Capitolo 3

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Non so per quanto tempo rimasi ad osservarla, ma non riuscivo a distogliere il mio sguardo dal suo, né lei lo fece.Rimanemmo semplicemente in silenzio a squadrarci, non riuscivo a capire perché mi comportavo in quel modo.
Qualche secondo dopo,comunque, la ragazza osservò i suoi piedi,le guance erano leggermente arrossate. Alzai gli occhi al cielo; ovviamente era timida,probabilmente anche un po' imbranata. Non dissi nulla però,mi limitai a sedermi vicino a lei. Non troppo vicino,ma la situazione era particolare.Eravamo da soli,intorno a noi c'era un silenzio quasi tombale e la mia mente rallentata da fumo e alcol non riusciva bene a capire cosa stessi facendo. Mi voltai verso di lei, che si ostinava a guardare le sue scarpe.Rimasi molto stupito quando tutto a un tratto si alzò e fece per andarsene. Non mi aveva nemmeno degnato di un'occhiata,nè rivolto la parola. Generalmente le ragazze non reagivano così.
-Te ne vai così?-mi uscì dalla bocca prima che potessi evitarlo.
Eva si immobilizzò e finalmente voltò il suo viso verso il mio. La sua espressione era leggermente imbarazzata,ma i suoi occhi stavano argutamente studiando i miei. No, di certo non era un'imbranata.
-Scusa?-chiese,probabilmente confusa dalla domanda.La sua voce era meno ferma della sua espressione.
-Voglio dire, eri qui prima che arrivassi e ora te ne vai solo perché ci sono io? Ti disturbo in qualche modo?-continuai. Perché le stavo rivolgendo la parola?Perchè la stavo trattenendo dall'andarsene?
Eva alzò un sopracciglio.-Non darti tutta questa importanza.-rispose,più decisa ora,una traccia di fastidio nella sua voce.La ragazza era decisamente particolare.
Ignorai ciò che aveva detto -Chi sei?-le chiesi invece.Sapevo benissimo chi era,ovviamente,ma lei non ne era al corrente.
Non rispose subito. Continuò a guardarmi un po' stralunata,infine si sedette di nuovo,ma ancora più lontana da me.-Una studentessa.-rispose semplicemente.
-Voglio dire,-continuò,-So che non dimostro la mia età,ma studio all'università.-non appena concluse di parlare arrossì di nuovo .Per cosa era si era imbarazzata ora?La sua risposta,poi,era stata del tutto peculiare.Riflettendoci,mi venne da ridere spontaneamente,una sensazione rara,che non mi capitava spesso,anzi mai, con le altre persone.
-In effetti,sembri più piccola-la presi in giro. Aveva un'aria da ragazzina,ma la sua espressione contraddiceva quell'impressione.
Fece una smorfia.Si era offesa...?Non la seguivo.Non faceva niente di ciò che mi aspettavo. Generalmente era facile per me capire il comportamento delle persone.-Qual è il tuo nome,comunque?-chiesi.
-Eva-rispose quasi immediatamente.
Riflettendoci,mi venne da pensare che era davvero un bel nome,ma ovviamente non le avrei mai detto una sciocchezza del genere.Però mi ritrovai a sorriderle,senza sforzarmi per farlo.
-Sei nuova di queste parti?-tentai allora. Perché la stavo interrogando? Cosa me ne importava?Forse ero solo annoiato a morte e non sapevo cos'altro fare.La sua mente sembrava funzionare diversamente da quella delle solite oche che mi circondavano. Ero sicuro comunque di non averla mai vista prima.
Lei sorrise,ma non capii se lo facesse ironicamente- E'da più di un anno che sono qui.-
Certo,pensai,non era di quelle ragazze che colpiscono a primo sguardo,anche se ora che la stavo osservando aveva qualcosa di speciale,perlomeno di diverso. Innanzitutto ancora non si era avvicinata a me.Pensai a Vanessa, che non perdeva occasione per starmi addosso o anche alle altre ragazze che ricercavano continuamente la mia attenzione. Eva invece non mi guardava, stava ancora osservando un punto imprecisato di fronte a lei.Come se avesse sentito i miei pensieri, fece incontrare i suoi occhi con i miei.I suoi occhi erano sottili,quasi nel tentativo di studiarmi intensamente e sentivo che ci stava riuscendo.Era la prima che  guardava così, facendolo davvero.-Cosa?-chiesi dunque sulla difensiva.
Scosse la testa,distogliendo lo sguardo.
-Sputa il rospo.-la incalzai.
Vidi un'ombra di un sorriso sulla sua bocca a cuore. Perché stavo facendo caso a queste cose?
-Cercavo solo  di capire che stai facendo-rispose seria, i suoi occhi di nuovo indagatori.
-Cosa vuoi dire?-le domandai.
Sospirò lentamente-Perché mi stai parlando?-disse infine.
La guardai per un secondo senza dire nulla poi mi venne da ridere.-Dovrei essere io il maleducato presuntuoso qui.-le feci notare,divertito.Pensai alle sue parole,non avevo una risposta alla sua domanda.
Arrossì leggermente e scosse di nuovo la testa.-Intendevo dire che sicuramente hai di meglio da fare.-spiegò,la sua voce rimaneva bassa, calma,piacevole.
Non potei evitarlo,senza che me ne accorgessi nemmeno mi stavo facendo più vicino.Lei lo sentì,alzò la testa per guardarmi confusa.Era estremamente vicina.Potevo vedere ogni sfumatura del bel castano dei suoi occhi,potevo sentire il suo profumo che era buonissimo e poi i miei occhi si spostarono sulla sua bocca.Per una delle rare volte della mia vita,mi ritrovai a desiderare di assaggiare quelle labbra piene. E perché mi sentivo così strano...?
Improvvisamente però lei si fece indietro,arrossendo.
Lo feci anch'io quando mi resi conto che mi aveva rifiutato.Era la prima volta che mi succedeva e mi sentii infastidito,arrabbiato ma anche leggermente divertito.Ogni cosa che questa ragazza faceva mi tirava sempre più verso di lei.Non faceva niente di ciò che mi aspettavo. Ma cosa mi succedeva?Perchè avevo sentito il desiderio di baciarla? Scossi la testa, confuso. Era sicuramente a causa di tutta la robaccia che mi ero preso. Era una ragazza come un'altra,anzi, persino più brutta delle mie solite conquiste.
-Sarà meglio che vada-disse improvvisamente Eva,alzandosi dal muretto.
La imitai.-Ti accompagno dentro.-dissi,ancora una volta non collegando la bocca al cervello.
-No,sto andando a casa.-disse facendomi alzare un sopracciglio.
-Te ne vai già?-le domandai.
Fece una smorfia.-Queste feste non fanno tanto per me.-alzò le spalle.-E mi fanno male i piedi.-La sua espressione mi fece ridere.-Ma se non indossi nemmeno tacchi.-indicai i suoi piedi.
Rise anche lei.Era la prima volta che lo faceva,e mi trovai a voler ridere di nuovo con lei.Era un suono così musicale,così armonico.Sembrava mettere a posto qualcosa dentro di me.
-Già,ma sono comunque scomode-rispose infine facendo spallucce.-Tu invece,sei qui a smaltire la sbronza?-disse ironica
-Come sai che sono sbronzo?-eppure non lo avevo lasciato trapelare,ero certo che non fosse così evidente, ero talmente abituato che ormai sapevo non darlo a vedere.

