Capitolo 5

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HARRY'S POV

Finalmente i suoi occhi si alzarono per incontrare i miei,la sua espressione era impagabile: mi guardava con gli occhi spalancati, chiaramente stupita dalla mia domanda. Non era la sola;cosa diavolo mi era venuto in mente? Ma non volevo farmi ancora domande,me la volevo solo spassare un pò con quella ragazza buffa e particolare.Il fatto che non mi era mai successo prima non doveva spaventarmi, ero solo annoiato dalla vita.
-Cosa?-gracchiò dopo quelli che sembrarono secoli,la sua faccia ancora immutata.
Mi limitai ad annuire mantenendo un'espressione seria. Ovviamente non mi interessava nulla dell'esame, volevo solo prenderla in giro e cercare di prevedere la sua reazione.
Tornò a guardare il suo fottutissimo libro,cosa la imbarazzava ora?
-Scordatelo!-sbraitò infine, col rossore in volto.
Ero certo che a qualunque ragazza avessi chiesto aiuto,non avrebbe rifiutato. Non capivo perchè lei dovesse farlo, lo aveva già fatto alte volte. Farle dire di sì era ormai una sfida con me stesso,volevo riuscire a sbrogliare quella matassa complessa dei pensieri di Eva.
-Perchè no?-le chiesi infine,più animato e leggermente infastidito.
-Beh...-esitò,finalmente in difficoltà.-perchè...non sei in grado di studiare da solo alla tua età?-disse infine. Per qualche secondo,come solo lei sembrava saper fare,mi spiazzò. E perchè diavolo non mi guardava? Stava fingendo di sfogliare quel dannato libro,ma sapevo che non leggeva nemmeno una parola. Avevo un effetto su di lei,ma non sapevo quale; di certo non quella specie di riverenza che mi mostravano le altre.
-No,sono indietro con gli esami.-risposi -pensi di farcela a guardarmi o no?-sbottai.
Di riflesso alzò lo sguardo,le sopraccigia aggrottate, sembrava infastidita. I suoi occhi castani bruciavano. Erano davvero profondi,mi venne da pensare distrattamente.
-Non mi riguarda. A te basta schioccare le dita per trovare qualcuno che ti aiuti.-mi fece notare stizzita.
La sua espressione mi fece sorridere.-Ma io voglio te.-dissi senza riflettere, osservando il rossore avvampare sulle sue guance. Il suo corpo reagiva a me,ma la sua mente mi respingeva.-So che sei la più brava.-intuii,poichè era ovvio che fosse una secchiona.
-Non puoi saperlo.-rispose velocemente- e comunque non cambio idea.-si intestardì, riprendendo a sfogliare il libro.
Mi sentii stranamente frustrato, era una novità per me. Le persone non mi tangevano mai,perchè non me ne fregava niente. Ma ora volevo che Eva mi ascoltasse, volevo che dicesse sì.
Di scatto,le chiusi con un tonfo quel maledetto libro, al che alzò gli occhi sorpresa.
-Mi chiedi perchè le ragazze mi vengono dietro,ma tu non ti fai domande?-le chiesi,crudo.
Alzò un sopracciglio perplessa e io continuai.-Non hai il fidanzato,immagino.-spiegai e sapevo di aver fatto centro,perchè arrossì ancora.
-Non ti riguarda-rispose, ma distogliendo di nuovo lo sguardo. Potevo dire che era a disagio,era estremamente evidente.
-Hai mai avuto qualcuno,almeno?-le chiesi,incuriosito.
Stavolta mi guardò, c'era solo astio nei suoi grandi occhi.-Ti ripeto che non sono affari tuoi. Mi dici che diavolo vuoi e te ne vai,per favore?-sputò arrabbiata,incrociando ancora le mani al petto.Lo faceva quando era sulla difensiva. Avevo fatto centro di nuovo. Mi sembrava impossibile che nessuno si fosse mai interessato a lei,eppure si capiva dai suoi comportamenti che era così.
Ignorai le sue domande e continuai.-E' perchè sei così acida.-le feci notare, sempre più infastidito dal suo modo di fare assolutamente incomprensibile.
Mi osservò con un misto di incredulità e potevo vedere che era davvero offesa.
-Perchè sei ancora qui?-chiese con la voce che le tremava di rabbia.-Solo per continuare ad insultarmi? Non c'è bisogno che mi ricordi di quanto sia spiacevole e brutta, lo so già da sola. Perciò potresti mostrare un minimo di tatto e andartene?- potevo dire che era sul punto di scoppiare in lacrime, era ovvio che l'avevo ferita,ma soprattutto era ovvio quanto fosse arrabbiata. Non era mia intenzione,o forse sì. Non pensavo mai prima di parlare,non mi ero mai posto il problema di come le persone avrebbero potuto interpretare le mie parole.
Ora invece, perchè mi ritrovai a sperare di non aver detto quelle cose?
Cosa diavolo stavo facendo lì? Perchè non me ne andavo? Non capivo cosa cercavo da quella ragazza strana e fin troppo sensibile per me, che era riuscita a trascinarmi in biblioteca di sabato mattina quando non ci ero mai entrato prima.
Aveva ragione Eva, dovevo andarmene. Infatti non aggiunsi altro, mi allontanai velocemente dall'edificio,accendendomi una sigaretta. Ero ancora in stato confusionale dalla sera precedente, e le mie costole mi facevano ancora male per il pugno che avevo preso da quel cazzone, l'amico di Jack. Ripensai però a come lo avevo steso alla fine, all'adrenalina che scorreva nel sangue facendomi sentire vivo, in qualche disperato modo.Cercai di allontanare quello sguardo che Eva mi aveva rivolto,ma sembrava stampato con un marchio infuocato sul mio cervello. Ripensai anche alle sue parole, ovviamente aveva frainteso ciò che avevo detto. "Brutta e spiacevole"? Cristo,chi le aveva permesso di credere a cazzate simili? Cosa le era successo per pensare che fosse quella la verità?
Cazzo, non dovevo vederla più, anche se vederla mi dava una sensazione simile a quella che sentivo dopo una rissa. Forse migliore. Cazzo, mi stavo rimbecillendo.
Salii in macchina diretto a casa di Jack, sapevo che erano ancora tutti lì. Dovevo solo farmi qualcuna, e forse mi sarei scordato di Eva.

