Cap. 22 KOMA

4.2K 196 2
                                    

Passò così una settimana, tra compiti, tesina, studio , il compleanno di Jo e lui.

Riuscii a finire la tesina in tre giorni e poi iniziai a studiarla ovviamente conciliando lo studio con Harry.

Lo amavo follemente e a ripensare al nostro incontro mi veniva quasi da sorridere. Mi ricordai di quanto inizialmente fossi rimasta ammaliata dal suo sguardo per poi scoprire quanto fosse scontroso e arrogante. Non riuscivo ancora a capire come mai lo fosse stato, magari avrei potuto chiederglielo.

Poi sentii l'ansia crescere e mi accorsi che tra meno di tre settimane avrei dato la maturità.

Ma sorrisi nuovamente sapendo che mancavano solo due giorni e sedici ore al mio compleanno.

Mi squillò il telefono, non esitai a rispondere quando lessi il nome di Harry sullo schermo.

"Ciao Harry!"

"Ciao amore!"

"Come stai?"

"Sto bene e tu ?"

"Si anche io, come mai hai chiamato?"

"Volevo salutarti.."

Sorrisi.

"Oh, quando torni?"

"Sto tornando.."

"Ma scusa non potevi salutarmi quando saresti arrivato?"

"No!"

Mi accorsi di un rumore familiare di sottofondo. Da quando mio nonno era morto in un incidente stradale mentre parlava al telefono prestavo molta attenzione al rumore della macchina di sottofondo ad una chimata.

"Harry stai guidando?"

"Si.."

"Hai il vivavoce?"

"Veramente no!"

"Ti saluto non voglio che ti succeda niente."

Sentii il rumore assordante di un clacson e poi la chimata si spense.

Il cuore mi sobbalzò in gola e il terrore percorse tutto il mio corpo,  mi accorsi di avere ancora il cellulare in mano quando lo sentii cadere per terra, la mia bocca si spalancò e lo ripresi tra le mie dita il più velocemente possibile. Ricomposi il suo numero e tamburellando con la punta dei piedi in preda al nervosismo aspettai una sua risposta alla mia chiamata. Quando lui non rispose mi scese una lacrima.

Non controllai la mia voce quando urlai :" Patricia! "

Chiamai la domestica il più forte possibile.

Dopo poco lei entrò in camera mia preoccupata.

"Cosa c'è Anne?"

Sentivo la voce scomparire nella gola e avevo quella strana sensazione ,che avevo sempre odiato, per cui se avessi provato a parlare sarei scoppiata in lacrime.

Con un filo di voce dissi:" Penso che Harry abbia avuto un incidente!"

Lei si portò le mani alla bocca.

"Vado a chiamare Bob!"

Uscì dalla stanza di corsa.

Appena sentii lei che velocemente scendeva le scale, un numero sconosciuto mi chiamò, risposi.

"È lei Anne?"

"Si sono io!"

La voce di un uomo si fece il più seria possibile quando mi disse :" Mi dispiace, ma il ragazzo Harry Styles ha avuto un incidente, la chiamo dall'ospedale, sono un poliziotto.. non so se lei conosca bene questo ragazzo ma il suo numero di telefono si trovava tra le chiamate di emergenza!Pronto?"

Quelle parole mi distrussero , le lacrime incominciarono a scendere, tratteni il respiro cercando di rispondere il più calma possibile.

"Si ci sono, conosco Harry! Sarò all'ospedale il più infretta possibile.. Quanto è grave?"

"Preferirei che vedesse!"

Non ce la feci a trattenere un singhiozzo.

"Va bene, arrivo!"

Misi le scarpe e la giacca e di corsa scesi le scale, vidi Bob che stava parlando con Patricia.

"Ha chiamato la polizia, si trova in ospedale.."

Dissi tra le lacrime. Il viso di Bob si rabbuiò e corse fuori a prendere l'auto. Uscii anche io con la mia.

Cercai di asciugarmi le lacrime come meglio riuscii perchè la vista era annebbiata e avrebbe reso difficile la guida.

Con le mani tremanti cercai di cambiare le marce e con i piedi incerti cercavo di schiacciare sull'acceleratore.

Arrivai viva all'ospedale. Vidi un poliziotto difianco ad un 'ambulanza e così mi avvicinai.

"Scusi.."

Chiesi incerta.

"Si?"

Chiese gentile questo.

"Scusi è lei che ha chimato per Harry Styles?"

"Si sono io.. lui si trova nel reparto di rianimazione della neurologia.."

Disse lui con calma.

Il mio viso si sbiancò di colpo.

"Che stanza?"

"Quattordici, terzo piano."

"Grazie!"

Con le lacrime che ancora scendevano impetuose corsi su per le scale fino al terzo piano. É in rianimazione! Cazzo, vuol dire che ha perso i sensi !

Arrivai al terzo piano, svoltai a destra e cercai la stanza numero quattordici.

Caddi a terra quando lo vidi attaccato alla bombola dell'ossigeno e posizionato affianco ad uno schermo che mostrava la regolarità dei battiti , erano lievi e questo mi fece piangere ancora di più, mi misi le mani al viso e singhiozzai.

Anche se non avevo la forza di rialzarmi lo feci e mi andai a sedere di fianco a lui.

Era in coma.

DON'T FORGET ME { ff  su Harry Styles }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora