𝘊𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘵𝘢✔
Seung Hyun cresce in un villaggio di pescatori, finché un giorno non viene adottato dal nobile Kim Dong So, Generale dell'esercito di Silla. Si ritroverà immerso nel conflitto tra il Primo Ministro, che tiene sotto scacco suo padr...
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Min Rin tremava sotto la veste da uomo che Kang Jo le aveva intimato di indossare. Non avrebbero dovuto destare sospetti, una volta rientrati a Seorabeol, e si era lasciata aiutare a legare i copiosi capelli in cima alla testa. Lui aveva sorriso, dicendo che con quei lineamenti delicati nessuno sarebbe caduto nel tranello, e le aveva spinto un cappello di carice sulla fronte per nascondersi. Kang Jo aveva fatto lo stesso.
Durante il ritorno Min Rin non aveva fatto altro che tenersi stretta alla sua mano. I ricordi di ciò che avevano visto al villaggio erano ancora vivi. Nonostante il cuore avesse sussultato, la mente si era fermata come avvolta da uno strato di ghiaccio.
Una volta varcate le Porte della capitale, che quel giorno sembrava scossa da una inusuale frenesia, si diressero verso la dimora dei Park. Dopo quanto accaduto era bene avvertire suo padre per prendere provvedimenti.
Scavalcarono le mura in pietra e si introdussero nei giardini. Min Rin esortò Kang Jo a seguirla fra le pareti di legno della dimora, ma quando vi entrarono, i piedi affondarono in una scia di sangue.
Voci di uomini si sollevarono nei pressi della veranda che si affacciava all'ingresso principale dell'abitazione. Min Rin scivolò nei corridoi, tenendo la schiena curva, con Kang Jo alle spalle. Si fermarono in una delle stanze da cui avrebbero potuto spiare quanto stava accadendo.
Min Rin aprì la porta foderata dalla carta di riso e vi spiò attraverso. I suoi genitori erano inginocchiati nel piazzale davanti al Generale Kim. Il Ministro Park teneva un braccio attorno alle spalle di sua madre.
«Kang Jo...» sussurrò, guardando dietro di lui «cosa, cosa sta accadendo?»
Lui, come se avesse intuito prima, la avvolse per la vita. Non fece in tempo, però, a coprirle il viso.
La spada che il Generale Kim teneva alzata sopra la testa crollò a una tale velocità che Min Rin capì troppo tardi. La lama squarciò il petto di sua madre. Quel corpo che tanto a lungo le aveva restituito calore, cadde giù, pesante, come una casa che crolla tutta insieme. Suo padre, fiero della propria dignità, non mosse un muscolo quando la spada insozzata di rosso trapassò anche lui. Non emise un solo suono, né un sussulto. Raggiunse la moglie, in un abbraccio di morte.
Aria. Min Rin non aveva più aria in gola. La strinse con entrambe le mani, soffocando. Se Kang Jo non le avesse coperto le labbra, le grida avrebbero toccato i cieli. Si ribellò alla sua stretta, lo colpì agitandosi come se fosse stata punta da un insetto, mentre lui la pregava di rimanere ferma. Come poteva quando il dolore si era radicato sotto la pelle in quel modo? Le sue paure si erano realizzate ed erano ben peggiori di quanto avesse immaginato.
«Trattieni il pianto, Min Rin, o ci scopriranno» le intimò lui, scuotendola per le spalle.
Allora perché anche Kang Jo aveva dipinto sul viso il terrore, e il dispiacere?
Come le aveva detto di fare, mozzò ogni singulto e colpì il petto dove batteva il cuore. Affondò i denti in una mano per contrastare la sensazione di orrore che le aveva pervaso le membra.