Capitolo 4

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EVA'S POV

Rimasi seduta sul muretto per quelle che sembravano ore,ripensando a quello che era appena successo.
Che maleducato! Come avevo sospettato era un arrogante bastardo sicuro di sé.Come si era permesso poi di trattarmi in quel modo considerando che era stato lui a farmi domande?Davvero non riuscivo a capirlo e non ci tenevo nemmeno. Certo,non potevo negare che era assolutamente bellissimo. Potevo capire perché le ragazze cadessero ai suoi piedi, quegli occhi verdi erano così intensi che ti imbambolavano, quella sua espressione particolare e quel sorrisetto sghembo facevano tremare le gambe. Ma la sua bellezza non poteva bastare a sopperire alla sua personalità, era esattamente il tipo di ragazzo che non avrei mai voluto. Non era gentile,nè dolce, né affettuoso. Era crudo e sgarbato,persino aggressivo.
Non capivo però perché mi sentissi così incredibilmente arrabbiata. Avrei voluto cercarlo per schiaffeggiare quella sua faccia perfetta,invece mi limitai ad alzarmi dal muretto con uno scatto e cominciai ad avviarmi a casa. Non era molto lontana, ad Alice mandai un messaggio,avrebbe capito.
Presi la strada verso casa, camminare stava aiutando la mia rabbia, arrivai quasi al punto di correre e finalmente quando raggiunsi la mia meta ero sudata e decisamente stanca.
Non avevo le forze per una doccia e nemmeno per pensare,fortunatamente.Mi addormentai in un attimo.

