NATHAN POV
Il calore che sovrana nel mio corpo in questo momento ha dell'incredibile, la guardo intensamente in quegli occhi cristallini e ci vedo dentro il mare delle cose che potevo perdermi tenendola lontana e il mare delle cose orrende che potrebbero capitargli se dovessero scoprirci.Questi giorni sono stati duri, non ho fatto altro che affrontare le giornate indossando la maschera più grande che possedevo, ho partecipato a riunioni, che avrei preferito evitare, nelle quali non si parlava di altro se non di fare del male alla gente. Ieri ero proprio ad una di queste quando Mark mi ha chiamato per raggiungerlo al suo locale.
Ero alla villa dei Mayer e avevo colto l'occasione per allontanarmi da quella marmaglia di criminali.
Non che io sia un santo, ho fatto tante cose del quale non sono fiero... alcune orribili, così tanto da non farmi dormire la notte e che da qualche mese a questa parte sono diventati ancora più pesanti da tollerare.
Per sfuggire da quella setta, approfittai della scusa che Mark avesse dei problemi e andai via senza soffermarmi più di tanto sulle loro lamentele, anche contro il continuo richiamo irritato di mio padre. Quell'uomo poteva anche minacciare e privarmi della mia felicità, ma non riuscirà mai ad avere il pieno controllo della mia persona. Sfortuna però volle che uscendo da quella stanza avevo incontrato quella sanguisuga di Sarah, che mi si era arpionata al collo come una ventosa, la quale non aveva fatto altro che provocarmi invano. Avevo provato a sfuggire dalla sua presa, prima con le buone, riuscendo quantomeno a raggiungere la macchina, poi stanco di tutta quella sceneggiata, avevo dovuto letteralmente strattonarla via, stando però attento a non farle male. Nonostante fossi chiuso in macchina la sentivo strepitare e la vedevo sbattere i piedi sul pavimento, scene che neanche una bambina di due anni avrebbe fatto. Misi in moto e corsi via a tutta velocità, cercando di allontanarmi il più possibile da quella donna estremamente pazza.Arrivato fuori il locale, avevo parcheggiato la macchina nel primo posto libero ed ero entrato nel locale, dopo diversi minuti avevo visto Mark venirmi incontro e proprio nel momento in cui stavo per stringergli la mano, un peso sul mio braccio mi fece voltare lo sguardo e vedere quella testa rossa incollata a me, per poco non mi aveva fatto bestemmiare. La folle mi aveva seguito con la sua auto, rischiando anche di uccidersi, calcolando il poco tempo che separava il nostro arrivo. Avrei voluto dirgliene duemila, ma un particolare mi distrasse completamente dal mio intento. Lara in pista che ballava con Nina e quell'Eric, era così tanto spensierata, da aver fatto crescere in me un moto di rabbia assurdo, non tanto perché stava ballando con un altro uomo, quanto per il fatto che sembrava felice mentre lo faceva, quando io mi stavo autodistruggendo per la sua assenza. Improvvisamente avevo visto Nina allontanarsi e avvicinarsi nella nostra direzione, con un sorriso che sapeva tanto di complotto e li cominciai a rimettere in ordine i pensieri nella mia testa e arrivai immediatamente alla conclusione che tutto quello era stato un piano, organizzato per farmi ingelosire e Dio solo sapeva quanto aveva funzionato, vedere le mani del biondino sul suo corpo, mi aveva scatenato un istinto omicida. Nina dopo aver preso tre shottini era tornata da loro e dopo aver bevuto era ritornata da noi ancora più sorridente. Stava cercando di disinibirla con l'alcool e non so quanto fosse da amica quel comportamento, dato che doveva sapere meglio di me, quanto Lara non reggesse l'alcool. Non rivolsi una sola parola a Nina, per il semplice motivo che avevo pronte solo parole poco carine nei suoi riguardi. Lei invece non aveva fatto altro che prendere in giro Sarah, che un po' per il nervosismo, un po'perché era abituata, si era scolata più di due cocktail.
Io invece non avevo fatto altro che fissare quei due, che secondo dopo secondo prendevano sempre più confidenza, almeno finchè Lara, improvvisamente, non si fermó al centro della stanza e con una mano si toccó lo stomaco, per poi allontanarsi in direzione del bagno. Non capì cosa fosse successo al mio corpo, le mie gambe si erano mosse in automatico nella sua direzione, ma Sarah ormai ubriaca mi aveva afferrato il braccio come per bloccarmi e Nina più caparbia che mai l'aveva presa dalle spalle dicendole che doveva assolutamente smetterla di fare la polipa prostituta. Io finalmente libero, a grandi falcate avevo raggiunto il bagno nell'ira più profonda, che per un attimo venne sostituita dalla preoccupazione nel vederla piegata in due sulla tavoletta del water, le avevo afferrato i capelli, ma dalla sua bocca non era uscito nulla se non aria.
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La Voce Del Peccato
Storie d'amore[COMPLETATA] (IN REVISIONE) Lara Ferrari è una ragazza italiana apparentemente normale, ma la verità è che custodisce dentro di se un dolore passato così grande da averle reso la vita un vero e proprio tormento. Lei fugge... fugge da quando era sol...