"How I wish you were here."

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Rock. Birra. Letto. Era quello che rendeva felice Dean anni fa. Col passare del tempo però avevano assunto un significato diverso: non accettazione, stress, depressione. Il fatto che Jack poi vivesse con loro non faceva altro che peggiorare le cose: sì li aveva salvati, e allora? Di certo non cambiava il fatto che fosse figlio di Lucifero. Sam credeva in lui e questo non lo capiva, ma a dirla tutta non gli interessava nemmeno. Anche se Jack non fosse stato cattivo, non avrebbe di certo compensato al vuoto che aveva lasciato Castiel. Ripensava a quanto si era divertito la sera in cui lo aveva portato a prostitute, a quando si era ubriacato e a quando ci aveva provato la sera prima che perdessero Joe ed Ellen. A quando lo aveva ritrovato, umano, perso, si faceva chiamare Clarence e lui gli spiegava come rimorchiare una ragazza. Quando credevano fosse morto e lo ritrovò senza memoria e rispondeva al nome di Emmanuel. Si era sentito come rinascere quando lo aveva rivisto. Beveva su quei vecchi ricordi. Chiudeva gli occhi e vedeva quelli azzurri di Castiel fissi si di lui: non avrebbe approvato di certo. Ogni volta che si guardava allo specchio rivedeva l'immagine dell'angelo a fissarlo. Ogni tanto capitava persino che sentisse la sua voce chiamarlo o dire il solito e stupido "Ciao Dean." Avrebbe voluto che fosse vero, che Castiel fosse davvero tornato, come tutte le altre volte, che fosse tornato da lui. Bevve ancora e la musica era talmente alta che per miracolo non gli uscì sangue dalle orecchie. Passava così la maggior parte del tempo, o a sfogliare vecchie foto, contando quanti morti si sono lasciati alle spalle, o piangendo ma non lo avrebbe mai ammesso a se stesso. Non dormiva. Quando capitava sognava Castiel, morirgli tra le braccia o davanti agli occhi senza mai poter fare nulla per evitarlo. Quando Missouri aveva chiamato per chiedere aiuto Dean fu ben contento di andarsene dal bunker per non stare con loro, e poi si sarebbe distratto. Missouri percepì subito il suo dolore e se ne dispiacque molto. Ogni volta che, durante quella caccia, si focalizzava sull'obiettivo pensava di mirare a Jack. Non che lo odiasse ma se era figlio del bastardo che aveva ucciso Castiel, doveva per forza essere come lui in qualche modo. La genetica non mente. Risolto il caso tornò a casa e Sam lo aspettava indignato, seduto al tavolo come un genitore che aspetta il figlio che torni da una serata. -Hai detto a Jack che lo avresti ucciso...- comincia il fratello -Non è andata proprio così...
-Ah no? E com'è andata?
-Senti Sam, lui è cattivo e il giorno che lo scoprirai sarà troppo tardi.
-Dean, quando ero io il mostro tu mi hai curato, non hai mai perso la speranza e hai creduto in me...
-È diverso Sam...
-Ah sì? E come? NON È DIVERSO DEAN.
-SÍ DAL MOMENTO IN CUI CAS È MORTO.
-Che c'entra Castiel?
-Che c'entra?! Tksss...- Dean ride nervosamente, adirato, stanco. Castiel era morto e a Sam non fregava un cazzo. Dean si sentiva così solo...
-CASTIEL È STATO POSSEDUTO DAL FIGLIO DI LUCIFERO CHE GLI HA PROMESSO IL PARADISO ED IN CAMBIO HA AVUTO MORTE! CASTIEL È MORTO LO CAPISCI?!- Dean era sull'orlo del pianto. Non poteva credere di averlo detto ad alta voce, era tutto un altro effetto, lo rendeva davvero reale. Castiel era morto. Non sarebbe tornato come le altre volte e Dean non poteva accettarlo. Non poteva accettare l'idea di aver perso la persona a cui teneva di più nella sua vita (eccetto Sam, ovvio). Qualunque cosa bella che sentisse per quell'angelo quando gli era intorno o quando pensava a lui mentre era viva ora faceva più male di qualunque tortura avesse mai subíto all'inferno o ovunque altro. Sentiva che tutta quella gioia gli si era ritorta contro cento volte tanto. Si augurava di non averlo mai conosciuto e poi se ne pentiva subito dopo. Castiel. Avrebbe voluto che fosse lì, a mettergli le mani sulle spalle, stringerlo forte, confortarlo. Nei momenti più bui era stato lui a ridargli speranza ed ora essa se n'era andata con lui, lasciando un vuoto nella sua anima. Dean era a pezzi talmente tanto che per un attimo, solo per un attimo Sam credette che il fratello sarebbe morto sul colpo se avesse emesso un fiato troppo forte. Aveva finalmente capito che il fratello era morto con Castiel. Lo amava troppo per superare questo lutto. Era troppo per lui e a questo giro non avrebbe retto. In qualunque modo Sam avesse potuto aiutarlo sarebbe stato inutile: suo fratello se n'era andato.

Titolo: "How I wish you were here" dalla canzone "Wish you were here" dei Pink Floyd.

SPAZIO AUTRICE
Hey-ya guys! Scusate il capitolo breve e il trauma ma per chi ha visto l'episodio sa com'è andata eheheh. Dai che alla prossima torna!!! Come avete reagito al finale della puntata???

Smell ya later bitches😎🖖🏻

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