La mattina successiva mi svegliai piuttosto tardi, come era prevedibile. Ero ancora infastidita dalla notte precedente e non fu facile cercare di mantenere la calma con i miei genitori. Ovviamente loro non c'entravano nulla, però ero così nervosa che decisi di andarmene all'università,nonostante fosse sabato. Ero certa che non ci sarebbe stato nessuno,quale persona sana di mente avrebbe deciso di studiare in un giorno festivo? Per questo sapevo che sarei stata sola e la cosa mi rincuorava,perchè era ciò che volevo. Mi sarei rintanata in biblioteca a studiare.
Arrivata al campus riuscii persino a tranquillizzarmi, era silenzioso come non mai, si sentivano gli uccellini cantare. Il cielo era di un blu cobalto e il vento muoveva con lentezza i miei capelli,rigenerandomi. Riuscii a calmarmi, tanto che mi spuntò anche un sorriso.
Attraversai la strada per raggiungere l'edificio ma poiché ero distratta, venni quasi stesa da una macchina che non avevo nemmeno visto. L'autista inchiodò per poi insultarmi e io cercai di scusarmi in tutti i modi. Concentrata com'ero su di lui, andai dritta a sbattere contro un auto piuttosto vecchia ma anche grande.
-Ouch.-mi lamentai, massaggiandomi le costole. Nonostante il tempo,il silenzio e gli uccellini era evidente che quella non era la mia giornata. Sbuffai. Forse è vero che se ti alzi con il piede sbagliato c'è poco da fare,la giornata sarà tutta storta.
-Cerchi di distruggere la mia macchina?-sentii dire e capii che la voce era rivolta a me.
Alzai lo sguardo, inspiegabilmente nervosa. Perfetto. La mia teoria venne confermata quando incontrai lo sguardo di Harry, che aveva la solita espressione burbera in volto.
La rabbia tornò così come era andata, serrai la mascella e evitai persino di rispondergli.
Era strano,solitamente ero una persona gentile,ma con lui proprio non ci riuscivo. Lo squadrai solo un momento,per poi passare oltre.
-Hey.-mi richiamò.-Guarda che devi pagare i danni.-mi prese in giro. Mi voltai a guardarlo,indossava gli stessi vestiti della sera precedente, probabilmente tornava ora da quella festa. La cosa non mi avrebbe stupito.
-Dimmi quanto ti devo e lo farò.-risposi sarcastica, allontanandomi da lui di nuovo.
-Sei sempre così goffa?-continuò come se non avessi parlato e sentivo che stava camminando dietro di me.-Insomma,come si fa ad andare a sbattere contro una macchina?-
Alzai gli occhi al cielo ma era dietro di me perciò non poteva vedermi.-Mi hanno quasi preso sotto.-spiegai. Non dovevo giustificarmi con nessuno,dovevo ignorarlo.Mi morsi la lingua.
-Forse perché non si sa a cosa pensi quando attraversi.-ribattè,probabilmente aveva visto come erano andate le cose.
Con fastidio sempre crescente,notai che ora era al mio fianco.-Che ci fai qui?-gli chiesi cambiando discorso.
-Potrei chiederti lo stesso.-rispose, non riuscii ad osservare lo smeraldo dei suoi occhi.
Alzai di nuovo gli occhi al cielo e non dissi nulla. Nemmeno lui parlò,si limitava a seguirmi e la cosa mi rese perplessa. Forse,se lo avessi ignorato,se ne sarebbe andato.
Invece non fu così. Quando entrai in biblioteca e trovai un tavolo libero (era comunque semideserta),si sedette con mia sorpresa di fronte a me.
Poggiai la borsa e lo guardai ora chiaramente interrogativa.-Cosa  fai?-domandai,confusa.
-Come sei tornata a casa ieri?-chiese come se non avesse sentito la mia domanda.
Arrossii furiosa-Non ti riguarda.-risposi acida, fingendo di aprire il libro e leggerlo.
-La tua amica è rimasta,perciò come hai fatto?-insistè.Cosa gliene fregava a lui?
Lo guardai con un sospiro,cercando di rilassarmi.-Non so se ne sei al corrente,ma la normale comunicazione tra esseri umani prevede domande e risposte. Non due conversazioni separate come quelle che stiamo avendo noi,altrimenti la comunicazione non c'è-spiegai sarcastica.
Mi guardò per un momento,infine gli sfuggì un sorrisetto, e con esso si formò una fossetta sulla sua guancia sinistra.
-Allora rispondi.-disse.
-O rispondi tu.-ribattei.
I suoi occhi si assottigliarono.-Prima tu,poi lo farò io.-
Lo guardai torva,infine sospirai.-Sono andata a casa a piedi-dissi,distogliendo lo sguardo.
-A piedi?- ripetè perplesso.
-Hai presente la fine delle gambe....?-lo presi in giro,ma lui era serio.
-Da sola?-mi interruppe.
-Sì.-risposi semplicemente.Il suo volto era più cupo ora.
-Vai sempre in giro da sola di notte,tu?-chiese con tono fortemente accusatorio.
Qual era il suo problema? Aggrottai le sopracciglia.-Spesso capita, adoro camminare.-ammisi.
-Non hai paura?-domandò sempre duro ma apparentemente curioso.
La mia espressione era chiaramente perplessa.-Di cosa? Non avevo molti soldi con me,in ogni caso-feci spallucce.
Rimase in silenzio ad assorbire le mie parole ma ora osservavo il libro. Guardarlo era davvero impegnativo.
-Credi che il problema principale sia il furto?- mi disse, ora molto serio.
Alzai di nuovo le spalle.-Sì,cos'altro?-risposi.
Rimase in silenzio così a lungo che dovetti guardarlo. Sembrava arrabbiato.Senza ragione,ovviamente.
-Fai sul serio?-disse infine.
Mi limitai ad annuire perché la sua espressione era troppo intensa e non ero certa di riuscire a parlare.C'era qualcosa di strano in Harry, qualcosa che intimoriva ma anche che affascinava.
Scosse solo la testa,incredulo ma non aggiunse altro.
Rimase fermo,a guardarsi le mani, forse a pensare,ma non fece né disse nulla perciò tornai al mio libro.
-Che studi?-domandò all'improvviso, facendomi di nuovo alzare la testa.
-Credevo fosse il mio turno per una domanda.-gli feci notare.
Mi squadrò attento,poi annuì.-Che ci fai qui?-chiesi dunque,incrociando le braccia di fronte a me.
Harry non mi stava guardando,ma poi si fece avanti sul tavolo ed eravamo decisamente più vicini.
Alzò lo sguardo prima sui miei occhi,poi scese più in basso. Imbarazzata,mi feci indietro.
-Allora?-lo incalzai.
Lo vidi fare spallucce.-Non so che altro fare.-ammise,sembrava davvero annoiato,in effetti.
La sua espressione era sempre scura,quasi spaventosa.
-Come fai ad avere tutte quelle ragazze,visto che sei così?- Oddio. Oddio. Lo avevo solo pensato,vero?Non potevo averlo detto ad alta voce.
Purtroppo, dall'occhiata sorpresa che mi lanciò Harry, era ovvio che lo avevo detto eccome.Arrossii furiosamente distogliendo lo sguardo,ma lui rise di gusto. Dio,era un suono bellissimo.
-Credimi,c'è qualcosa di me che adorano.-il suo tono era canzonatorio e malizioso,ricco di doppi sensi.
Divenni ancora più rossa e feci una smorfia.-Risparmia i dettagli.-mormorai,per farlo ridere ancora.
-Sicura?-mi prese in giro.
Annuii con il volto fisso sulle pagine.
-Comunque,era il mio turno per la domanda.-mi fece notare. Lo guardai in attesa.
-Letteratura inglese?-disse,indicando il libro.
Annuii cauta.
Sorrise,poi disse.-Ok,mi aiuterai a studiare per l'esame,allora.-
Sentii gli occhi aprirsi. Che cosa?!?

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