Capitolo 22

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EVA'S POV
Era calato il silenzio da un po'. Non sapevo davvero cosa dire, più pensavo a cosa era appena successo più mi sentivo bollire d'imbarazzo.
Avevo come l'idea che Harry invece si stesse divertendo; sentivo il suo sguardo e il suo sorriso su di me.
-Hey Eva, sai a cosa pensavo?- chiese di punto in bianco facendomi sussultare. Lo guardai e annuii.
Un sorrisetto fatale si formò sulle sue labbra piene.
-Ummh, vediamo.- la sua mano raggiunse la mia e la strinse con decisone.
-Il fatto è che mi dichiaro per la prima volta nella mia vita e non ricevo nessuna risposta.-
La sua espressione era furba, divertita ma io arrossii guardando il cruscotto.
-Per la prima volta?-chiesi, il cuore a mille.
-Si, la prima.-il suo tono più serio mi spinse a guardarlo di nuovo.
-Non ti è mai piaciuta nessuna ragazza?-
Domandai ora sorpresa.
-Fuori dal letto...no.-
-Scusa.- aggiunse poco dopo.
-Voglio solo dire che non mi sono mai interessato a nessuna.- la sua voce era più calda, più profonda.
Osservai lusingata le mie mani.-Oh.- dissi come una scema.
-Io...io credo che tu sappia quello che provo.- non potevo dirgli quanto lo amavo.
-Non se non me lo dici.- ribattè.
Alzai gli occhi su di lui.
-Sappiamo entrambi che sono più coinvolta di te. Anche per me è la prima volta.- ammisi.
La sua espressione si fece più intensa che mai. Delicatamente, mi spostò una ciocca di capelli per sistemarla dietro l'orecchio.
-Ti ho spaventato quando mi hai visto pestare quel ragazzo, non è vero?- chiese mesto, non smettendo di accarezzarmi. Sembrava impossibile che un Harry tanto dolce potesse essere anche tanto aggressivo.
Lo guardai seria.- Ero solo allibita e delusa. Non spaventata.- risposi.
Harry annuì comprensivo.
-Lo so, il mio comportamento è assurdo, ma...-
Lo interruppi.- Mi fido di te.-
Il suo sguardo si fece emozionato. Mi osservò a fondo senza dire una parola, infine gli sfuggì un sorriso quasi timido.
-È la prima volta che qualcuno me lo dice.-confessó.
Ricambiai il suo sorriso.- Sembra che stiamo vivendo molte prime volte.- gli feci notare. Non appena lo dissi,arrossii guardando il cruscotto. Pensandoci, a lui avevo dato il mio primo bacio e non solo...
Harry sghignazzò.- A cosa pensi?- chiese divertito.
Scossi la testa ancor prima che finisse di parlare. 
-A niente in particolare.- mentii.
Rise,poi sentii la sua mano sulla mia e lo guardai.
-Hai ragione . Credo ce ne siano ancora molte altre da vivere.- mi fece notare.
Annuii senza dire nulla.
-E... Eva. Non...-sembrava in difficoltà, con una mano si strofinò il collo.
-Non sono bravo a dire queste  cazzate...cioè, voglio dire, queste cose,- si riprese, facendomi sorridere. - ma non dire che sei più coinvolta di me, non è così.-
Finalmente mi guardò di nuovo. Io sorridevo serena e senza pensarci troppo mi avvicinai abbracciandolo e gli lasciai un bacio sulla guancia.
-Sai essere dolce anche se fai tanto il bullo.- dissi scherzosa.
Lo sentii ridere. - Ah sì? Pensi che sia dolce?-
Mi divisi da lui e lo guardai negli occhi. Era così bello che mi sentii beata. Il verde intenso che incrociava il mio sguardo si fece meno limpido.
La sua bocca si avvicinò alla mia fino a che le labbra non si sfiorarono.
-Ne sei così sicura?-sussurrò, facendomi nascere un peso sullo stomaco.
Non feci in tempo a rispondere,mi afferrò il labbro inferiore con i denti. Sussultai leggermente, facendolo sorridere. Le sue mani si spostarono sulla mia vita e la sua bocca sul mio collo. Lasciava piccoli baci ovunque, per poi fermarsi sul mio orecchio. Di nuovo, lo prese tra i denti. A questo punto, chiusi gli occhi.
-Andiamo a casa tua.- disse, tra una domanda e un'affermazione.
Si divise da me e mi guardò. Ci pensai per un momento, infine annuii. Era mattina perciò i miei erano al lavoro.
-È la prima volta che salti le lezioni?-chiese divertito.
Misi il broncio.-Supponi sempre che sia una santa che non ha mai nemmeno saltato una lezione.- dissi.
Harry alzò un sopracciglio.
-Lo so che non sei una santa. Credi che mi sia dimenticato che a casa tua...-
Non lo feci finire, gli misi la mano sulla bocca.
-Non dire niente.-lo ammonii.
Lo sentii sorridere. Mi prese la mano per stringerla nella sua, poi finalmente mi baciò. Si divise da me guardandomi con un'espressione furba.
-Succederanno altre cose per cui arrossirai persino di più.- mi fece notare.
Annuii consapevole. Mi incupii leggermente pensando che non sapevo cosa Harry si aspettasse da me, ma io non ero ancora pronta a lasciarmi del tutto andare.
Lo guardai attenta. -Se dovessimo rispettare i ruoli di brava ragazza e cattivo ragazzo e se non fosse assolutamente imbarazzante...-abbassai lo sguardo.
-ti direi che ancora non sono pronta a...- mi interruppi, sapevo che aveva capito.
Mi prese il mento, facendomi alzare la testa per osservarlo.
-Lo so. Ma non credere che non ci proveró nemmeno a... convincerti,Eva.-
Divenni bordeaux e distolsi lo sguardo.
-Andiamo?- suggerii per cambiare argomento. Lui rise dandomi un bacio sulla fronte, poi girò la chiave e partì.
Guardavo fuori dal finestrino, pensierosa. Sapevo di non poter essere sincera, di non potergli dire che lo amavo.
Non sarebbe riuscito a processarlo e sarebbe fuggito. Eppure, avrei tanto voluto farlo, perché il mio cuore scoppiava e non avevo mai amato nessuno come amavo lui.
Il tragitto fu silenzioso. Harry teneva la mia mano sulle sue gambe, di tanto in tanto giocando con le mie dita.
Era un bel silenzio, di quelli senza alcun imbarazzo.
Parcheggiò di fronte casa, come era prevedibile non c'era l'auto dei miei.
Una volta scesi, fui io a prendergli la mano.
Lo condussi al portone e lo aprii. Portai Harry dentro con me.
Poggiai le chiavi e lo zaino e mi avviai in salone.
Sussultai sorpresa e terrorizzata: di fronte a noi c'era mio padre col telefono in mano.
Probabilmente sbiancai. Harry, dietro di me era diventato una statua.
-Che ci fai qui?- mormorai incredula, col cervello a mille.
Mio padre mi guardava a occhi spalancati.
-Sono dovuto tornare per dei documenti, mi ha dato uno strappo un collega...- si interruppe e guardò prima me poi Harry. Lo studiò come per analizzarlo.
-Ma qui le domande le faccio io. Che ci fai a casa e chi è questo ragazzo?-
Il mio cuore palpitava, mi voltai versi Harry e vidi la sua espressione scioccata.
Guardai di nuovo papà, cercando di pensare velocemente  ad una scusa.

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