27.LA MIA PERSECUZIONE

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NATHAN POV

Il mattino seguente dopo aver fatto la mia estenuante seduta d'allenamento ho ricevuto la chiamata che aspettavo dal mio uomo dove mi informava che Luke ha dato la sua dichiarazione alla polizia, affermando di essere stato aggredito da una banda di criminali senza volto. Un problema risolto si potrebbe dire se non fosse che ora devo dargli un milione di sterline, un milione di sterline che ho guadagnato con i miei affari, certo in prospettiva della sicurezza di Lara questo non è assolutamente nulla, ma ciò non toglie che dargli dei soldi per fare sicuramente qualche genere di porcata mi fa rivoltare lo stomaco. Mi dirigo nel mio ufficio e apro la cassaforte posta dietro un quadro, si lo so che è banale ma qui dentro non si azzarderebbe ad entrare nessuno quindi sono a dir poco tranquillo. Una volta digitato il codice e ritirato i soldi li getto alla rinfusa dentro una borsa per poi richiuderla velocemente, l'afferro e una volta sceso nel  parcheggio mi avvio in direzione dell'ospedale.

Arrivato al suo interno trovo ad accogliermi lo stesso infermiere della scorsa volta che una volta accortosi della mia presenza si fa sfuggire un sorriso a trentadue denti, probabilmente ricordando la generosa mancia che gli ho lasciato. Sapendo di essere ancora una volta fuori orario mi avvicino per stringergli la mano e gli lascio una banconota da cento sterline per far sì che mi lasci passare senza problemi. Salito al piano mi scontro con il mio uomo che mi guarda confuso...

<< Capo cosa ci fa lei qui?>>

<<Secondo te cosa ci faccio qui?>>

<<Pensavo che avrebbe mandato qualcuno>>

<< No voglio vederlo negli occhi per l'ultima volta nella mia vita>>

<<Va bene, allora io controllo che non arrivi nessuno>>

Dopo avergli fatto un cenno con la testa mi dirigo verso la porta e senza bussare entro nella stanza dove Luke siede comodamente sul letto, se comodamente si può dire date le sue condizioni. Mi guarda e senza darmi il tempo di parlare prende parola agitato...

<< Ho fatto la mia dichiarazione, ho detto che...>>

Lo interrompo perché solo sentire la sua voce mi urta il sistema nervoso...

<<Lo so cosa hai detto, io so sempre tutto Luke mi pareva di avertelo già detto>>

Mi guarda irritato per poi arrivare al dunque...

<< Noi avevamo un patto>>

<<Ed io sono qui per consolidarlo, ma volevo guardarti per l'ultima volta>>

<<Perché? Ti mancherò?>>

<< No perché semplicemente questa a prescindere sarebbe l'ultima volta, o che tu rispetta il nostro accordo o che tu non lo faccia>>

<<Non capisco>>

Mi avvicino con un sorriso macabro sulle labbra e mi piego nella sua direzione all'altezza dei suoi occhi...

<<Luke se dovessi ritornate io ti uccido... e credimi non ho paura di sporcarmi le mani di sangue>>

Anche se gli avevo rivolto queste parole in precedenza, questa volta sembra veramente colpito, mi guarda e leggo sul suo volto una marea di domande che non riesce ad esporre...

<<Sono stato chiaro?>>

<<Dammi quei soldi e non ne saprai più nulla di me>>

Prendo la busta che avevo posato ai piedi del letto e gliela sbatto sul petto facendolo mugugnare dal dolore...

<<Ecco a te, non ti dico di farne buon uso perché so già che farai qualche porcata. Lasciati dire un'ultima cosa però: quando sarai dimesso avrai una settimana di tempo per volare il più lontano possibile da Londra, ogni tua azione qui sarà perennemente sotto i miei occhi, se non vai via ti vengo a cercare, fosse l'ultima cosa che faccio>>

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