"Lost and found, city bound in my dreams"

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Dean aveva pregato che Chuck, che Dio, lo ascoltasse e che facesse andare le cose in quel modo, con lui che si sarebbe tolto la vita pur di farsi ascoltare da colui che aveva creato tutto, ma niente. La sera della morte di Castiel, non accadde nulla di fantastico: era stupidamente morto. Lì fermo. Dean paralizzato che piangeva senza rendersene conto. Lo fissava e pensava 'Non è vero. Non è possibile. Castiel non può essere morto. Castiel si riprenderà e tornerà, come ha sempre fatto. Giusto?' Poi guardandolo meglio si rese conto che gli era andata bene già un paio di volte e forse la terza avrebbe fatto eccezione 'È la fine. Basta.' Prese il corpo dell'angelo e lo piazzò sul tavolo coprendolo con un lenzuolo. Andò da Sam per capire cosa stesse accadendo e vide il figlio di Lucifero chiamarli "Padre?" Fu in quel momento che Dean pensò alla vendetta. Pura e semplice vendetta. Gli sparò. Non che servisse, era figlio di un arcangelo dopo tutto, ma questo lui lo sapeva, voleva solo sfogarsi con Lucifero. Gli aveva portato via Castiel e lui premendo quel grilletto aveva giurato vendetta. Il problema fu che Jack, il figlio di Lucifero, era scappato. I due fratelli lo cercarono e mentre Sam era nel bar a fare domande, Dean era sul retro a rivolgerle a Dio. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva Castiel morire e lo vedeva disteso per terra. Cas meritava di essere punito per ciò che aveva fatto ai due fratelli tempi a dietro, ma di certo non così. Cas non meritava di morire. Dean voleva solo che le cose si aggiustassero e tornassero come prima: Crowley, Mary, Cas... soprattutto Cas. Chiuse gli occhi e mise tutto se stesso nelle parole -Chuck,... o Dio, come preferisci, lo sai come sono fatto. Io non sono solito a pregare, ma ti prego, fai tornare Cas. E la mamma, persino Crowley dannazione. Noi siamo qui perché tu hai deciso che dobbiamo aiutare il mondo e tu ci hai lasciato, brutto stronzo, e qui è un casino. Quindi tu fai tornare tutti perché da soli non ce la facciamo. Ora io riaprirò gli occhi e loro saranno qui, okay?- ma quando Dean li riaprì, gli si presentò lo stesso scenario di prima. Non ne era deluso, se lo aspettava. Chuck non lo aveva mai ascoltato quando era lontano. Solo che lo sconforto, la rabbia, il rimorso, divamparono e cercò di sfogarsi scegliendo la porta di legno come vittima. La mano di Dean perse il match. Non gli faceva male per davvero, o almeno non quanto gli facesse male la perdita di Castiel. Continuava a pensare a tutte le volte che nonostante tutto, la loro serata finiva col sorriso, a tutte le volte che Castiel sembrava stupido con la sua mancata conoscenza delle cose e un'incredibile fitta al cuore lo colpì in pieno. Amava Castiel. Lo amava per davvero. Dean aveva il brutto difetto che si rendeva conto di ciò a cui teneva dopo averlo perso irrimediabilmente. E quando lo realizzò dovette convenire col bruciare il corpo di Castiel. -Sei sicuro?- chiese Sam. Dean non rispose. Prese le tende e le strappò creando dei lacci. Prese le gambe dell'angelo e cominciò ad avvolgerle. Lo guardò ancora pensando 'Ti prego Castiel svegliati. Fammi vedere che non sei morto. Tu non...' ma poi si rese conto che Castiel non si sarebbe mai risvegliato senza un miracolo e quel miracolo non sarebbe mai avvenuto. Con le lacrime agli occhi e il cuore a pezzi, Dean fasciava il corpo senza vita del suo angelo. Avrebbe voluto rivedere il suo sorriso ancora una volta, i suoi occhi blu e i suoi capelli corvini. Sperava ancora che in qualche modo sarebbero potuti andare su quella spiaggia a Cayo Largo. Avrebbe voluto esprimere i suoi sentimenti un giorno. Avrebbe voluto una vita normale da condividere con Sam, Mary, Castiel e persino Crowley. Pensava alle feste di Natale che avrebbero potuto condividere e a tutto un futuro che a quanto pareva si era buttato nel cesso. Mancava solo la testa da fasciare ed in quel momento entrò Sam -Dean...- si trattenne dal chiedergli "Va tutto bene?" perché sapeva benissimo che non era così, si vedeva anche. Dean guardò il fratello con gli occhi lucidi e Sam continuò -Vuoi che finisca io?- il maggiore sospirò e rispose -No, devo farlo io.- e chiuse definitivamente il corpo. Lo mise sulla pira, cosparse tutto con la benzina, titubante, nella speranza che avvenisse un altro miracolo, invano. Jack interrogava Sam su cosa si potesse dire ad un funerale e Dean prese coraggio e buttò l'accendino sulla pira bruciando quello che rimaneva di Castiel e Jimmy Novak.
-Si dice "Addio"- concluse Sam col groppo in gola. Tutti e tre guardavano il fuoco consumare le carni e le ossa e Dean riuscì a dire -Addio Cas...- prima di lasciarsi scorrere le lacrime lungo il viso. Si era imposto di guardare fin che non si fosse spento il fuoco per assicurare e impartire a se stesso una dura lezione: Dio non lo aiuta e Cas non tornerà mai più da lui. Mai più.

Titolo: "Lost and found, city bound in my dreams" dalla canzone "Are we the waiting" dei Green Day.

SPAZIO AUTRICE
Hey-ya guys! I'm finally/not finally back! Scusate per l'attesa e soprattutto per il trauma e consideratelo SPOILER ENORME sulla 13x01. Io ODIO GLI AUTORI PER QUELLO CHE MI HANNO FATTO! Persino mettere all'inizio "Nothing else matter" è stato un duro colpo! Vostre impressioni? Scleri? Fatemi sapere!!

Smells ya later bitches😎🖖🏻

Ade

Behind blue eyes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora