10.IL COMPLOTTO

9.9K 449 125
                                    

LARA POV

Stupida Lara, stupidissima Lara. Come ho fatto a non sentire la sveglia? Forse non l'hai sentita perché in fin dei conti non è importante quello che devi fare, non credi? Muta devi stare. Ogni tanto ti esce l'accento siciliano, sei così carina.

Scuoto la testa, come per voler scacciare via la vocina fastidiosa che mi ronza nella testa e girando la testa verso l'orologio, mi rendo conto che sono le 11:30 am e ho appuntamento con Raoul alle 12:00 ad un ristorante. Non riuscirò mai ad arrivare in tempo. Tendenzialmente sono una ragazza molto puntuale, ma oggi non riesco a spiegarmi davvero come sia successo.

Corro per casa come un grillo saltellante, raccogliendo le cose utili per preparami, dopodiché passo a farmi una doccia super veloce, mi vesto e decido che truccarsi oggi non sia una priorità. Indosso un jeans chiaro, una maglietta corta a maniche lunghe azzurra che mi lascia un po' di pancia scoperta e delle converse dello stesso colore, nessun accessorio nessun gioiello niente di niente. A stento riesco a prendere il giacchettino di pelle bianco. Proprio mentre sto per mettere il piede fuori casa sento la voce di Nina che mi richiama.

«Lara hai fatto tardi?»

Mi volto per guardarla e mi rendo conto che lei invece è già tutta arzilla e composta. «Ma no, che dici. Una vera donna deve farsi aspettare, per cui ho pensato che dovessi rispettare anche io la regola. Ovvio che ho fatto tardi, ti prego non prendertela ma devo correre via.»

Lei mi sorride e con la mano mi fa segno di andare. «Non me la prendo tranquilla, per qualsiasi cosa chiamami.»

Qualsiasi cosa che? Decido di non soffermarmici più di tanto e comincio a correre verso le scale. «GRAZIE TESORO, CI VEDIAMO DOPO, CIAOO» le urlo come una squilibrata.

Grazie al cielo ho trovato un taxi sotto casa, ero così meravigliata quando l'ho visto che pareva stessi avendo un'allucinazione, non potevo credere che io, Lara Ferrari, la donna italiana più sfortunata di Londra potessi avere un colpo di fortuna. Comunque, non per smorzare il mio entusiarmo ma a prescindere sono in ritardissimo, il mio orologio segna le 12:22, se dovesse infastidirsi di questa cosa o andare via, non potrei che compatirlo.

Dopo poco meno di dieci minuti in taxi arrivo fuori il Marianne, un ristorante francese molto IN da queste parti e giusto per l'appunto, io odio la cucina francese, ma Raoul quando me l'ha proposto ne era così entusiasta che mi sentivo male a negarglielo. Una volta pagata la corsa, mi dirigo all'ingresso ed un Raoul bellissimo e sorridente mi accoglie come se non fosse successo nulla. «Hola chica,pensavo non saresti più venuta.»

Colta in fallo, incrocio le dita delle mani, come se stessi pregando e lo fisso negli occhi come una psicopatica. «Raoul, ti prego perdonami, la mia sveglia deve aver avuto qualche brutto trauma, penso sia diventata muta, o forse son diventata sorda io, scusami ti prego.»

Amen! Che dici? No, piuttosto tu cosa stai facendo? Sto chiedendo scusa. E c'è bisogno di pregarlo? Sono educata io. No, sei ridicola!

«Stai tranquilla Lara, ora sei qui, questo è l'importante» mi dice provando a smorzare il mio disagio e mettendo a tacere la mia coscienza polemica.

Dopo avergli sorriso per ringraziarlo, entriamo nel Marianne, dove il nostro tavolo è già pronto e ci accomodiamo. Comincio a guardare il menù e penso subito che da qui a qualche minuto ci sarà da ridere. Non solo odio la cucina francese, ma ci litigo anche con la lingua, come fanno a dire che si somigli molto all'italiano non lo so. Sarei tentata di prendere quello che ordina lui, ma non vorrei avere sorprese.

La Voce Del PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora