Capitolo 61

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"Non può essere! Dimmi che è tutto uno scherzo!"

"Capisco tu sia frastornato, ma purtroppo è la verità."

"M-ma come? Perché non me la ricordo?"

"Sono disposta a raccontarti tutto, ma tu dovrai credermi. E ascoltarmi." Mi limito ad annuire in affermazione, in modo che lei prosegua col suo discorso.

"La madre mi ha raccontato che era tornata a casa da poco, l'aveva chiamata, ma Jennifer non le dava alcun segno di vita. Ha trovato la porta del bagno socchiusa e la luce accesa e poi, lo spettacolo che le si era parato davanti era stato orribile. Ha fatto fatica a raccontarmelo, tremava tutta, soprattutto la voce, continuava a piangere, ma si è fatta coraggio perché credeva fosse giusto che io lo sapessi. Sono qui a raccontartelo, perché è giusto che anche tu sappia la verità, Zac. Ha trovato Jennifer priva di vita nella vasca da bagno col sangue che ancora le colava dalle braccia. Due tagli profondi per il lungo. Doloroso ma efficace, avevano detto i medici. Ero spaesata in quel momento! Sono corsa in camera sua e mi sono lasciata andare alle urla di rabbia e di tristezza! Non potevo crederci, non volevo crederci! La ragazza forte che conoscevo, se n'era andata, mi aveva abbandonata!" Si blocca per cercare di controllare le lacrime che minacciavano di scendere.

"Ho quasi messo a soqquadro la sua camera alla ricerca di risposte ed ho trovato il suo diario. L'ho letto tutto in una notte. Volevo capire. Ho capito il suo dolore, me lo sono sentito sulla mia stessa pelle. Avevo paura per lei. È stata coraggiosa per troppo tempo. Avevo intenzione di bruciarlo,  ma poi ho pensato a te. Dopo aver saputo la notizia, dai giornali tra l'altro, s-sei... scusami." Si blocca quando una lacrima le riga nuovamente il viso.

"Sei finito in coma e ci sei rimasto per ben due settimane. Non sei riuscito a sopportare il dolore di questa sua terribile decisione. E lo stesso ho fatto io. È per lei se sono caduta in depressione e ho dovuto sopportare tutte quelle cure a causa della mia anoressia. Le volevo troppo bene, lei era tutto per me."

"Ma il quaderno?"

"L'ho nascosto proprio qui, sotto quest'albero prima di partire per il Canada. E quest'anno ho trovato finalmente il coraggio di mandarti quello strano messaggio, affinché tu curiosassi e lo trovassi. Dovevi sapere. Scusami se ti ho fatto aspettare tutto questo tempo, credevo non fossi pronto, ma la verità era che io non l'avevo superata ancora del tutto e credo che se te ne avessi parlato prima, sarei caduta di nuovo in depressione al ricordo."

"Ti capisco, non te ne sto dando una colpa. Avrei fatto lo stesso."

"Grazie!" Tira su col naso.

"Quindi io l'ho dimenticata a causa del coma?"

"Sì. Credo che il tuo subconscio abbia deciso che per superarla, tu dovessi dimenticarla."

"Grazie per tutto Jennifer. Mi auguro che tu possa passare una vita felice in Canada! Sei una ragazza speciale!"

"Lei non ti ha mai dimenticato Zac! Ti ha sempre amato. Quando mi parlava di te, le si illuminava lo sguardo e sorrideva sempre."

"Anch'io l'ho sempre amata, anche senza saperlo...Buon viaggio Jennifer."

"Vivi la vita al meglio Zac!" Mi saluta per poi andarsene.

Anch'io ti avevo fatto una promessa Jenny. Non me la sono scordata!

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