La veste azzurra che Kang Jo indossava scendeva giù con morbidezza. La manifattura non era perfetta, ma che importanza aveva, se poteva vantare di possedere un abito regalato da Min Rin.
Indossalo quando ti sentirai insicuro.
Gli aveva scritto questo messaggio, che aveva trovato in una delle maniche.
Quella ragazza non faceva che disubbidire, insinuandosi nella Casa dei Hwarang, col rischio che prima o poi suo fratello sarebbe arrivato a punirla. Ciononostante, quando Kang Jo la sorprendeva nei corridoi, anziché rimproverarla diventava suo complice. Si nascondevano insieme per spiare le danze dei Cavalieri in Fiore, o per udire i componimenti poetici che Seung Hyun declamava davanti ai suoi Nangdo. E poi la scortava via, tenendola per mano, mentre il cuore si affaticava a battere. Min Rin era rimasta la sola fiaccola ad illuminare il buio che si era costruito dentro.
Una persona saggia, come Seung Hyun, le avrebbe detto di non farsi più vedere nella Casa dei Hwarang, e di non mettersi in pericolo. Ma Min Rin amava vivere in bilico, ed era lì la sua bellezza. Non poteva essere chiusa in casa, né qualcuno avrebbe dovuto spezzarle le ali.
Soffiò via quei pensieri non appena si accomodò in una locanda. Nonostante fosse tramontato il sole, le strade erano ancora vive. Incrociò le gambe davanti a un tavolo rialzato. Si affacciò dalla veranda per adocchiare i vicoli più stretti che si dislocavano fra gli empori che al mattino mostravano miriadi di cianfrusaglie. Uno dei suoi Nangdo era certo di aver visto in quella zona aggirarsi i Ribelli, e da allora non aveva fatto altro che perlustrarla.
La proprietaria della locanda, come ogni sera, posò una scodella fumante sul tavolo.
«Vi ringrazio, Halmeoni[1].»
«Aigoo, sempre la stessa storia» sputò rabbiosa la donna, e lo schiaffeggiò con un pezzo di stoffa unta. «Sono troppo giovane per essere tua nonna.»
Kang Jo non la risparmiò da una risata e incassò il colpo.
«E' così che vorreste sentirvi, Halmeoni, più giovane?»
La donna portò le mani ai fianchi e arricciò il naso. Le labbra smascherarono la dentatura rovinata.
«Dai tuoi abiti si direbbe che tu sia un nobile, quindi perché ti ostini a venire qui quando potresti ingozzarti di carne ogni giorno?»
Di fronte a quella domanda smise di sorridere. La ferita dietro la spalla tornò a pulsare. Non ne aveva dimenticato il fastidio, ma il suo corpo sapeva come reagire quando il cuore si attorcigliava.
Spostò via i capelli dal viso e stese le labbra, per non mostrarsi scortese, o malinconico. Detestava far trapelare la tristezza, quando sarebbe bastato curare la propria mente e le proprie indecisioni.
«Trovo più calore in un pessimo pasto come questo che non nei banchetti che vengono serviti nella mia casa.»
La locandiera gli tirò ancora il pezzo di stoffa sul viso e sbuffò.
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Il Crisantemo d'Autunno
Historická literatura𝘊𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘵𝘢✔ Seung Hyun cresce in un villaggio di pescatori, finché un giorno non viene adottato dal nobile Kim Dong So, Generale dell'esercito di Silla. Si ritroverà immerso nel conflitto tra il Primo Ministro, che tiene sotto scacco suo padr...