1. Un giorno in più senza di te

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Sono passati sei anni da quando te ne sei andata, ero molto legata a te. Ti sei sempre presa cura di me ma quando eri tu ad averne bisogno io non ci sono stata, o almeno questo è quello che mi ricordo.
Ero con te, zia, il giorno in cui sei morta ma pur avendo avuto dieci anni non riesco a ricordare tutto lucidamente.

Adesso sono qui, davanti alla tua tomba, come ogni lunedì mattina prima di andare a scuola... LA SCUOLA! Sono in ritardo come al solito. Mi alzo velocemente e comincio a correre verso l'uscita del cimitero lanciando un ultimo sguardo alla lapide di mia zia.

La mia città, Woodford, non è molto grande, ci si sposta facilmente a piedi... ma la mia tecnica è molto più efficace.

Arrivo davanti alla casa dove abita il becchino e saltando mi aggrappo al bordo del balcone per poi ricominciare a correre.
Mia zia mi ha insegnato a fare questo quando ero piccola... diceva che mi sarebbe servito in futuro per non fare tardi; ed effettivamente è così.

Salto da un tetto ad un altro con facilità per via della mia statura; sono molto alta e le gambe lunghe aiutano.
Continuo fino ad arrivare sopra al mio tetto, si riconosce.
Casa mia è molto grande e spaziosa con tre piani divisi in più camere e un enorme giardino con una piscina.

Arrivo sopra il lucernario della mia camera e mi lascio cadere al suo interno rendendomi conto solo ora dello stato in cui si trova.
Ho una camera molto grande, essendo la mansarda, con le pareti bianche decorate da dei disegni fatti da me con la vernice nera; il parquet chiaro da molta luminosità all'intera stanza. Ho un letto matrimoniale, completamente cosparso di vestiti, contornato da una libreria, due cabine armadio ,tremendamente incasinate, e un soppalco che utilizzo come rifugio personale, anche esso completamente ricoperto di sporcizia.

"Mamma sono tornata!" urlo affacciandomi sulle scale

"Sbrigati a cambiarti che è tardi! Simona aveva i fiori?"

"Si, gli ho cambiato anche l'acqua" rispondo prendendo i vestiti dal mio armadio. Mi metto una canottiera lunga bianca, dei jeans neri e delle nike. Mi guardo allo specchio e sistemo i miei lunghi capelli neri che solitamente raccolgo in una coda alta.

Esco dalla mia camera e facendo le scale di corsa vado in cucina dove mamma sta preparando la colazione.
In questa casa siamo solo io e lei... Mio padre se n'è andato quando ancora ero piccola e mia zia... bhè l'avrete capito. Era la sorella di mia madre e abitava con noi dal giorno della mia nascita; mi sto ancora abituando all'idea di non averla a tavola con noi. Era parte di me.
"Sono pronta" dico a mamma mettendomi seduta

"Era tutto a posto nel cimitero? Non le mancava niente?" dice mettendo la mia colazione sul tavolo e sedendosi

"No mamma tranquilla... dovresti andare a farle visita qualche volta" dico guardandola negli occhi

"Sai che non riesco a farlo" mi risponde distogliendo lo sguardo

"Lo so ma ancora non mi hai spiegato il perché"

"quando arriverà il momento te lo dirò ma adesso sbrigati che sei in ritardo"

Finisco la mia colazione, saluto mamma ed esco in fretta e furia da casa arrivando a scuola dopo pochi minuti.

Nella mia città c'è solo una scuola, la Kentville dove oltre allo studio si tiene conto delle capacità atletiche

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Nella mia città c'è solo una scuola, la Kentville dove oltre allo studio si tiene conto delle capacità atletiche. Ci sono molti gruppi sportivi ma io fin dal primo anno qui aspiro ad entrare nella squadra di pallavolo.

Nello stesso momento in cui metto piede nel giardino della scuola la campanella suona creando subbuglio in tutti gli studenti; compresa me.
Mi affretto ad entrare e vado, quasi correndo, verso il mio armadietto.
Vedo Francesca, la mia migliore amica non che compagna di banco, appoggiata al muro che mi aspetta.

"Finalmente sei arrivata! Il lunedì è il giorno del ritardo per te" dice guardandomi con aria scherzosa

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"Finalmente sei arrivata! Il lunedì è il giorno del ritardo per te" dice guardandomi con aria scherzosa.

"Lo so scusami"

"Tranquilla ma ora sbrigati dobbiamo andare" dice trascinandomi per un braccio.

Entriamo in aula e ci sediamo al nostro solito posto aspettando l'arrivo del professore. La prima, la seconda, la terza ora scorrono velocemente una dietro l'altra quando, interrompendo questo ciclo, entra la segretaria.
"Ragazzi da domani avrete una nuova compagna di classe proveniente da un'altra città, conto su di voi nel farla integrare al meglio" ci avverte per poi uscire

"Una nuova ragazza?!" Esclamo girandomi verso Francesca "spero non sia la solita tipa antipatica" continuo

"Lo spero anche io" dice appoggiando la testa sulla mia spalla.

Le ore di scuola finisco e l'ultima campanella non tarda a suonare così io e Francesca corriamo verso la porta per scappare finalmente da quella prigione.
"Ci vogliamo vedere oggi? Se ci pensi bene è il tuo ultimo giorno da quindicenne" mi chiede Francesca quasi urleggiando

"Non saprei... ho da fare e devo aiutare mia madre con alcune cose. Scusami"

"Non fa niente, vorrà dire che ci sentiremo per messaggio"

"Su quello ci puoi contare"

Saluto Francesca e mi avvio verso casa.
Arrivata mi metto subito a tavola per mangiare. Dopo mamma mi ha chiesto aiuto per spostare alcuni mobili e non posso dirle di no. Mi affretto a mangiare e corro al secondo piano dove mia madre ha già cominciato a sistemare alcune cose.
"Puoi aiutarmi con questo tavolo? È troppo pesante" mi chiede

"Certo" le rispondo avvicinandomi a lei.
Faccio sport da quando sono nata e per questo ho un corporatura abbastanza muscolosa.
Prendo le due estremità del tavolo aprendo completamente le braccia e mi preparo per il grande sforzo che dovrò fare ma non appena lo alzo da terra sento il suo peso quasi scomparire del tutto
"Sei andata in palestra in quest'ultimo periodo? Non ne sapevo niente" esclama mamma

"Nemmeno io lo sapevo" dico facendo partire una risata collettiva

Porto il tavolo da un lato all'altro della stanza, tiro su degli scatoloni, sistemo delle sedie. Dopo aver finito di mettere tutto in ordine senza nemmeno cenare salgo in camera mia e mi butto dentro il letto crollando quasi subito.

Spazio Autrice
Ciao ragazzi! Questo è il primo capitolo della mia storia che ho utilizzato principalmente per spiegare la vita della protagonista e fare un quadro generale di tutto. I prossimi capitoli saranno più lunghi e lavorati.
Grazie per la lettura e spero che la storia vi piaccia!🃏

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