-Strascichi qualche parola,parli lentamente,hai gli occhi lucidissimi.Non solo alcol,mi sa.-
Come diavolo faceva ad essere così attenta alle persone?lo era con tutti?Guardava sempre oltre in questo modo?
-Però,che osservatrice.-commentai,dando voce ai miei pensieri.
Sorrise leggermente.-Mi è stato già detto,che osservo un po' troppo a fondo.-
Avevano ragione.Era strana.Notai che era a distanza,come se temesse quasi il contatto fisico.Eppure,solitamente mi saltavano addosso..questa ragazza,davvero,non riuscivo a capirla.
Lasciammo scorrere qualche secondo.-E tu? Non mi chiedi nemmeno il mio nome?-dissi,volendo vedere la sua reazione.
-Lo so già-confessò.
-Come fai a saperlo?-
Alzò gli occhi al cielo.-Tutti sanno chi sei,ovviamente.Sei famoso,all'università.-
Mi sfuggì un sorrisetto.-Quindi mi conoscevi già-la punzecchiai,pensando di lasciarla senza parole.-Non direi proprio.So solo quello che la gente dice di te.-ribattè velocemente,non dandomela vinta nemmeno stavolta.Mi guardò con quello sguardo che sapeva analizzare ogni cosa.
-E cosa sai di me?-
-So il tuo nome e che sei uno scapestrato che va con tutte.-era ovvio che non intendeva dirlo,infatti arrossì.
Risi alla sua schiettezza.-E  tu ci credi?-incalzai.
Impiegò un pò a rispondere poi alzò le spalle-Mi sembra corrispondente al vero.-lo presi come un sì.
Lasciai scorrere il tempo pensando intensamente a ciò che aveva detto.Mi accesi lentamente una sigaretta e Eva rimase in silenzio.Si era seduta di nuovo e così anch'io.
-E cosa ne pensi?-mi sopresi a chiederle ed ero in qualche modo interessato alla risposta.
-Non è una scelta di vita che condivido,ma capisco.- rispose profondamente.
Dovetti guardarla-Capisci?-chiesi,non capendo il suo punto.
Mi guardò senza traccia di leggerezza sul volto.Sul suo viso erano evidenti delle imperfezioni ma la sua espressione profonda la arricchiva,il suo collo era sottile e quando il mio sguardo si spostò sulla sua scollatura,rimasi sorpreso dal suo bel seno. Il suo vestito lento non lasciava intravedere le sue curve,ma evidentemente le aveva.Non appena si accorse di dove erano i miei occhi, si voltò a guardare di fronte a sé.
-Decisamente così è più facile.-disse infine.
Persi un battito e improvvisamente la rabbia mi salì.Cosa ne sapeva questa ragazzina,che ne sapeva di me?  Facile,credeva fosse facile?
La guardai severo-Non sai niente di me, non ti permettere di dire cazzate.-sputai.
Si ritrasse al mio tono duro,ma non si intimidì.Mi rispose con occhi più vigili e chiaramente offesi ma non mi interessò.
-Me lo hai chiesto tu.-mi fece notare.
Aveva ragione ma non importava. Che diavolo mi era preso? Niente contava per me, figuriamoci una sfigata come lei. Ora me ne sarei tornato dentro a farmi qualcuna che non mi dava problemi,con cui potevo fare sesso fino alla mattina seguente. Oppure avrei preso a pugni qualcuno.O entrambe le cose.
MI alzai di scatto senza nemmeno darle un'ultima occhiata e nonostante la repulsione che sentivo andai a cercare Vanessa,allontanandomi dalla ragazza e dai suoi occhi intensi.  

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