EVA'S POV

Stavo cercando di leggere, ma le lacrime che mi scorrevano lungo le guance non me lo permettevano.Perciò le asciugai velocemente,lasciando cadere l'evidenziatore. Era inutile cercare di studiare in queste condizioni.
Le parole di Harry e la sua espressione dura continuavano a perseguitarmi. Era stato in grado di spingere ogni mio singolo bottone, di tirare fuori ogni mia minima insicurezza.
Era davvero una persona schifosa, come poteva essere così insensibile e maleducato con qualcuno che aveva appena conosciuto? Mi domandai cosa ci fosse che non andava nella sua vita,perchè era chiaro che era così,ma io non dovevo sentire la curiosità di saperlo. Non doveva fregarmi nulla di lui e della sua vita, di cosa avesse spento quegli occhi stratosferici, di cosa avesse indebolito quel verde brillante. No,non me ne fregava nulla.
Con rinnovata determinazione, chiusi il libro per tornarmene a casa. Camminare mi avrebbe come solito schiarito le idee.
Impiegai molto meno tempo del previsto a tornare, visto che la rabbia mi fece praticamente correre.Infatti, arrivai a casa trafelata, al che mia madre nel vedermi alzò un sopracciglio.
Cercai di sorriderle.-Un pò di attività fisica.-mentii e me ne andai subito in camera,non avendo voglia di dover fingere che tutto andasse bene.
Mi sedetti stremata sul letto e fu Alice a chiamarmi,dicendomi di uscire con lei e Nick quel pomeriggio.Il mio primo istinto fu quello di rifiutare,perchè non ero dell'umore.Invece mi sforzai a dirle di sì,non potevo chiudermi in casa o farmi influenzare in questo modo da quel teppista.
A quest'ora neanche si sarebbe ricordato più di me.
Non volendo,però,il mio cervello si mise a pensare a cosa sarebbe successo se avessi detto sì alla proposta di Harry. A quest'ora saremmo stati a studiare insieme? Avrei saputo qualcosa in più su di lui?Mi avrebbe sorriso di nuovo, facendomi vedere le sue fossette..?
Scossi la testa, dandomi della scema. Imponendomi con tutte le mie forze di non pensare a lui,andai a farmi una doccia.

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Ciao!! :)
So che è un pò corto, comunque ci tenevo ad aggiornare!
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, ora che la trama si sta un pò delineando, accetto qualsiasi commento!
Grazie in anticipo, un bacio!

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