41.ITALIA 2007: UNA LUCE INFONDO AL BUIO

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Parte di questo capitolo è scritto con la collaborazione della cara Niki_Rose, vi invito a leggere l'angolo autrice, a fine capitolo, per maggiori informazioni

"Il destino è crudele, ogni minima cosa cambiata nei tuoi progetti va nel modo che lui stesso ha progettato sin dall'inizio e quella persona, per un piccolo, banalissimo gesto, non farà più le stesse cose che avrebbe fatto invece se quel gesto non si fosse verificato.
E la sua vita prende un altro binario, certe volte per poco, altre volte per sempre..."
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PALERMO, LUGLIO 2007:

«Anita tesoro, come sta la bambina?»

Sentii la voce del mio papà provenire dal corridoio, quella mattina credevo proprio di aver rovinato i loro piani, ma insomma non era colpa mia se mi venne la febbre e che quindi non avremmo potuto andare a quel... aspetta come si chiamava... brunch, si, a quel brunch di lavoro...

«Ha un po' di febbre, credo proprio che dovremmo restare a casa Alessandro»

Ero sul mio bellissimo letto a baldacchino bianco e al mio fianco avevo la mia mamma, più bella che mai, tutta pronta e vestita di bianco, sdraiata di fianco a me mentre con una mano mi accarezzava dolcemente i capelli.
Mio padre entrò nella stanza e dopo aver varcato la porta mi sorrise amorevole...

«Amore di papà, cosa ti senti?»

Ricambiai il suo sorriso e mi strinsi di più al fianco della mamma....

«Ho solo un po' di febbre papà, possiamo uscire se volete, o chiamate nonna Clarissa, vedrete che verrà a farmi compagnia finché non tornerete»

Dissi quelle parole ma ne pensai altre, fosse stato per me, avrei passato tutto il giorno nel letto stretta alla mamma a farmi coccolare ...

«Tesoro mi dispiace, chiama i signori De Vincentis e digli che ci è impossibile muoverci, non posso lasciare Lara così»

Mi aspettavo di vedere un'espressione dispiaciuta sul viso di mio padre, di solito ci teneva molto a questi incontri, invece si avvicinò a noi e piegandosi lasciò un bacio prima sulla mia fronte, poi su quella della mamma...

«Chiamo subito, anche se per voi due, ogni scusa è buona per stare appiccicate»

Si fece scappare una risata ed uscì dalla stanza scuotendo la testa e facendo sorridere anche la mamma che improvvisamente si voltò dalla mia parte e mi baciò anche lei la fronte...

«Papà è geloso amore, vorrebbe che tu fossi solo ed unicamente la sua cocca»

La strinsi forte a me e venni sommersa dalla cascata dei suoi capelli neri...

«Io sono la cocca di entrambi mamma»

«Quando eri piccola, io e tuo padre lottavamo per il tuo bene come due cretini, ma tu sei sempre stata intelligente e sai cosa ci rispondevi quando ti chiedevamo a chi volessi più bene?»

Scossi la testa affascinata dalle sue parole, amavo ascoltare i racconti del passato, mi ci ero sempre appassionata...

« "A tutti e due", ci rispondevi sempre con queste quattro parole e per me che ti ho portata in grembo nove mesi era demoralizzante, nella  mia testa speravo sempre che tu rispondessi alla mamma, ma non è mai avvenuto»

La Voce Del PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora