchi di sabbia alle caviglie, per punizione, era stato tanto fiacco. Non vi era più tensione nelle braccia perché nel momento in cui cercò di sollevarle, tremarono. Le strinse al petto per nascondere tanta debolezza.
Si guardò attorno e lo sforzo arrecò un grave fastidio alla nuca. Ora ricordava. Il ribelle, Goo Myung, lo aveva colpito lì con il vaso colmo di peonie. Strizzò gli occhi per scacciare via la sofferenza che tornò a bruciare.
«Baek Soo» sussurrò, e si accorse che la voce era più simile ad un filo di seta «come sono arrivato qui?»
«Non ricordi cosa è accaduto?»
Seung Hyun sciolse le braccia e affondò le mani fra le vesti di canapa. Le stritolò fra le dita.
«Credo di aver ferito quell'uomo» confessò, sollevando gli occhi al soffitto «ma non ricordo altro.»
Baek Soo si accomodò sulle ginocchia. Raddrizzò la schiena ed annuì. Il suo viso era pallido, le occhiaie racchiudevano una serie di notti insonni. Inoltre, doveva essersi preso cura di lui fino ad allora.
Seung Hyun spinse via il sapore amaro chiuso sotto al palato. Quel ragazzo non faceva che stare attaccato alla sua ombra.
«Lo hai ferito poiché perdeva sangue mentre fuggiva dal Palazzo della Consorte. Temo però che non sia morto, i soldati del Generale stanno ancora perlustrando la città nel tentativo di scovarlo.»