Capitolo 27

468 22 2
                                    

Scendemmo le scale pochi minuti dopo, era ora che tornassi a casa anche se non avrei voluto.
Ci affacciammo in cucina, vidi Jane affaccendata ai fornelli.
-Jane,grazie per l'ospitalità, ci vediamo presto.- le dissi, richiamando la sua attenzione.
Lei si voltò a guardarmi, alzando le sopracciglia e facendomi un grande sorriso.
-Grazie a te cara. A presto.-
La salutai con la mano e mi avviai alla porta. Harry era dietro di me.
Mi voltai per salutarlo ma mi guardò a fondo.
-Ti porto a casa.-mormoró, aprendo la porta. Il suo umore era cambiato di nuovo, mi resi conto mentre lo seguivo.
Salimmo in auto e Harry uscì dal vialetto.
-Cos'hai?- sussurrai senza guardarlo. Rimanevo testardamente ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino.
Per qualche secondo non disse nulla,poi sentii la sua mano raggiungere la mia. Il gesto mi sorprese non poco, dovetti voltarmi per osservarlo.
-Mi dispiace per lo schifo che hai dovuto vedere.- sussurrò.
Lo guardavo perplessa.-Non ho visto nessuno schifo.-lo rassicurai.
Mi guardò torvo, poi tornò ad osservare la strada scuotendo la testa.
-Sei fin troppo educata.-disse.
-Non è vero.-ribadii.-Non so a cosa ti riferisci.-
Harry sospirò. Per una volta, stranamente, sembrava che non gli pesasse parlare, anzi, che volesse farlo.
-Eva. Hai visto in che razza di merda vivo, e che rapporto ho con mia madre.-mi fece notare.
-Non mi importa niente di dove vivi, e i rapporti sono sempre difficili.-risposi prontamente.
Harry parcheggiò sulla strada di casa mia, senza imboccare il vialetto per non farsi vedere.
Si girò a guardarmi attento e intenso.
-Non puoi non aver pensato a che razza di vita devo vivere.-
Lo guardai seria; le mie mani strinsero entrambe le sue.
-La tua vita è diversa dalla mia.-riconobbi.
-ma a me non interessa affatto. Non mi importa niente, Harry.-
Speravo davvero che mi credesse perché ero profondamente sincera.
Harry chiuse gli occhi per un momento.
Quando li riaprì, mi studiò a fondo.
Le sue mani cominciarono a giocare con le mie.
-Sei stata la prima...a casa mia. Non mi sono mai fidato con nessun altro. Io... Mi fido di te.- concluse.
I miei occhi si fecero lucidi e prima di rifletterci troppo mi avvicinai a lui per far incontrare le nostre labbra.
Rispose immediatamente, portando le mani intorno alla vita e stringendomi a lui.
La situazione si fece più calda in poco tempo. Le nostre lingue si muovevano insieme, le mani di Harry erano ovunque sul mio viso e sul mio corpo. Persi ogni cognizione del tempo, fino a che Harry si divise da me, ma solo per portare le labbra sul mio orecchio.
-Devi per forza tornare?-sussurrò, poi prese il lobo tra i denti e si spostò sul collo. Rabbrividii, era difficile dirgli di no.
Chiusi gli occhi cercando di concentrarmi.
-Sì.-dissi semplicemente, non riuscendo a dire altro.
Lo sentii ridacchiare.-Chiama e digli che ritardi,voglio stare con te.- continuò a mormorare lasciando baci leggerissimi lungo il collo.
Arrivò al viso, baciandomi il mento e un punto vicinissimo alle labbra.
I suoi occhi verdi infiammarono i miei.
-Siamo stati insieme fino ad ora.-gli feci notare con voce piccola.
Osservai la sua bocca storcersi in un ghigno.
-Quello che intendevo è...insieme insieme. Qui in macchina, possiamo...-
Non appena afferrai il senso delle sue parole, mi divisi bruscamente da lui.
Lo guardai offesa,lui era sconvolto.
-In macchina?- ripetei. Harry sembrava caduto dalle nuvole.
-Sai che sarebbe la mia prima volta, mi dici che ci tieni e poi mi tratti come tutte le altre? C'è altro che vuoi da me,Harry,che non sia...-mi bloccai,con voce rotta.
Harry provò a dire qualcosa ma non lo lascia parlare.
-Lascia perdere, ci vediamo quando riuscirai a pensare ad altro.- uscii senza aggiungere altro, correndo in casa.

HARRY

Cazzo, avevo rovinato tutto. Stava filando tutto liscio, ma poi ero stato il solito cretino. Per lei non era facile e io le stavo facendo troppa pressione.
Senza pensarci oltre, scesi dall'auto e mi avviai a casa sua.
Bussai deciso al portone,ad aprirmi fu Dan.
Spalancò gli occhi, sorpreso.
-Harry,giusto?-
Annuii.-Mi scusi, ho dimenticato di dire una cosa ad Eva.-
Alzò un sopracciglio.
-Si, è in camera sua. Dopo le scale a destra. Vai pure.-
-Grazie!- dissi, precipitandomi per le scale.
Bussai con forza alla porta.
-Mamma ti ho detto che non ho fame!- gridò Eva.
Non aspettai nemmeno un momento, aprii la porta e la chiusi subito dietro di me. Eva era sdraiata ma appena mi vide scattò a sedere.
-Aspetta, aspetta non dire niente per favore, fammi spiegare.-
Sembrava incredula, mi guardava come sconvolta e piuttosto arrabbiata.
Continuai.
-Sono stato un cretino,scusa. La verità è che non sono abituato a farmi scrupoli con le ragazze ma...Cristo, tu sei così diversa, Eva. Così tanto che io non so cosa devo fare. Prima,io...-esitai un momento guardando i suoi occhi.
-Prima, volevo così tanto stare con te che non ho potuto fare a meno di chiedertelo...scusa. Non posso non pensarci, quando ti vedo sono così attratto da te,che...- forse stavo peggiorando la situazione.
-Cioè, riesco a pensare ad altro, ma..-
Mi bloccai sentendo Eva ridere.
-Non hai mai chiesto scusa a nessuno,vero?-
Aveva ragione, non lo avevo fatto.
Annuii, portando una mano sul collo.
Eva rimase in silenzio e poco dopo si avvicinò lentamente. Prima che potessi osservarla mi abbracciò.
-Forse ho esagerato anche io, perciò scusami.-mormoró ai miei capelli.
La strinsi a me più forte che mai.
-Mi piaci davvero,Eva.-mi limitai a dire, avendo troppa paura di ammettere quello che chiaramente sentivo per lei.
Mi strinse a sè.-Anche tu.-

Breaking WallsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora